Partite Iva, cosa sapere su scadenze e tipologie di contributi da pagare nel 2025
Economia
Introduzione
Chi ha una partita Iva è obbligato al pagamento dei contributi, presso l’Inps o la cassa di categoria, che cambiano in base alla tipologia di attività svolta. Ecco quali sono e quali scadenze segnare sul calendario
Quello che devi sapere
Come funziona
- Di solito, i commercianti e gli artigiani versano un importo fisso, ossia indipendente dal guadagno effettivo che generano, a cui va aggiunto un importo variabile quando superano la soglia minima prevista nell'anno in esame. I lavoratori autonomi, iscritti alla gestione separata Inps, invece, versano in percentuale sul reddito generato, ma non hanno contributi fissi. Gli iscritti all'albo professionale versano i contributi in base alle regole stabilite dalla propria cassa di previdenza privata
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Quanti e quali contributi si pagano
Oltre alle somme dovute al Fisco, coloro che operano con una Partita Iva devono anche versare dei contributi per alimentare la propria posizione previdenziale:
- le professioniste e i professionisti iscritti a un albo professionale (tra cui ci sono avvocati, medici, architetti e giornalisti) corrispondono gli importi alla cassa di riferimento;
- chi opera come professionista ma non rientra nella prima categoria deve, invece, iscriversi alla Gestione Separata Inps;
- esiste, infine, sempre presso l’Inps la gestione dedicata ad artigiani e commercianti
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L’aliquota di riferimento
- Generalmente, le contribuzioni dovute dai titolari di partita Iva si calcolano applicando l'aliquota di riferimento all'imponibile, definibili come la somma dei guadagni di un lavoratore o di una lavoratrice. In alcune circostanze, a prescindere dai ricavi ottenuti, esiste un importo minimo da versare. Per quanto riguarda i professionisti iscritti ai relativi ordini che hanno specifiche casse previdenziali di riferimento, le modalità di calcolo, così come le scadenze, variano da ente a ente
Il caso dei commercialisti
Un caso certamente particolare è rappresentato dai commercialisti, che ad oggi hanno due casse di riferimento:
- I Dottori Commercialisti (sezione A dell’albo) devono iscriversi alla Cassa Commercialisti;
- Devono invece risultare iscritti alla Cassa Ragionieri i “vecchi” ragionieri commercialisti, coloro che si abilitavano col solo diploma negli anni ’80 e ’90, e gli esperti contabili (sezione B dell’albo dedicata a coloro che risultano abilitati dopo la triennale)
Le scadenze per i commercialisti
- Per i primi ci sono due appuntamenti principali, a maggio e ottobre relativi ai contributi minimi, più una serie di altre date da segnare in calendario. Discorso diverso, invece, per i secondi, che hanno un calendario di scadenze che va da febbraio e dicembre e calcoli più complessi rispetto ai Dottori Commercialisti
La gestione separata Inps
Per quel che riguarda i contributi Inps relativi ai professionisti senza cassa e quindi iscritti alla Gestione separata Inps, occorre versare un contributo variabile e in percentuale, ma se non si guadagna nulla non occorrerà pagare nulla. La recente circolare numero 27 del 30 gennaio 2025 dell'Inps ha specificato quali sono le aliquote contributive:
- 25 per cento, aliquota contributiva Ivs (invalidità, vecchiaia, superstiti);
- 0,72 per cento per la tutela relativa alla maternità, agli assegni per il nucleo familiare, alla degenza ospedaliera, alla malattia e al congedo parentale;
- 0,35 per cento per il finanziamento dell’Iscro (l’indennità straordinaria di continuità e operativa)
Le scadenze
- Le somme dovranno essere versate entro le scadenze previste per le imposte sul reddito: a giugno e a novembre
Chi deve aderire alla Gestione separata
Ma chi deve essere iscritto alla Gestione separata? Come si legge sul portale dell’Istituto, si devono iscrivere lavoratori e lavoratrici autonome che rientrano nelle seguenti categorie:
- Senza Cassa previdenziale autonoma, titolari di partita Iva;
- Nel settore sportivo dilettantistico;
- Con Albo professionale e senza Cassa previdenziale autonoma;
- Con Albo professionale e Cassa previdenziale autonoma, alla quale non sono tenuti alla contribuzione soggettiva in quanto incompatibili, ai sensi del relativo regolamento, perché coperti da altra forma di previdenza obbligatoria
Per artigiani e commercianti
- I lavoratori manuali e i negozianti, al contrario, devono registrarsi presso la Camera di Commercio e alla specifica gestione Inps, che prevede il versamento dei contributi fissi Inps di circa 4 mila euro all'anno, suddivisi in quattro rate trimestrali. Sono previste differenti aliquote a seconda che si abbia un'età superiore o inferiore ai 21 anni. Per entrambe le categorie, le scadenze sono: 16 maggio 2025; 20 agosto 2025; 17 novembre 2025; 16 febbraio 2026
Le agevolazioni per le partite Iva in regime forfettario
Ci sono però anche dei vantaggi: i titolari di partita Iva in regime forfettario, iscritti alla gestione artigiani e commercianti, possono beneficiare anche di una diminuzione dei contributi dovuti. Due le agevolazioni disponibili:
- la prima consente di ridurre del 35 per cento le contribuzioni da versare e deve essere richiesta entro il 28 febbraio o immediatamente dopo l'apertura della partita Iva;
- la seconda è una novità della Legge di Bilancio 2025, che permette di risparmiare il 50 per cento del versamento delle contribuzioni dovute alla gestione artigiani e commercianti nei primi tre anni di attività ed è riservata esclusivamente alle nuove partite Iva
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Partite Iva, ecco cosa sapere sui contributi da pagare nel 2025
- Come funziona
- Quanti e quali contributi si pagano
- L’aliquota di riferimento
- Il caso dei commercialisti
- Le scadenze per i commercialisti
- La gestione separata Inps
- Le scadenze
- Chi deve aderire alla Gestione separata
- Per artigiani e commercianti
- Le agevolazioni per le partite Iva in regime forfettario
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