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Usa, le politiche di Trump che potrebbero innescare la recessione

Economia
Aleksandra  Georgieva

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I titoli di Sky Tg24 dell'11 marzo: edizione delle 13
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I titoli di Sky Tg24 dell'11 marzo: edizione delle 13
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L’amministrazione Trump ha mostrato che ha degli obiettivi e delle priorità molto diverse dalla precedente gestione. L’economia statunitense ed i mercati finanziari, in forte calo a causa dell'incertezza sui futuri rapporti commerciali degli Stati Uniti con gli altri paesi. Quali sono le politiche di Trump che potrebbero innescare una recessione? L’abbiamo chiesto ad Alberto Bisin, Professore di economia alla New York University

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Negli ultimi anni, il focus delle politiche economiche degli Stati Uniti era esclusivamente il raggiungimento del cosiddetto “soft-landing”, ovvero un “atterraggio morbido” dell’economia con l'inflazione che viene accompagnata verso il target del 2%, desiderato dalla banca centrale americana (la Federal Reserve) senza innescare una pericolosa recessione. 

L’amministrazione Trump ha, invece, mostrato che ha degli obiettivi e delle priorità molto diverse dalla precedente gestione. Lo stesso Trump ha ammesso, in un’intervista a Fox Business, che non esclude la possibilità di una recessione in questa fase di “transizione” indotta dai dazi.

Negli ultimi giorni, i consiglieri di Trump, hanno affrontato con indifferenza i crescenti rischi per l’economia statunitense ed i mercati finanziari in forte calo a causa dell'incertezza sui futuri rapporti commerciali degli Stati Uniti con gli altri paesi.

Venerdì scorso il report sul lavoro è stato un po’ deludente con 151 mila nuovi posti di lavoro creati nel mese di febbraio, ben sotto le attese degli economisti di 170.000 unità e il tasso di disoccupazione salito dal 4% al 4,1%. Il governatore della Federal Reserve, Jerome Powell ha invece dichiarato che la banca centrale americana non ha fretta di tagliare i tassi, ma preferisce aspettare l’effetto dei dazi sull’economia USA e in particolare sull’inflazione.

 

Quali sono effettivamente le politiche di Trump che potrebbero innescare una recessione? L’abbiamo chiesto ad Alberto Bisin, Professore di economia alla New York University

In questa fase ci sono effettivamente rischi di una recessione negli Stati Uniti?

Questa ossessione recessione sì recessione no, è un po’ esagerata. Quello che sta succedendo ovviamente è che il sistema economico si è fermato. Esiste un enorme incertezza generata dalle politiche economiche folli ed incoerenti sui dazi dell’amministrazione Trump: un giorno li mettiamo un altro li togliamo. Anche il DOGE, il Dipartimento di Efficienza Governativa, guidato dall’imprenditore Elon Musk, è avvolto da tante nubi, senza una concreta direzione o un piano a lungo termine. L’economia americana è bloccata, perché si riducono le assunzioni, scendono gli investimenti o almeno non avvengano così rapidamente come prima. Se queste condizioni possano portare ad una recessione o meno è irrilevante. Quello che è importante è che la confusione della politica economica e i rischi delle politiche folli sta generando danni all’economia.

Quali sono le politiche dell'amministrazione Trump che aumentano le probabilità di una recessione? 

Indiscutibilmente i dazi sono il problema principale, non solo le tariffe in sé ma perché queste politiche possono generare una guerra commerciale. Le questioni geopolitiche, la posizione sull’Ucraina e sull’Europa, aiutano in questa dimensione perché più nemici hai, più è facile avere una guerra commerciale.

Io credo che ci siano due dimensioni per quanto riguarda la possibilità di una recensione. La prima dimensione sono i dazi e le successive guerre commerciali. La seconda è l’incertezza e la confusione che si è creata con l'introduzione delle tariffe, piuttosto che una politica specifica. Il fatto che non si sa che direzione avrà la politica economica del paese nei prossimi mesi ma neppure nelle prossime ore non aiuta.

Come mai allora l'intervista di Trump rilasciata a Fox, in cui lui non nega lo spettro di una recessione ha scatenato le vendite sui mercati azionari USA e poi anche in Europa anche se con dimensioni ridotte?

L’intervista di Trump ha scatenato le vendite sui mercati perché nella mente di ognuno c’è l’idea che Trump comunque segue l'andamento dei mercati e non vuole troppo caos sotto questo punto di vista. Nel momento in cui Trump dichiara “sono disposto ad accettare una recessione” gli investitori si spaventano perché comprendono che il presidente sia disposto ad accettare i costi di breve termine per vedere i vantaggi di lungo termine. L’unico problema è che ovviamente le sue politiche non hanno nessuna indicazione di essere in grado di generare vantaggi a lungo termine, stanno solo generando costi a breve termine.

epa11947456 United States President Donald J Trump makes a statement on jobs in the Oval Office of the White House in Washington, DC, USA, 07 March 2025. February jobs report by Bureau of Labor Statistics reported the US added 151,000 jobs.  EPA/CHRIS KLEPONIS / POOL

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