Quante persone in Ue non riescono a scaldare in maniera adeguata la propria abitazione?

Secondo una statistica recentemente pubblicata da Eurostat, nel 2023 il 10,6% dei cittadini dell’Unione europea non è stato in grado di riscaldare adeguatamente la propria abitazione. In termini assoluti, si tratta di circa 47,5 milioni di persone, un numero in aumento rispetto ai 41,4 milioni di persone del 2022 . Ma il dato è ancora più preoccupante se messo a confronto con quello del 2021, quando la Russia non aveva ancora lanciato l’invasione su larga scala dell’Ucraina e prima che scoppiasse la crisi energetica conseguita alla guerra: in quell’anno, la percentuale di cittadini Ue che non riusciva a scaldare la propria casa in maniera adeguata corrispondeva al 6,9%, un valore più basso di 3,7 punti percentuali rispetto a quello registrato nel 2023. Secondo la Commissione europea, l’incapacità di riscaldare adeguatamente la propria casa è direttamente collegata alla povertà energetica, che si verifica quando una famiglia deve ridurre il proprio consumo di energia in misura tale da incidere negativamente sulla salute e sul benessere dei suoi componenti. A sua volta, la povertà energetica è determinata da tre principali fattori: una spesa troppo alta per l'energia, il reddito basso e scarse prestazioni energetiche di edifici ed elettrodomestici . In ben cinque Paesi dell’Unione europea nel 2023 circa una persona su cinque non riusciva a riscaldare adeguatamente la propria casa: si tratta di Spagna , Portogallo , Bulgaria , Lituania e Grecia . Seguono – tutti al di sopra della media europea del 10,6% – Cipro , Romania e Francia . L’Italia e la Germania si trovano invece appena al di sotto del valore medio, rispettivamente con il 9,5% e l’8,2%. Nel confronto tra 2021 e 2023 è stata proprio la Spagna ad aver accusato in maniera più grave gli effetti della crisi energetica: nel Paese iberico la percentuale di persone che non sono in grado di riscaldare in maniera adeguata la propria abitazione è infatti aumentata di 6,6 punti percentuali rispetto al 14,2% del 2021. Nell’arco di due anni la situazione è peggiorata in quasi tutta l’Unione europea, ovvero in 23 Paesi su 27. Incrementi considerevoli si sono registrati in Francia , Germania , Paesi Bassi , Portogallo , Svezia e Danimarca . La situazione è migliorata solo in Bulgaria , a Cipro , in Lituania , a Malta e in Lussemburgo . In Italia si è registrato un aumento di 1,4 punti percentuali. Volgendo lo sguardo ancora più indietro, rispetto al 2010 a livello europeo la percentuale di persone che non riesce a riscaldare la propria casa adeguatamente è rimasta più o meno stabile, aumentando dello 0,7%. Ma questa stabilità maschera grandi differenze tra Paesi: negli ultimi 15 anni in Bulgaria la situazione è migliorata drasticamente, passando dal 66,5% – al tempo il dato più alto d’Europa – all’attuale 20,7% . Ancora una volta è invece la Spagna il Paese dove il dato è aumentato maggiormente: +13,3 punti percentuali. In Italia si è registrato un leggero miglioramento, passando dall’11,6% del 2010 al 9,5% del 2023. Nel nostro Paese, tuttavia, si toccò un picco del 21,3% nel 2012, quando a seguito della crisi economica e del debito sovrano la percentuale di persone che non erano in grado di riscaldarsi adeguatamente quasi raddoppiò nel giro di soli due anni, per poi tornare gradualmente ai livelli precedenti; un’eccezione nel panorama europeo, che riguardò solo pochi altri Paesi come Grecia e Lituania.

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