I dettagli nel convegno organizzato dall'Istat "Gli incidenti stradali: dati e misure di policy. Un quadro territoriale", tenutosi a Roma. "In Italia negli ultimi anni la sicurezza stradale ha sì registrato progressi, ma c'é ancora molto da fare", ha spiegato il Presidente dell’Istat, Francesco Maria Chelli
L'Italia ha il record in Europa per diffusione di automobili. Lo rivela un'analisi sulla sostenibilità ambientale di Istat. Per l'istituto di statistica infatti in Italia ci sono 694 autovetture per 1.000 abitanti (571 la media Ue). Il tasso continua a crescere in media, dell'1,3% l'anno dal 2018, in maniera molto più significativa rispetto agli aletri Paesi (Germania +0,7%, Spagna +0,4%, Francia +0,3%). Anche quest'anno sono in aumento, come nel precedente, i tassi di motorizzazione in tutti i capoluoghi metropolitani: fra le grandi città superano la media nazionale Catania (815 autovetture/1.000 ab.), Reggio di Calabria e Cagliari (oltre 700).
Il convegno a Roma sulla sicurezza stradale
I dati sono stati resi noti durante l’evento "Gli incidenti stradali: dati e misure di policy. Un quadro territoriale", che si è svolto a Roma. "Secondo l'Organizzazione mondiale della sanità, nell'ultimo anno sono morti a causa di incidenti stradali un milione e 190mila persone, circa 3.260 ogni giorno e quasi 50 milioni di persone hanno subito ferite o disabilità permanente - ha detto il Presidente dell’Istat, Francesco Maria Chelli, nel suo intervento in apertura -. Gli incidenti stradali sono la principale causa di morte per i giovani tra i 5 e i 29 anni. Più della metà di coloro che hanno perso la vita sono pedoni, ciclisti e motociclisti".
"Ancora molto da fare"
"In Italia negli ultimi anni la sicurezza stradale ha sì registrato progressi, ma c'é ancora molto da fare - ha spiegato Chelli - se infatti nel lungo periodo si nota una tendenza al calo degli incidenti e delle vittime, i dati pubblicati un mese fa e riferiti al primo semestre 2024 segnalano un nuovo per quanto modesto incremento: gli incidenti sono saliti dello 0,9% e le vittime del 4%, se poi consideriamo le strade urbane, le vittime sono cresciute addirittura dell'8% rispetto allo stesso periodo del 2023. La città, col traffico congestionato e incontrollato e la scarsa manutenzione del manto stradale accrescono i rischi per ciclisti e pedoni. Le Regioni stanno sperimentando soluzioni innovative, ma hanno bisogno di supporto per rendere significativo il loro impatto sulla qualità della sicurezza stradale. La formazione è l'unica, vera risposta di lungo termine ai problemi: formare, partendo dai giovani".