Perché investire in criptovalute è come andare al casinò

È di qualche giorno fa la notizia che Justin Sun, fondatore della piattaforma per criptovalute Tron, si è mangiato la banana di Cattelan dopo averla acquistata per 6,2 milioni di dollari. Non è stata una perdita drammatica per l’arte moderna. Nessuno ha pianto. La notizia semmai è che qualcuno aveva pagato milioni di dollari per una banana attaccata col nastro adesivo a un muro, per poi mangiarsela. Se però la tua fonte di ricchezza proviene dal mondo, ancora misterioso, delle criptovalute, allora ci si può aspettare di tutto., soprattutto quando il bitcoin ha raggiunto nuovi record sull’onda della vittoria di Trump che vede le criptovalute con favore. Spesso mi chiedono cosa penso delle criptovalute. Cerco di spiegare in poche righe cosa sono e perché me ne tengo lontano, facendo per semplicità riferimento al bitcoin, che resta ancora la principale. Avete presente quando fate un bonifico in euro? Vi sedete al PC e spostate euro da un conto bancario a un altro. Ecco, funziona la stessa cosa con i bitcoin. Aprite un conto in bitcoin in una delle piattaforme disponibili, pagando con moneta tradizionale e poi con i bitcoin ricevuti fate transazioni per comprare quello che volete, per esempio una bicicletta, da chi accetta bitcoin in pagamento. I bitcoin vengono trasferiti dal contro del compratore a quello del venditore ogni 10 minuti. Il conto non è presso una banca, ma in un “registro” virtuale, le cui copie sono distribuite in una miriade di computer sparsi per il mondo. Ma perché la gente dovrebbe accettare bitcoin cedendo cose di valore? Il bitcoin è semplicemente una registrazione contabile: perché dovrei cedere, per esempio, una bicicletta, per una registrazione contabile? Domanda giusta, ma lo stesso vale per le monete tradizionali da quando queste ultime non possono essere più convertite, su richiesta, in oro o altri metalli preziosi. Ormai la moneta moderna è costituita da annotazioni contabili . Li accettiamo come strumento di pagamento perché pensiamo che altri siano disposti a fare lo stesso, ossia a ricevere in pagamento queste registrazioni contabili: se gli altri le accettano, le accetto anche io. Naturalmente, l’accettabilità delle valute tradizionali, e pure dei bitcoin, dipende dalla loro capacità di mantenere il loro valore del tempo: se si stampano troppi euro il valore degli euro prima o poi scende. Questa è sempre stata la debolezza delle monete tradizionali la cui quantità in circolazione dipende dalle scelte di chi stampa soldi , che potevano stamparne troppi, svalutando il valore della moneta. Il bitcoin risolve il problema in modo geniale: è una formula matematica che decide quanti bitcoin vengono creati ogni anno, non la decisione di umani. Di questi ultimi non ci si può fidare: delle macchine sì. I bitcoin sono introdotti nel sistema come compenso per chi rende disponibili le capacità di calcolo dei propri computer per far funzionare il sistema a livello globale , ma, e qui è il colpo di genio, la quantità di bitcoin in circolazione cresce meno rapidamente del volume di transazioni in bitcoin. I bitcoin diventano quindi sempre più rari e perciò tendono ad apprezzarsi nel corso del tempo al contrario di quello che accade alle valute tradizionali. Messa così è una cosa stupenda: il bitcoin è una moneta più solida delle altre perché tende ad apprezzarsi nel tempo rispetto alle monete tradizionali. Il che è tendenzialmente avvenuto da quando fu introdotto, una quindicina di anni fa: figuratevi che la prima transazione in bitcoin fu l’acquisto di due pizze per 10.000 bitcoin; ora 10.000 bitcoin valgono QUASI un miliardo di dollari. E, allora, perché non comprare bitcoin abbandonando euro e altre valute? La prima ragione è che la stragrande maggioranza degli operatori ancora non accetta bitcoin in pagamento. Uno può pensare che si tratti di una situazione temporanea: alla lunga saremo tutti convinti della superiorità dei bitcoin e della altre criptovalute. Forse, ma nel frattempo, e questa è la seconda ragione, il mercato dei bitcoin resta dominato da transazioni speculative: si comprano bitcoin non per usarli some strumento di pagamento ma semplicemente perché si spera che il loro valore cresca rapidamente. Questo può far salire il prezzo del bitcoin, ma senza un motivo preciso, sicché, se poi il mercato diventa meno ottimista sul futuro del bitcoin, la caduta può essere ugualmente rapida. Questo porta a un’estrema volatilità nel valore del bitcoin rispetto alle monete tradizionali. Anche queste sono volatili, come è volatile il prezzo di qualunque attività finanziaria, tipo azioni. Ma le quotazioni del bitcoin sono sette volte più volatili di quelle del mercato azionario. Ci vuole un bel coraggio a comprare bitcoin sapendo che, magari, nel giro di 12 mesi perderai tre quarti di quanto hai investito. Certo, magari puoi raddoppiare il capitale. Talvolta anche al casino riesci a vincere…