Introduzione
In questi giorni il Ddl Collegato Lavoro è all’esame della decima Commissione del Senato e a breve sarà sottoposto ai voti sugli emendamenti. Secondo la relatrice – Paola Mancini di FdI – a partire dalla prossima settimana potrà approdare in Aula. Il provvedimento è composto da 33 articoli ed è già stato approvato dalla Camera. Tocca diversi temi nel settore lavorativo e introduce altrettante modifiche, alcune delle quali criticate dalle opposizioni
Quello che devi sapere
Licenziamenti
- C'è, per esempio, l'allargamento di fatto delle maglie delle disposizioni in tema di licenziamenti rispetto a quanto stabilito dal Jobs Act del governo Renzi. In particolare, l'articolo 19 del collegato al lavoro prevede la risoluzione del rapporto di lavoro imputabile alla volontà del lavoratore (dimissioni volontarie) nei casi in cui un'assenza ingiustificata si protragga oltre il termine previsto dal contratto collettivo o, in mancanza di previsioni contrattuali, per un periodo superiore a quindici giorni. Secondo la maggioranza si tratta di una maniera per impedire che i lavoratori, sfruttando la leva delle assenze ingiustificate, inducano i datori al licenziamento per poi accedere opportunisticamente alla Naspi. Secondo l'opposizione in questo modo si riaprono le porte alle "dimissioni in bianco"
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Lavoro in somministrazione
- Per quanto riguarda il lavoro in somministrazione, vengono esclusi dal limite quantitativo del 30% relativo alla somministrazione a tempo determinato i casi in cui essa coinvolga lavoratori assunti a tempo indeterminato dalle Agenzie per il lavoro, lavoratori stagionali e in aziende start-up
Lavoratori in fasce deboli
- Non sarà più necessaria la causale per l’impiego di lavoratori che fanno parte di fasce deboli (quindi svantaggiati o percettori di ammortizzatori sociali). Salta il termine del 30 giugno 2025 per l’impiego oltre i 24 mesi di lavoratori assunti a tempo indeterminato dalle Agenzie per il lavoro e inviati in missione a termine presso l’azienda utilizzatrice. Infine, viene concesso l’utilizzo delle risorse di Formatemp, destinate ai contratti a tempo indeterminato, anche per la formazione dei dipendenti a termine
Smart Working: il datore di lavoro dovrà avvisare il ministero
- Il datore di lavoro sarà tenuto a comunicare al ministero del Lavoro i nomi dei lavoratori inseriti nel lavoro agile e le date di inizio e fine del periodo di questa modalità. Lo dovrà fare entro cinque giorni dall’avvio del periodo stesso. C'è anche un emendamento sul contratto ibrido con cui si introduce la possibilità di assumere un lavoratore in modalità mista. In parte come dipendente, in parte a partita Iva. In quest’ultimo caso potrà beneficiare del regime forfettario
Cosa cambia per gli stagionali
- La definizione di “stagionali“ viene ampliata e includerà altre categorie oltre a quelle previste dal Dpr del 1963. Alcuni esempi sono le attività organizzate per affrontare intensificazioni della produzione in determinati periodi o alle esigenze tecnico-produttive legate ai cicli stagionali dei settori produttivi o dei mercati serviti dall’impresa, come stabilito dai Ccnl
La cassa integrazione
- Viene inoltre introdotta la possibilità di lavorare durante la cassa integrazione: chi svolge attività subordinata o autonoma durante il periodo di integrazione salariale non avrà diritto al relativo trattamento per le giornate lavorate presso un datore di lavoro diverso da quello che ha richiesto i trattamenti
Apprendistato
- Nel disegno di legge è inclusa anche la possibilità di trasformare l’apprendistato per la qualifica e il diploma professionale in apprendistato professionalizzante o di alta formazione e ricerca, dopo il conseguimento della qualifica o del diploma
M5s deposita 68 emendamenti
- Di recente, i senatori del M5s Orfeo Mazzella, Mariolina Castellone e Barbara Guidolin hanno diffuso una nota con cui hanno fatto sapere di aver depositato 68 emendamenti a questo provvedimento, che reputano “sbagliato” perché “liberalizza i contratti di somministrazione e fa rientrare dalla finestra l'odioso fenomeno delle dimissioni in bianco. Per tale motivo, fra le prime proposte di modifica presentate ci sono proprio quelle per cancellare dal testo questi articoli. Contestualmente - proseguono - in un Paese in cui gli stipendi continuano a rimanere al palo e ogni anno oltre 1.000 persone perdono la vita sul lavoro, con tre distinti emendamenti proponiamo di introdurre il salario minimo legale, di aumentare le risorse per il 'Fondo di sostegno per le famiglie delle vittime di gravi infortuni sul lavoro' e di istituire la Procura nazionale del lavoro”. E hanno concluso: "Non trattandosi di un decreto ma di un disegno di legge auspichiamo che la maggioranza non limiti il dibattito e non dica 'no' a priori ai nostri emendamenti. Se si vuole davvero migliorare la vita dei lavoratori, bisogna innanzitutto mettere da parte la propria ideologia"
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