Introduzione
Mercoledì scorso è arrivata alla Camera la bozza di Dpcm con cui si intende modificare il regolamento Isee (si tratta del Dpcm 159/2013). Fra le altre cose, viene introdotta una norma che attiva una novità introdotta con la Legge di bilancio 2024, ma mai applicata: l’esclusione cioè dei titoli di Stato e dei libretti postali dall’Isee 2025.
La nuova modalità di calcolo dell’indicatore della situazione economica equivalente delle famiglie potrà entrare in vigore a partire dal 2025, dopo che saranno stati espressi i pareri delle commissioni parlamentari
Quello che devi sapere
I passi precedenti
- L’esclusione di Btp e libretti postali è valida per importi fino a 50mila euro. A gennaio 2024, con il messaggio 165, l’Inps aveva fatto sapere che l’entrata in vigore della disposizione non sarebbe stata immediata, essendo questa subordinata all’approvazione delle modifiche al regolamento. Fino a oggi quindi la disciplina Isee relativa al patrimonio mobiliare è rimasta immutata, così come non è cambiato nulla nelle Dichiarazioni Sostitutive Uniche (DSU). Resta inoltre l’obbligo di indicare tutti i rapporti finanziari posseduti al 31 dicembre 2022 dai soggetti appartenenti al nucleo familiare
Per approfondire:
Isee, ci sarà un nuovo modello di calcolo a partire dal 2024: quali sono le novità
I prodotti coinvolti
- Nello specifico si fa riferimento a BoT, CTz, BTp, CcT, buoni postali fruttiferi, libretti di risparmio postale: esserne in possesso non sarà più rilevante ai fini dell’Isee familiare. In questo conteggio rientrano anche i prodotti di raccolta del risparmio destinati al pubblico retail, ma sono esclusi quelli rivolti a investitori istituzionali
L’aumento stimato della spesa pubblica per i cittadini
- Secondo la relazione tecnica allegata al Dpcm, questa modifica dovrebbe ridurre il valore dell’Isee di molte famiglie: di conseguenza, dovrebbero salire le spese pubbliche per le prestazioni collegate (bonus sociali gas e luce, assegno unico, bonus psicologo, Bonus nido). Si stima un incremento medio dello 0,23% con un costo annuo aggiuntivo per lo Stato di circa 44 milioni di euro, già coperto dalla precedente legge di Bilancio
Isee trascurabile
- D’altro canto, l’impatto sull’Isee è considerato trascurabile per molte prestazioni. Le soglie richieste sono infatti generalmente basse. L’effetto più evidente potrebbe riguardare l’Assegno unico, data la sua universalità e la differenziazione degli importi correlati proprio alle diverse fasce Isee
La simulazione de Il Sole 24 Ore
- Il Sole 24 Ore ha chiesto a Caf Acli di eseguire alcune simulazioni, per capire i risvolti concreti di queste modifiche. Considerando una famiglia composta da due genitori con due figli che abbia un reddito da lavoro dipendente, abitazione di proprietà e circa 79mila euro di patrimonio mobiliare, si può stimare che il loro Isee scenderà di circa 2mila euro (-8,6%) nell’ipotesi in cui 25mila euro siano investiti in titoli di Stato. Se questa quota sale fino a 50mila euro (quindi la soglia massima decurtabile), l’Isee può scendere anche fino a 4mila euro (-17,2%) rispetto a quello attuale
I prossimi passi
- Dopo la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del Dpcm ci saranno le istruzioni operative dell’Inps per la compilazione della nuova Dichiarazione sostitutiva unica, queste ultime dovranno guidare i Caf e l’invio precompilato del modello. Il testo ha già ottenuto l’ok del Garante della privacy, del Consiglio di Stato e della Conferenza unificata. Hanno dato il via libera anche le Regioni, che però hanno chiesto al Governo di “istituire con urgenza un tavolo tecnico ad hoc”per avviare un confronto “finalizzato ad una complessiva revisione della normativa, in chiave di una maggiore equità e sostenibilità”
Il provvedimento del 28 ottobre
- A sbloccare le modifiche ha contribuito un provvedimento dell’Agenzia delle Entrate, datato 28 ottobre, che ha introdotto l’obbligo per gli operatori finanziari di comunicare i dati relativi alle voci patrimoniali interessate. La regola vale per banche, Poste, intermediari, società di investimento e risparmio
I dati sull’Assegno unico
- Intanto sono arrivati i dati relativi alla spesa per la misura che sarebbe maggiormente impattata da questa modifica, cioè l’Assegno unico. Nei primi nove mesi del 2024 sono stati erogati alle famiglie assegni per 14,8 miliardi di euro, che si aggiungono ai 18,2 miliardi del 2023 e ai 13,2 miliardi di erogazioni di competenza del 2022. Sono i dati contenuti nell'aggiornamento dell'Osservatorio statistico sull'Assegno unico universale (Auu) dell'Inps. Sono quasi 6,3 milioni (6.275.778) i nuclei familiari che hanno finora ricevuto l'assegno per il 2024, per un totale di oltre 9,9 milioni (9.947.102) di figli. A settembre, l'importo medio per figlio, comprensivo delle maggiorazioni applicabili si attesta a 172 euro, e si va dai circa 57 euro per chi non presenta l'Isee o supera la soglia massima (che per il 2024 è pari a 45.574,96 euro), a 224 euro per la classe di Isee minima (17.090,61 euro per il 2024)
Per approfondire:
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