La ricchezza delle famiglie in Italia vale 10mila miliardi, due terzi in mano al 10% ricco

Economia
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La ricchezza pro capite arriva a quasi 93mila euro, ma la media non è rappresentativa della situazione patrimoniale della popolazione. Gli italiani, spiega un'analisi del Corriere della Sera, investono principalmente nel settore immobiliare e nelle attività finanziarie: una tendenzia che testimonia la ricerca di un rendimento sicuro 

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Cresce il livello di occupazione, aumentano le retribuzioni e rallenta l’inflazione. In questo contesto, che rimane comunque abbastanza incerto, le famiglie italiane hanno aumentato la loro propensione al risparmio, arrivando a mettere da parte più del 10% del reddito. Lo riporta un'analisi del Corriere della Sera a firma di Paolo Coccia, Chief economist di Bnl Bnp Paribas. Una situazione, spiega Coccia, che non si verificava da tempo, considerando che nel 2022 la propensione al risparmio era scesa sotto il 7%. La ricchezza pro capite arriva così a quasi 93mila euro: una media che però non è davvero rappresentativa della situazione italiana. Partendo dal presupposto che il 92% delle famiglie detiene attività finanziarie, infatti, quasi due terzi del totale del patrimonio è posseduto dal 10% più ricco, mentre la quota del 50% più povero si ferma sotto il 10%. Risparmi principalmente destinati all’investimento immobiliare: a questo settore è stato destinato nell'ultimo anno e mezzo un totale di quasi 200 miliardi di euro. 

Gli investimenti

Acquistare immobili nell’ultimo periodo è stato però più complicato a causa delle condizioni finanziarie meno convenienti. Questo ha portato alla diminuzione delle persone che fanno ricorso al mutuo (che ora sono il 40%, il 10% in meno rispetto al periodo 2016-2022), preferendo la compravendita diretta. Oltre al settore immobiliare, che rappresenta una fetta importante del reddito degli italiani (il valore del patrimonio supera i 5 mila miliardi), risulta in netta ripresa anche l’investimento in attività finanziarie: nei primi sei mesi del 2024 - scrive il quotidiano - le nuove risorse investite hanno superato i 25 miliardi di euro. Il motivo che spinge gli italiani a questo tipo di investimenti è la ricerca di un rendimento sicuro che guida le famiglie verso il comparto obbligazionario. Nei primi sei mesi del 2024, all'acquisto di titoli pubblici sono stati destinati più di 40 miliardi di euro. 

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Quote in fondi

Un discorso diverso va fatto per i depositi che dall’inizio del 2023 sofferto un prelievo di quasi 60 miliardi di euro. Nel biennio 2020-2021 avevano invece beneficiato di un afflusso di 170 miliardi. Il saldo, spiega il Corriere, è quindi sceso dai 1.630 miliardi di dicembre 2022 ai 1.570 di giugno 2024, pari al 28% del totale della ricchezza finanziaria, il 4% in meno del 2020. Il recupero dei mercati avvenuto nella prima parte di quest’anno ha portato le famiglie italiane a puntare l’attenzione sui fondi comuni, ai quali sono stati destinati 15 miliardi di euro che hanno così compensato il disinvestimento del 2023. In calo invece gli investimenti su prodotti assicurativi e previdenziali. Il valore complessivo delle attività finanziarie delle famiglie italiane ha superato i 5.500 miliardi di euro, dato più alto da sempre.

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