Manovra al setaccio, Sanità e Fisco sotto esame

Economia
Simone Spina

Simone Spina

Tornata di audizioni in Parlamento. Dubbi della Banca d'Italia sugli obiettivi di crescita fissati dal governo. Critiche della Corte dei Conti per la  mancanza di assunzioni nella Sanità, mentre l'Istat fa sapere che aumentano gli italiani che rinunciano alle cure per le lunghe liste d'attesa. L'Ufficio parlamentare di Bilancio parla di rischio di disparità dalle nuove regole su bonus e sconti fiscali. Il taglio del cuneo andrà a beneficio di 2,4 miliioni di lavoratori in più. GIudizio positivo sulle pensioni

ascolta articolo

La manovra passa sulla graticola delle audizioni parlamentari, dove non mancano le critiche ad alcune misure e dubbi sugli obiettivi economici. Come quelli espressi dalla Banca d’Italia, che avverte come appaia difficile centrare una crescita del Pil dell’1 per cento quest’anno e dell’1,2 nel prossimo come stimato dal governo, nonostante l’impulso che arriverebbe dal calo dei tassi d’interesse e dal recupero del potere d’acquisto delle famiglie.

Servono medici e mancano i soldi per le assunzioni

Gli esperti di Via Nazionale puntano un faro anche sulla Sanità, sottolineando come nei prossimi dieci anni servirà un terzo dei medici in più a causa di decine di migliaia di pensionamenti (anche di infermieri, tecnici e amministrativi). Mancano indicazioni sull’assunzione di personale, dice la Corte dei Conti e gli fa eco l’Ufficio Parlamentare di Bilancio, che ricorda come nel 2026 la spesa per la salute tornerebbe al 6,5 per cento del Pil, cioè al livello precedente alla pandemia di Covid.

Più italiani rinunciano a curarsi

Tutto questo mentre aumentano gli italiani che rinunciano alle cure, visto che l’Istat fa sapere che nel 2023 il 7,6% degli italiani ci ha rinunciato per le lunghe liste d’attesa o a causa dei costi alti. L’Istituto di Statistica passa al setaccio anche il taglio del cuneo fiscale. Saranno 2,4 milioni in più i lavoratori che nel 2025 beneficeranno del rafforzamento della misura simbolo dell’Esecutivo. 

Bonus e sconti, rischio disparità

Ma sul nuovo sistema di sconti e bonus sia la Banca d’Italia che l’Ufficio Parlamentare di Bilancio non nascondono rilievi per un sistema che rischierebbe di aumentare le disparità e che risulta molto complesso. Infine, giudizio positivo dell’Inps sulle pensioni, che recupereranno per intero l’inflazione e sulle quali la manovra non cambia le carte in tavola, confermando i meccanismi di anticipo esistenti.  

Economia: I più letti