Banca Progetto, l'ad Paolo Fiorentino: "Non siamo commissariati"

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L'amministratore delegato è intervenuto in conferenza stampa dopo le accuse di finanziamenti a società collegate alla ’ndrangheta. "Nè la banca, né i suoi esponenti e dipendenti, sono oggetto di indagine". E il provvedimento riguarda "carenze istruttorie di 10 finanziamenti su circa 40mila in essere"

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L'amministratore delegato di Banca Progetto, Paolo Fiorentino, ha indetto una conferenza stampa per intervenire sul flusso di notizie "erronee", come lui stesso le ha definite, che rischiano di "danneggiare la reputazione" della banca, dopo le accuse di finanziamenti a società collegate alla ’ndrangheta. "Nè la banca, né i suoi esponenti e dipendenti, sono oggetto di indagine", ha detto Fiorentino, aggiungendo che "nell’ambito di un procedimento penale che non riguarda l’istituto", il provvedimento riguarda "carenze istruttorie di 10 finanziamenti su circa 40mila in essere".

"Board e strutture manageriali pienamente operative"

"La banca non è commissariata", ha aggiunto il Ceo. "Il board, l’amministratore delegato e tutte le strutture manageriali all’interno dell'istituto sono pienamente operative".  Fiorentino si è detto "stupito" di fronte alla decisione di sottoporre la banca all’amministrazione giudiziaria, istituto finora mai utilizzato in Italia per una banca, che prevede la messa sotto tutela dell’ente sul fronte dei crediti tramite la nomina di una figura di fiducia della Procura. Il 25 febbraio Tribunale deciderà se prorogare (o meno) la misura. "È un provvedimento che non mi piace ma che dovrò rispettare", ha detto il manager.

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