Affitti brevi, Cin rilasciati in ritardo e strutture a rischio multa: cosa succede

Economia
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Introduzione

La piattaforma Bed-and-breakfast.it ha segnalato la lentezza del rilascio del Codice Identificativo Nazionale, obbligatorio per tutte le strutture ricettive e quelle destinate agli affitti brevi. Secondo il portale del ministero del Turismo, poco più della metà delle attività che si sono registrate nella Banca dati delle strutture ricettive ha ricevuto il codice: per questo è stato chiesto al dicastero di rinviare la proroga dell’obbligo del Cin ai primi di marzo, per evitare penalizzazioni sui siti e multe ai danni delle attività.

 

Una richiesta giunta anche da Confedilizia, che ha suggerito di prorogare ai primi di gennaio per cercare di rispettare tutti gli adempimenti previsti dalla normativa evitando di incorrere in eventuali vincoli. Per ottenere il Cin è necessario accedere alla Banca dati delle strutture ricettive, pienamente operativa già dal 1° settembre, con Spid o Carta d'identità elettronica e fornire le stesse informazioni richieste già oggi per l'avvio dell'attività.

Quello che devi sapere

Cin troppo lento

  • Troppo lento. Così è stato giudicato il processo di avanzamento del codice identificativo nazionale (Cin) per gli affitti brevi: secondo la piattaforma Bed-and-breakfast.it, che ha citato i dati pubblicati dal ministero del Turismo, c’è il rischio di compromettere la continuità operativa delle strutture ricettive

 

Per approfondire:

Affitti brevi, nuove regole: come funziona il Cin e cosa cambia per i proprietari

I dati

  • I dati parlano di 270.557 Cin rilasciati in appena 50 giorni, a fronte di 535.594 strutture che si sono registrate nella Banca dati delle strutture ricettive (Bdsr), appena il 50,52% del totale. E dire che l'iscrizione è necessaria: dal 1° settembre infatti chi vuol mettere in affitto la propria casa per brevi periodi deve iscriversi alla Banca dati delle strutture ricettive. Sulla piattaforma vanno inserite tutte le informazioni catastali e le certificazioni sugli impianti a norma

La proroga

  • Questi tempi lunghi rischiano di danneggiare le stesse attività, che potrebbero vedersi penalizzate sui principali siti di prenotazione online: per questo Bed-and-breakfast.it ha chiesto una proroga dell'obbligo del Cin fino ai primi di marzo per evitare penalizzazioni, visto che le strutture hanno già dati come codici fiscali e partite Iva, mentre il Cin serve per sveltire le procedure, ottenere istruzioni più chiare da parte delle regioni e anche un miglior coordinamento con il sito del ministero del Turismo

La richiesta di Confedilizia

  • Una richiesta alla quale si è accodata anche Confedilizia, che giorni fa ha chiesto di prorogare a gennaio 2025 il termine per la richiesta del Cin, il codice identificativo nazionale, per le locazioni turistiche e per quelle brevi. Come si legge nella nota emessa dall'associazione sui chiarimenti del ministero del Turismo sugli affitti turistici e brevi, la ragione di tale richiesta è legata al rispetto degli adempimenti previsti dalla normativa, che però potrebbero scontrarsi con eventuali vincoli urbanistici e paesaggistici  

L'esposizione del Cin

  • Di recente proprio il ministero del Turismo ha pubblicato un aggiornamento delle FAQ nelle quali ha cercato di rispondere ad alcune delle domande più diffuse. Una di queste è proprio l’esposizione del Cin: come ha dichiarato il Ministero, "il CIN deve essere esposto all'esterno dello stabile in cui si trova l'immobile o la struttura ricettiva, nel rispetto di eventuali vincoli urbanistici e paesaggistici. Tuttavia, qualora esistano regolamenti condominiali che limitano l'affissione di cartelli, è possibile adottare modalità alternative per garantire la visibilità del codice al pubblico"

La presenza del Cin nella pubblicità

  • Inoltre, il nuovo regolamento prevede che il Cin debba essere indicato in tutti gli annunci pubblicitari, sia cartacei che digitali, ovunque vengano pubblicati o comunicati. Anche le piattaforme di prenotazione online, come Airbnb e Booking, e gli altri intermediari immobiliari sono obbligati a includere il codice negli annunci delle unità immobiliari destinate a locazioni brevi o turistiche

Cos’è il Cin

  • Il Codice Identificativo Nazionale (Cin) è un codice che viene assegnato dal ministero del Turismo attraverso una procedura automatizzata, su richiesta del locatore o del soggetto titolare della struttura turistico ricettiva. Il Cin è destinato alle unità immobiliari ad uso abitativo destinate a contratti di locazione per finalità turistiche, locazioni brevi, e alle strutture turistico ricettive alberghiere ed extra alberghiere

Come richiedere il Cin

  • Per richiedere il Cin occorre accedere alla banca dati con Spid o Carta d'identità elettronica, e fornire le stesse informazioni richieste già oggi per l'avvio dell'attività, ossia tipologia di alloggio, ubicazione, capacità ricettiva, soggetto che esercita l’attività. Il titolare dovrà anche autocertificare che l'appartamento è in regola e che rispetto alla piantina catastale non sono state fatte innovazioni. Sulla regolarità degli immobili ci sono le verifiche della Polizia locale

Le multe

  • Chi non avrà il Cin sarà punito con una multa da 800 a 8mila euro, in relazione alle dimensioni della struttura o dell'immobile. Per la mancata esposizione del bollino negli annunci, invece, la sanzione varia da 500 a 5mila euro, con l'aggiunta dell'immediata rimozione dell'annuncio stesso

A cosa serve la Banca dati

  • La Banca dati, pienamente operativa dal 1° settembre, ha l'obiettivo dichiarato di fornire una mappatura degli esercizi ricettivi su scala nazionale e facilitare la lotta agli abusivi. Se ci saranno dei dubbi, sarà possibile inviare una segnalazione al Comune affinché vengano effettuati tutti i controlli e nel caso bloccata l'attività abusiva

 

Per approfondire:

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