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Industria dei semiconduttori, il ruolo dell’Europa e dell’Italia

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©IPA/Fotogramma

Le tensioni geopolitiche legate a Taiwan, l’avvento di tecnologie come l’Intelligenza artificiale generativa e le crescenti preoccupazioni sulla sostenibilità creano un mix unico di sfide e opportunità per le imprese europee del settore. Marco Addino, responsabile Aerospace & Defense and High Tech di Accenture Italia: "Sui nuovi semiconduttori, cioè quelli per la transizione ecologica, l’Europa ha una forte leadership che non può e non deve perdere"

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L’Europa si prepara a ricoprire un ruolo importante nell’industria dei semiconduttori, finora dominata da Usa e Asia. Le tensioni geopolitiche legate a Taiwan, l’avvento di tecnologie come l’Intelligenza artificiale generativa, le crescenti preoccupazioni sulla sostenibilità e l’urgenza di rilocalizzare la produzione creano un mix unico di sfide e opportunità per le imprese europee del settore. E, in questo scenario, secondo Bruxelles, la richiesta di microchip raddoppierà entro il 2030. "L’Europa ha dei settori - magari meno noti al pubblico - dove ha una chiara leadership, come ad esempio gli equipment per la litografia", ha spiegato Marco Addino, responsabile Aerospace & Defense and High Tech di Accenture Italia, durante la puntata di Progress, di Sky TG24, del 6 ottobre. Cruciale il ruolo europeo nel mondo "dei nuovi semiconduttori, cioè quelli per la transizione ecologica: sono materiali fondamentali per gli inverter delle nostre macchine elettriche, per le Smart Grid, per il consumo dei nuovi data center. E su questi materiali l’Europa in questo momento ha una chiara e forte leadership che non può e non deve perdere", ha aggiunto Addino.

Il Chips Act dell’Ue e il ruolo dell’Italia

L’Ue ha lanciato il Chips Act per rafforzare la produzione di semiconduttori in Europa, puntando a raggiungere il 20% del mercato globale entro il 2030. L’iniziativa prevede investimenti in ricerca e sviluppo, incentivi per attrarre produttori e costruzione di fabbriche avanzate (mega-fab). Tra le altre iniziative hi-tech, l’Europa sta investendo in reti 5G, intelligenza artificiale, e infrastrutture cloud, promuovendo una maggiore indipendenza tecnologica e resilienza nella catena di approvvigionamento dei semiconduttori. E l’Italia? Il nostro Paese sta giocando un ruolo cruciale nello sviluppo del settore dei semiconduttori, con diverse iniziative strategiche. La fondazione Chips.it è stata creata per supportare la crescita e l’innovazione nel settore, in linea con gli obiettivi dell’EU Chips Act. A Catania, STMicroelectronics ha annunciato la costruzione di uno stabilimento unico nel suo genere per la produzione di carburo di silicio, con un investimento di oltre 5 miliardi di euro, che beneficia di contributi dell’Unione Europea. Questo impianto rafforza l’ecosistema locale e creerà circa 2.000 posti di lavoro. Inoltre, Silicon Box, azienda di Singapore, ha deciso di investire 3,2 miliardi di euro per costruire un impianto di advanced packaging e test di semiconduttori a Novara, che dovrebbe entrare in produzione nel 2028. Questo impianto sarà il primo in Europa a implementare tecnologie di chipletintegration, promuovendo l’innovazione nell’industria dei semiconduttori e creando 1.600 posti di lavoro diretti​.

Il report di Accenture

Altre informazioni sulle sfide e sulle possibilità in tema di semiconduttori, e di Intelligenza artificiale, arrivano dal report di Accenture Breaking barriers, building connections- Generative AI'srole in the semiconductor industry. La ricerca è stata condotta in 14 Paesi, e sono stati intervistati 300 dirigenti del settore dei semiconduttori, di cui il 57% con ruolo C-level. È emerso che un terzo (33%) degli intervistati ritiene che l'innovazione nella progettazione e produzione sia il principale vantaggio che l’Ai generativa può offrire al settore dei semiconduttori.La ricerca evidenzia anche che l'industria dei semiconduttori deve bilanciare il debito tecnologico con nuovi investimenti per supportare l'innovazione dell'Ai generativa. Il 75% dei dirigenti ritiene che la collaborazione con partner industriali, tramite la condivisione delle conoscenze e piattaforme comuni, possa sbloccare maggior valore dall’Ai. L’adozione di applicazioni a basso rischio e alto valore può generare un rapido ritorno, ma il successo dipende dall’avere i talenti giusti per implementarle.

Addino (Accenture): "Necessario avere i partner giusti"

Sulla AI generativa, nello specifico, "si sta passando dai primi approcci di sperimentazione a un’implementazione a scala", ha spiegato Addino. "Inoltre si sta passando dalle funzioni tipicamente di corporate e di staff alle funzioni core, come per esempio progettazione e manifattura". Si tratta, per Addino, di una "sfida troppo veloce, troppo complicata, per essere vinta da soli e quindi ci sarà molto lavoro sugli ecosistemi e, mai come ora, sarà necessario avere dei partner giusti". Ma quali sono le opportunità per il futuro per il nostro Paese e a livello europeo? "Si parla ancora troppo poco di edgeAI, che è molto più vicina a noi e portatile, che sarà altrettanto importante in futuro. E su questo dominio l’Europa, con le sue filiere produttive, penso che possa ancora giocarsi una partita", ha sottolineato Addino. L’altro aspetto fondamentale "sarà il sostegno dei nostri campioni nazionali ed europei: bisogna aiutarli, perché la sfida è una sfida globale con dei competitor che sono senza pietà. E bisognerà unire gli ecosistemi: dall’industria all’università, fino alle aziende e ai partner tecnologici che offrono servizi in questi ambiti, come Accenture".