Dazi sulle auto elettriche cinesi, la risposta di Pechino: antidumping importazione brandy

Economia

Avviate anche indagini sulle importazioni di prodotti lattiero-caseari e carne di maiale; presentato, inoltre, un reclamo sulle tariffe Ue all'Organizzazione Mondiale del Commercio. Sulla questione è intervenuto il commissario Ue all'Economia Paolo Gentiloni: "Abbiamo preso decisioni appropriate e molto proporzionate e non penso che ci sia motivo di reagire a queste decisioni proporzionate con ritorsioni"

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Ce lo si aspettava. Una risposta doveva arrivare e la Cina ha scelto di adottare misure di antidumping sull'importazione di brandy dall'UE, la prima manovra di ritorsione commerciale che segue la scelta europea di porre un dazio sulle auto elettriche cinesi.

Andiamo con ordine e facciamo un passo indietro. Nei giorni scorsi Bruxelles ha dato il via libera per maggiori dazi (tassa imposta su beni che vengono importati o esportati da un paese) alle auto elettriche made in China, con l'obiettivo di proteggere i produttori del blocco dalla concorrenza dei veicoli elettrici cinesi a basso prezzo. La decisione è stata presa con i voti contrari di Germania e Ungheria a seguito di un'indagine durata mesi e avviata dalla presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen. Pechino, quindi, ha deciso di rispondere facendo altrettanto con il brandy importato dall'Europa.

Dumping e antidumping

La decisione è caduta facilmente sui produttori di brandy europei. Molti di loro, infatti, avevano fatto dumping sul mercato cinese, una pratica che consiste nell'esportare un prodotto a un prezzo inferiore rispetto a quello praticato nel mercato domestico o addirittura sotto il costo di produzione. Viene fatto per ottenere vantaggi competitivi sul mercato estero.

Il Ministero del Commercio cinese, ad agosto, aveva deciso di "non imporre immediatamente nuove sanzioni", decisione rivista adesso con l'adozione di misure antidumping

La scelta di Pechino ha già portato alcune conseguenze: le azioni del gruppo francese Lvmh, proprietario del cognac Hennessy, sono scese del 4,3% nelle prime contrattazioni alla Borsa di Parigi, mentre il titolare di Martell Pernod Ricard è sceso del 2,7% e Rémy Cointreau di quasi il 4,8%.

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Altre misure

Non solo brandy, la guerra commerciale Ue-Cina si è estesa dalle auto all'agricoltura: la Cina ha avviato indagini antidumping anche sulle importazioni europee di prodotti lattiero-caseari e carne di maiale e ha presentato un reclamo sulle tariffe Ue all'Organizzazione mondiale del commercio (Wto). 

Le decisioni di Bruxelles, secondo Pechino, sono "il risultato di protezionismo, abuso delle pratiche commerciali internazionali e indebolimento della lotta globale contro il cambiamento climatico".

Gentiloni, non ci sono motivi per ritorsioni a dazi Cina

"Non siamo mai preoccupati, siamo ragionevoli. Abbiamo condotto un'indagine seria sui rischi di sovrapproduzione in alcuni settori. Abbiamo preso decisioni appropriate e molto proporzionate e non penso che ci sia motivo di reagire a queste decisioni proporzionate con ritorsioni". Lo ha detto il commissario Ue all'Economia Paolo Gentiloni interpellato sulla decisione della Cina di imporre misure anti-dumping provvisorie sui brandy importati dall'Ue.

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