Evasione fiscale, in arrivo più controlli su Pos, scontrini e pagamenti elettronici

Economia
Ansa/Ipa

Introduzione

Il Piano strutturale di bilancio (Psb) mette nero su bianco l’intenzione del governo di potenziare i controlli sugli scontrini emessi in modo da verificare più velocemente e con più precisione le eventuali omissioni nelle dichiarazioni dei redditi.

 

Si guarda quindin ancora una volta al meccanismo dello scontrino elettronico, tramite cui le informazioni si dovrebbero collegare direttamente a quelle dei Pos utilizzati dai vari esercizi commerciali

Quello che devi sapere

Lotta all’evasione fiscale: più controlli sugli scontrini

  • Il governo punta sulla lotta all’evasione fiscale per rimpolpare le casse dello Stato: l’intenzione è messa nero su bianco nel documento che accompagna il Piano strutturale di bilancio approvato lo scorso 27 settembre, dove sono contenute le direttive economiche da qui al 2029 e dove viene spianata la strada all’imminente Manovra finanziaria per il 2025. Uno dei metodi di contrasto all’evasione che si vogliono potenziare è il controllo sugli scontrini e sulle omesse o incorrette dichiarazioni.

Per approfondire:

 La rubrica economica di Carlo Cottarelli: Perché all’Italia non basterà risparmiare i soldi del “tesoretto”

Le informazioni sui pagamenti elettronici

  • Il giro di vite sugli scontrini dovrà passare attraverso “un pieno collegamento delle informazioni derivanti dai pagamenti elettronici e dal registro dei corrispettivi”, in modo che il Fisco possa avere sempre sotto mano tutte le informazioni e i dati necessari per accorgersi di eventuali evasioni

Tracciabilità, tempestività e capillarità: lo scontrino elettronico

  • Fondamentale in questo contesto sarà l’elaborazione delle operazioni “al consumo finale”, quindi quelle tra esercenti e consumatori. L’obiettivo è riuscire a “potenziare la tracciabilità, la tempestività e la capillarità” delle informazioni che arriveranno al Fisco. Tradotto: si torna a parlare dello scontrino elettronico, strumento di cui si discute ormai da tempo ma che non ha ancora visto la luce e che dovrebbe entrare direttamente nel database dell’Agenzia delle Entrate, allo stesso modo di quanto già succede con le fatture elettroniche emesse dalle partite Iva

Pos, bancomat e carte di credito

  • L’obiettivo finale è arrivare a un meccanismo per cui le informazioni degli scontrini si ricolleghino direttamente a quelle dei Pos utilizzati dai vari esercizi commerciali. In questo modo si potrà controllare se a qualsiasi pagamento effettuato con bancomat o carta di credito corrisponde la relativa fattura o il relativo scontrino. Al momento invece molto è lasciato ancora alla buona fede di chi compila la propria dichiarazione dei redditi

Lotta all’evasione e Pnrr

  • È da tempo che la politica prova a mettere in piedi sistemi simili per arrivare a un controllo più mirato degli scontrini, anche perché la lotta all’evasione è uno dei punti principali del Piano nazionale di ripresa e resilienza

Il Cashback di Giuseppe Conte

  • Negli anni si è fatto ricorso a vari metodi per riuscire non solo a controllare ma anche a incentivare la diffusione dei pagamenti elettronici. Ai tempi del Covid, nel 2020, il secondo esecutivo guidato dal leader del MoVimento Cinque Stelle Giuseppe Conte aveva pensato al Cashback (poi sospeso nel 2021 da Mario Draghi). Qui si andava però ad agire sul lato dei consumatori: era previsto - in alcune circostanze - un rimborso del 10% su quanto speso tramite pagamento elettronico, con tetto massimo fissato a 3mila euro. Si apriva quindi la possibilità di ottenere indietro fino a 300 euro

Il Pos obbligatorio e le sanzioni

  • Molto discussa era poi stata la norma che andava a prevedere specifiche sanzioni per rendere obbligatorio il Pos per tutti gli esercizi commerciali, oltre che per i lavoratori professionisti. Per ogni transazione elettronica rifiutata – di qualsiasi importo, anche minimo – scatta adesso una sanzione da 30 euro, a cui aggiungere il 4% dell’importo rifiutato

Le regole del 2024

  • Poi, da quest’anno, si è ampliato l’apparato sanzionatorio. Il dl n.39 del 2024 – il cosiddetto decreto Superbonus - ha esteso l’applicazione di multe fino a 21mila euro per l'omessa, tardiva o errata comunicazione dei dati POS relativi alle transazioni effettuate quotidianamente da parte degli operatori finanziari

La tax compliance

  • Parallelamente alla lotta all’evasione fiscale, per reperire nuove risorse il Piano strutturale di bilancio va anche a prevedere nuove forme di tax compliance, attraverso "l’introduzione e la definizione di un indicatore  aggregato di recupero complessivo di gettito fiscale versato  spontaneamente dai contribuenti a seguito delle azioni di prevenzione e attività di controllo più efficaci realizzate dall'Amministrazione fiscale". Per il conseguimento di questi risultati, il Psb indica l'azione su "due fronti": da un lato "l’ampliamento dei servizi  erogati dalle Agenzie fiscali per favorire la semplificazione dei rapporti con i contribuenti e la promozione della tax compliance  a costo ridotto"; dall’altro, si punta a "potenziare il sistema  informativo della fiscalità e interoperabilità banche dati". 

Per approfondire:

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