Introduzione
Il quadro energetico italiano continua ad evolversi, con una diminuzione dei consumi familiari e una crescente attenzione verso l'energia rinnovabile. La dipendenza dagli approvvigionamenti esteri si riduce, mentre il mix energetico si arricchisce sempre più di componenti rinnovabili. Questi sono alcuni dei principali dati emersi dalla Relazione annuale sulla situazione energetica nazionale del 2023, curata dal ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica (Mase) guidato da Gilberto Pichetto Fratin. La presentazione dei risultati è avvenuta a Roma, presso la sede del Gestore dei Servizi Energetici (Gse), alla presenza del ministro del Mase e dell’amministratore delegato del Gse, Vinicio Mosè Vigilante. Ecco nel dettaglio i dati emersi dal nuovo rapporto a cura del Mase.
Quello che devi sapere
Pichetto: “Italia verso maggiore sicurezza energetica”
“Il Rapporto, frutto di un prezioso lavoro tra le istituzioni e realtà di riferimento del settore ci restituisce l’immagine di un Paese che, nonostante le difficili congiunture internazionali, va nella direzione auspicata anche dal nostro Pniec: quella di una maggiore sicurezza energetica e dello sviluppo di fonti rinnovabili”, ha commentato il ministro Pichetto. Il rapporto è stato redatto da un gruppo di lavoro composto da rappresentanti del Mase, del ministero delle Imprese e del Made in Italy, della Banca d’Italia, dell’Enea, del Gse, dell’Istat, dell’Inapp, dell’Eni, di Snam e di Terna
Diminuita la domanda primaria di energia
La relazione ricostruisce segmento per segmento la situazione italiana, a partire dalla domanda primaria di energia che nel 2023 ha registrato un calo del 4,4%, passando da un fabbisogno di 150.531 a 143.961 migliaia di tonnellate equivalenti di petrolio (ktep). Questa disponibilità energetica lorda è stata costituita per il 35% da gas naturale, per il 37,9% da petrolio e prodotti petroliferi, per il 19,9% da fonti rinnovabili, per il 3,3% da combustibili solidi, per il 3,1% da energia elettrica e per lo 0,8% da rifiuti
Le importazioni
Un dato significativo riguarda la riduzione della quota di importazioni nette rispetto alla disponibilità energetica lorda, scesa dal 79,2% del 2022 al 74,6% del 2023. Questo trend positivo riflette una minore dipendenza del Paese dalle fonti di approvvigionamento estere. In particolare, sono calate le importazioni nette di combustibili solidi (-2.911 ktep, -38%), energie rinnovabili e bioliquidi (-621 ktep, -22%) e gas naturale (-8.823 ktep, -15%). Più contenuto il calo per l'import netto di petrolio e prodotti petroliferi (-1.926 ktep, -2,5%). A compensare queste riduzioni si è verificato un aumento significativo dell'import netto di energia elettrica (+711 ktep, +15%)
La produzione nazionale
La produzione nazionale di energia ha mostrato un incremento di 1.461 ktep (+4,2% rispetto al 2022), trainato principalmente dall’aumento dell’energia da fonti rinnovabili (+838 ktep, +3,2%). Questo è dovuto, in particolare, alla crescita dell’idroelettrico, favorita da condizioni climatiche favorevoli, e da un aumento degli additivi tra i prodotti petroliferi, anche se quest'ultimo dato è ancora in fase di conferma
I consumi finali di energia
Il consumo finale di energia ha registrato un calo complessivo del 2,8% rispetto all’anno precedente, attestandosi a 107.666 ktep rispetto ai 110.778 ktep del 2022. La diminuzione è stata più marcata nei settori dell’industria (-6,4%) e del residenziale (-8,1%), mentre si è assistito a una crescita significativa nei servizi (+5,2%) e a un aumento più contenuto nei trasporti (+0,8%). La distribuzione dei consumi finali vede il 32,7% destinato ai trasporti, il 24,4% al residenziale, il 20,4% all’industria, il 15% ai servizi e il 7,5% agli altri settori. In termini di fonti energetiche, i consumi finali sono stati soddisfatti principalmente da petrolio e prodotti petroliferi (39,8%), gas naturale (27,1%), energia elettrica (21,2%) e rinnovabili (10,1%)
I consumi di energia elettrica
Nel 2023, il consumo di energia elettrica si è attestato a 23.959 ktep, di cui l’83,2% è stato coperto dalla produzione nazionale, pari a 253,7 TWh (con un calo del 6,7% rispetto al 2022). La restante quota del 16,8% è stata soddisfatta dalle importazioni nette dall’estero, che hanno raggiunto i 51,3 TWh, segnando una crescita del 19,2% rispetto all’anno precedente
Crescita delle rinnovabili in tutti i settori
In continuità con gli anni precedenti, le fonti rinnovabili di energia nel 2023 hanno trovato ampia diffusione in tutti i settori di utilizzo: dall’elettrico, con le fonti solare ed eolica in progressiva crescita, al termico trainato principalmente dalla diffusione delle pompe di calore, ai trasporti con biocarburanti e biometano. La quota complessiva dei consumi energetici coperta da fonti rinnovabili è stimata al 19,8%, con un incremento di circa 0,7% rispetto al 2022
Riduzione della domande di gas
Il rapporto segnala, inoltre, che la domanda di gas in Italia ha registrato una significativa riduzione nel 2023, pari al 10,3% (-7 miliardi di metri cubi). Questo calo è attribuibile a diversi fattori: la persistente stagnazione economica, che ha impatto in tutti i settori economici e produttivi, l’uso limitato del gas per la produzione di energia elettrica, il piano di contenimento nei consumi e le condizioni climatiche particolarmente miti nel corso del 2023
Consumi energetici delle famiglie in calo
Le famiglie italiane hanno consumato 49.315 ktep di energia nel 2023, il 4,3% in meno rispetto al 2022, con una spesa complessiva di 101,6 miliardi di euro (-4,2%). Il 55,8% dell’energia usata è per usi domestici e il restante 44,2% per trasporto privato. L’uso domestico ha registrato una riduzione dell’8% rispetto all’anno precedente ed è stato soddisfatto prevalentemente con gas naturale, biomasse ed energia elettrica. Il trasporto privato, che è costato alle famiglie circa 47,5 miliardi di euro (+0,5%), ha visto un consumo principalmente di gasolio e benzina. Tra il 2022 e il 2023 si registra una diminuzione della spesa energetica totale pari al 4,2%, che porta ad attestarsi a prezzi correnti su circa 101,6 miliardi di euro
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