Professioni green, mancano oltre 828mila lavoratori: ecco dove e in quali settori
EconomiaIntroduzione
Le piccole e medie imprese in Italia stanno faticando a trovare personale che abbia elevate competenze “green”: ne mancano oltre 828mila, pari al 51,9% del totale della manodopera richiesta con queste caratteristiche. A dirlo è uno studio condotto da Confartigianato, secondo cui il fabbisogno di personale con competenze “green” è più alto tra le piccole imprese: riguarda infatti il 45,8% dei lavoratori richiesti, oltre 10 punti in più rispetto al 35% delle imprese medio-grandi.
In base ai dati raccolti da Confartigianato, la difficoltà di reperimento di personale maggiormente qualificato in tematiche ambientali è più alta nel campo delle costruzioni - con il 62% - seguite dal manifatturiero - con il 53,1% - e dai servizi - con il 49,7%. I problemi maggiori si registrano in Trentino-Alto Adige, dove risulta il 64,6% di personale introvabile sul totale richiesto dalle piccole e medie imprese con queste competenze). A seguire si trova il Friuli-Venezia Giulia (59,3%), e poi ancora Umbria (57,7%), Veneto (56,9%), Liguria (56,2%).
Quello che devi sapere
Caccia alle competenze "green"
- Le piccole e medie imprese in Italia si stanno scontrando con un problema, nel tentativo di migliorare il loro impatto ambientale: le realtà produttive - secondo quanto emerso da una rilevazione presentata da Confartigianato durante la convention 'Energies and Transition Confartigianato High School’ - fanno infatti fatica a trovare personale che abbia elevate competenze “green”. Mancano infatti oltre 828mila unità, pari al 51,9% del totale della manodopera richiesta con queste caratteristiche.
Per approfondire:
Tfr nei fondi pensione, a quanto ammonterebbe la rendita? I calcoli
Perché le aziende cercano competenze “green”
- Lo studio di Confartigianato è stato presentato alla convention di Chia, in provincia di Cagliari - in collaborazione con i suoi Consorzi energia Caem, CEnPI e Multienergia - per fare il punto sulle strategie per sostenere artigiani e piccole imprese: tra gli obiettivi per le aziende che c’è quello del risparmio sui costi di elettricità e gas, anche puntando sull’efficienza e sulla sostenibilità ambientale. E dai dati raccolti emerge una situazione di difficoltà nel reperire adeguate figure professionali
La situazione in Italia e in Europa
- In particolare - secondo lo studio - il fabbisogno di personale con competenze “green” è più alto tra le piccole imprese: riguarda infatti il 45,8% dei lavoratori richiesti, oltre dieci punti in più rispetto al 35% delle imprese medio-grandi. In ogni caso la carenza di personale riguarda più in generale anche l'Europa: il 38,9% delle piccole e medie imprese dell'Ue indica che la scarsità di competenze “green" impedisce all'impresa di essere più sostenibile per l’ambiente. In testa a questa poco lusinghiera classifica si trova la Francia (44,9%), seguita appunto dall'Italia (42,9%): situazione migliore invece in Germania (39,4%) e in Spagna (34,8%).
I settori più in difficoltà
- In base ai dati presenti nella rilevazione di Confartigianato, nel settore la difficoltà di reperimento di personale maggiormente qualificato in tematiche ambientali è più alta nel campo delle costruzioni - con il 62% - seguite dal manifatturiero - con il 53,1% - e dai servizi - con il 49,7%.
Le regioni con maggiori carenze
- Per quanto riguarda l’analisi su base regionale, la maggiore carenza di lavoratori con elevate competenze “green” viene registrata in Trentino-Alto Adige (64,6% di personale introvabile sul totale richiesto dalle piccole e medie imprese con queste competenze). A seguire si trova il Friuli-Venezia Giulia (59,3%), e poi ancora Umbria (57,7%), Veneto (56,9%), Liguria (56,2%), Emilia-Romagna (55,5%), Piemonte e Valle d'Aosta (55%), Lombardia (54,1%), Abruzzo (53,6%), Toscana (52,4%) e Basilicata (52%).
Le province con maggiori carenze
- Spostando lo sguardo sulle province, la più alta difficoltà di reperimento di tali lavoratori si riscontra nella Provincia Autonoma di Bolzano, dove risulta esserci il 66,8% di lavoratori “green” irreperibili sul totale necessario alle aziende. A seguire si trova Lecco, con il 63,2%, Como e Pordenone, entrambe con il 62,6%, Provincia Autonoma di Trento con il 62,1%, Cuneo con il 61,8%, Gorizia con il 61,1%, Monza e Brianza e Pavia, entrambe con il 60,6% e Vicenza e Varese, entrambe con il 60,1%.
“Transizione con nuove politiche formative”
- "Non possiamo permetterci di lasciare scoperti centinaia di migliaia di posti di lavoro", ha detto Marco Granelli, presidente di Confartigianato Imprese: "La transizione energetica e ambientale si realizza anche con nuove politiche formative, con un rapporto più stretto tra scuola e imprese, per preparare i giovani ad entrare nel mondo del lavoro con le competenze adatte e a rispondere alle nuove esigenze delle imprese sempre più orientate alla tutela dell'ambiente".
Per approfondire:
Pil Italia, l'Ocse alza le stime del 2024 a +0,8%: nel 2025 +1,1%