Caro-prezzi, aumenta la fiducia degli italiani nello shopping online: l’indagine

Economia
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Introduzione

Un sondaggio condotto dall’Istituto Piepoli su 1000 intervistati ha messo in luce il rapporto fra consumatori e acquisti: il mercato online è considerato vantaggioso da molti. I principali vantaggi sono il prezzo (78%), la varietà dei prodotti (65%) e la spedizione (62%).

 

Sarebbe uno dei tanti effetti dell’inflazione, che – stando alla ricerca – spingerebbe 9 italiani su 10 a preferire prodotti generici rispetto a quelli di marca. Oltre 8 italiani su 10 ritardano i propri acquisti fino agli sconti, 9 su 10 apprezzano le notifiche relative alle offerte. Quasi l’80% (77%) accetta tempi di consegna più lunghi per risparmiare

Quello che devi sapere

Il sondaggio

  • L’Istituto Piepoli ha realizzato un sondaggio commissionato da Temu, noto marketplace online, sulle tendenze di acquisto degli italiani. Emerge che i consumatori si stanno sempre più spostando verso lo shopping in rete: oltre il 92% pensa che acquistare direttamente dai produttori li aiuti a risparmiare senza compromettere la qualità. Si registra, inoltre, una fiducia in crescita verso i mercati digitali e gli acquisti diretti. Lo studio è stato condotto su 1000 consumatori

Per approfondire: Istat, l'inflazione ad agosto rallenta: +1,1% su base annua

Perché lo shopping online convince

  • I principali vantaggi dello shopping online sono il prezzo (78%), la varietà dei prodotti (65%) e la spedizione (62%). Secondo il sondaggio, 4 consumatori su 10 confrontano i prezzi tra diverse piattaforme prima di effettuare un acquisto. La qualità del servizio clienti è anche considerata cruciale, con il 76% degli intervistati che afferma che è un fattore chiave nella scelta di una piattaforma di e-commerce

La qualità e il prezzo/1

  • Secondo il sondaggio, l’87% dei consumatori valuta la qualità dei prodotti online come buona e l’89% ha fiducia in questa tipologia di acquisto. Soprattutto, 9 italiani su 10 considerano il prezzo un fattore chiave. La spesa media online dei consumatori italiani è di 552 Euro

La qualità e il prezzo/2

  • Secondo quanto emerso dall’indagine, la crescente domanda di prodotti a basso costo sta determinando una separazione fra prezzo e qualità: solo secondo un terzo degli intervistati il costo è connesso direttamente alla qualità e viceversa. L’inflazione, inoltre, sta spingendo 9 italiani su 10 a preferire prodotti generici rispetto a quelli di marca

Ok a tempi di consegna più lunghi

  • Oltre 8 italiani su 10 ritardano i propri acquisti fino agli sconti. Inoltre, 9 su 10 apprezzano le notifiche relative alle offerte. Quasi l’80% (77%) accetta tempi di consegna più lunghi per risparmiare. L’abbigliamento rimane la categoria di acquisto online più popolare, seguita da viaggi, piccoli elettrodomestici e articoli per la casa

Gigliuto: “Verso le opportunità della tecnologia”

  • Livio Gigliuto, presidente dell’Istituto Piepoli, ha dichiarato: “La preferenza per l’acquisto diretto dai produttori e la crescente fiducia nei mercati digitali dimostrano come la cultura dei consumatori stia sempre più abbracciando le opportunità offerte dalla tecnologia. In un contesto di incertezza economica, gli italiani stanno mostrando un approccio più informato e strategico agli acquisti, concentrandosi sulla qualità e sull’affidabilità che percepiscono nei servizi online" 

Il carrello della spesa ad agosto

  • Ad agosto i prezzi del comparto alimentare mostrano un rallentamento, che contribuisce a frenare la dinamica del 'carrello della spesa': scende a +0,6% da +0,7% del mese precedente. Lo ha reso noto l'Istat rivedendo la stima preliminare che vedeva il carrello crescere da +0,7% a 0,9%. Ad agosto l’inflazione di fondo resta stabile a +1,9%

In 27 milioni non sono andati in ferie

  • Ma intanto i prezzi continuano a pesare: il 45% degli italiani, circa 27 milioni di cittadini, non si è concesso tra giugno e settembre una vacanza, e per la metà di questi il caro-prezzi nel settore turistico è la causa di rinuncia alle partenze. Lo afferma il Codacons, commentando i dati di Demoskopika sull’inflazione turistica. Nel 2019 la percentuale di chi rinunciava alle vacanze estive si attestava al 39%, oggi raggiunge il 45% - analizza il Codacons – Questo significa che rispetto al periodo pre-Covid è aumentato di 3,6 milioni il numero di italiani che non si concede una villeggiatura

Il caro-prezzi nel comparto turistico

  • Alla base di tale trend negativo il caro-prezzi che ha colpito il comparto turistico, confermato anche dalla ricerca di Demoskopika: non a caso più di un cittadino su due, il 55% di chi non parte, motiva tale decisione con l’impossibilità di affrontare le spese legate a una vacanza. Ed effettivamente a parità di notti fuori casa e di beni e servizi acquistati, la spesa pro-capite di chi va in vacanza tra giugno e settembre (tra viaggio, alloggi, cibo e servizi vari) è salita in 5 anni del 26,3%, passando da una media di 950 euro del 2019 ai circa 1.200 euro del 2024, con un incremento di circa 250 euro a persona – stima il Codacons

Per approfondire: Salgono i prezzi delle case: a Milano il nuovo a +12%. Aumenti più ridotti a Roma