Lavoro, gli impiegati della Pa si ammalano più dei privati (ma guariscono prima)

Economia
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Introduzione

Secondo la Cgia di Mestre che ha analizzato i dati Inps, si tratta di una tendenza storica che trova un’ulteriore conferma anche nelle statistiche relative alle assenze per malattia degli ultimi 7 anni. Sia nel pubblico che nel privato il picco minimo di assenze per malattia si verifica durante i mesi estivi (luglio-settembre), mentre la soglia massima viene quasi sempre raggiunta in pieno inverno (gennaio-marzo).

 

La regione dove i lavoratori sono più cagionevoli è la Calabria; chi si è ammalato è rimasto a casa mediamente 15,3 giorni (9,6 giorni l'assenza dei dipendenti pubblici e 18,8 quella degli occupati nel privato). Praticamente il doppio di quanto registrato in Emilia Romagna e in Veneto che, invece, hanno entrambe 7,8 giornate medie di malattia.

Quello che devi sapere

Una tendenza storica

  • I dipendenti della Pubblica amministrazione sono più cagionevoli di salute rispetto ai colleghi che lavorano nelle imprese private. Secondo la Cgia di Mestre che ha analizzato i dati Inps, si tratta di una tendenza storica che trova un’ulteriore conferma anche nella lettura delle statistiche relative alle assenze per malattia degli ultimi 7 anni. In questo periodo, infatti, l'incidenza percentuale degli assenti per ragioni di salute sul totale dei lavoratori del comparto è quasi sempre stata più alta tra gli "statali" che tra i dipendenti del privato. Solo in due occasioni, nel terzo trimestre del 2021 e del 2022, la situazione si è capovolta

Per approfondire:

Incidenti sul lavoro, 1.200 morti in Italia ogni anno: lo studio della Uil

Quando ci ammala di più?

  • In linea di massima, sia nel pubblico che nel privato il picco minimo di assenze per malattia si verifica stabilmente durante i mesi estivi (luglio-settembre), mentre la soglia massima viene quasi sempre raggiunta in pieno inverno (gennaio-marzo). Anche nei primi due trimestri del 2024, prosegue la Cgia, il differenziale tra i due settori è stato molto significativo. Se tra gennaio e marzo di quest'anno il 33% dei dipendenti pubblici è rimasto a casa almeno un giorno per malattia, tra i privati la quota è stata del 22%; nel secondo trimestre, invece, per i primi la soglia delle assenze è scesa al 26% e per i secondi al 18%

I lavoratori della Pa fanno meno giorni medi di assenza

  • In linea di massima gli Artigiani di Mestre affermano con buona approssimazione che i lavoratori del pubblico impiego si ammalano più dei privati, ma i giorni medi di assenza dei primi sono leggermente inferiori ai secondi. Insomma, quando si lavora per lo Stato ci si ammala più frequentemente, anche se si registrano tempi di guarigione più veloci, in particolare nelle regioni del Sud

Dopo il Covid più licenziamenti per assenze ingiustificate

  • Dopo la crisi pandemica del 2020/2021, peraltro, il numero dei licenziamenti nel pubblico impiego per assenze ingiustificate è tornato ad aumentare. Sebbene l'incidenza di coloro che vengono lasciati a casa per "infedeltà" sul totale dei lavoratori del pubblico impiego sia pari a un misero 0,01%, nel 2018 sono state licenziate 196 persone per assenze ingiustificate o falsa attestazione della presenza in servizio. Nel 2019 il numero è salito a 221, mentre nel 2020 e nel 2021 - anni caratterizzati dal Covid e da un largo impiego dello smart working - lo stesso è sceso rispettivamente a 188 e a 161. Nel 2022, infine, i licenziamenti sono tornati a crescere e hanno raggiunto quota 310 (+58,1% rispetto al 2018)

I giorni di malattia

  • Dall'analisi del numero di giorni di malattia registrato nel 2023, in Italia il dato medio è stato pari a 8,5; se nel settore pubblico si è attestato a 8,3, nel privato è stato leggermente superiore e pari a 8,6. In tutti i casi, comunque, rispetto al 2017 la situazione è in netto miglioramento: il dato medio nazionale, ad esempio, è sceso del 16%

Le differenze fra le regioni italiane

  • Le differenze a livello regionale sono comunque molto marcate. La regione dove i lavoratori sono più "acciaccati" è la Calabria; chi si è ammalato è rimasto a casa mediamente 15,3 giorni (9,6 giorni l'assenza dei dipendenti pubblici e ben 18,8 quella degli occupati nel privato). Praticamente il doppio di quanto registrato in Emilia Romagna e in Veneto che, invece, hanno entrambe 7,8 giornate medie di malattia. Dopo la Calabria, i lavoratori più "malaticci" d'Italia sono quelli della Basilicata con 10,2 giornate medie di assenza. Seguono gli occupati della Valle d'Aosta con 9,7, quelli della Sardegna con 9,6 e quelli del Molise con 9,4. Rispetto al 2017, in tutte le regioni il numero delle giornate medie di assenza per malattia è in calo, con punte del -20% proprio nel Mezzogiorno (addirittura -23% in Calabria)

Per approfondire:

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