Maxi bonus assunzioni fino al 130%, ipotesi riconferma per il 2025: come funziona

Economia
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Introduzione

La misura è già attiva e valida per il 2024. Si sta ora valutando una sua possibile proroga anche per il prossimo anno. Funziona così: le aziende che con nuove assunzioni aumentano i propri occupati potranno beneficiare di una maggiorazione pari al 120% del costo ammesso in deduzione, che sale al 130% se i nuovi assunti rientrano nelle cosiddette categorie fragili.

 

Sono esclusi dal novero dei fruitori dell’agevolazione i soggetti che non sono titolari di reddito d’impresa, come gli imprenditori agricoli o coloro che svolgono attività commerciali in via occasionale

Quello che devi sapere

In manovra

  • Fra i vari tasselli che comporranno la manovra di Bilancio potrebbe esserci anche quello relativo al maxi bonus assunzioni, già attivo da quest’anno fino alla quota massima del 130% in caso di rapporti di lavoro a tempo indeterminato con persone che appartengono a categorie svantaggiate 

Per approfondire: Italia, crescita record occupati e rischio povertà minima da 2010. Ma in Ue siamo indietro

Verso la riconferma

  • In un’intervista ad Affaritaliani.it, il presidente di Fratelli d'Italia della Commissione Finanze della Camera Marco Osnato ha infatti accennato all’intenzione di riconfermarlo anche per il 2025: "Taglio del cuneo fiscale, maxi-deduzione 'più assumi meno paghi', defiscalizzazioni delle assunzioni di donne con figli, under 35 o persone con difficoltà, bonus asilo nido: sono tutte misure che, presenti nella scorsa Legge di Stabilità, saranno confermate e in alcuni casi rinforzate. Ma l’intenzione è quella di lavorare anche sul 'ceto medio' in modo da abbassare la pressione fiscale (IRPEF) anche ai redditi fino a 50.000 euro"

Come funziona/1

  • Le aziende che con nuove assunzioni aumentano i propri occupati potranno beneficiare di una maggiorazione pari al 120% del costo ammesso in deduzione, che – come detto – sale al 130% se i nuovi assunti rientrano nelle cosiddette categorie fragili. Lo strumento è stato messo a punto con l'intenzione di dare una spinta alle assunzioni stabili

Come funziona/2

  • Le aziende potranno incrementare il costo di lavoratrici e lavoratori da 'scontare' ai fini fiscali: la maggiorazione dell'importo deducibile è del 20% (che porta quindi la deduzione totale al 120%), e sale di un ulteriore 10%, al 30% (pari a una deduzione del 130%) in caso di assunzione di soggetti appartenenti alle categorie svantaggiate, tra cui persone con disabilità, donne con almeno 2 figli minorenni o prive di impiego regolarmente retribuito, donne vittime di violenza, giovani ammessi agli incentivi all'occupazione, lavoratori molto svantaggiati

Chi è escluso

  • Il beneficio è condizionato all'incremento occupazionale da parte dell'azienda nel periodo d’imposta agevolato rispetto a quello precedente. Sono esclusi dal novero dei fruitori dell’agevolazione i soggetti che non sono titolari di reddito d’impresa, come gli imprenditori agricoli o coloro che svolgono attività commerciali in via occasionale

Solo il 5,6% delle aziende

  • L’Istat a inizio luglio ha tuttavia messo in evidenza che l’introduzione della deduzione del costo del lavoro per incremento occupazionale (quindi anche l’applicazione del cosiddetto maxi bonus assunzioni) interesserà solo il 5,6% delle imprese. Il 25,3% delle aziende risulterà invece svantaggiato dalla soppressione dell’Ace, l’Aiuto alla Crescita Economica, a causa della eliminazione della deducibilità della remunerazione figurativa del capitale proprio (nuove azioni e autofinanziamento)

Come si muovono le imprese

  • Gli indicatori del carico d’imposta sui fattori produttivi, prosegue l’Istituto, mettono in luce come l’abrogazione dell’Ace renda il ricorso al capitale proprio più oneroso rispetto al capitale di terzi (+2,5 punti percentuali). Per finanziarsi, le imprese tenderebbero perciò verso l’indebitamento piuttosto che verso una loro maggiore patrimonializzazione. La maggiorazione del costo del lavoro in deduzione in presenza di assunzioni riduce il cuneo d’imposta sul lavoro per il datore dello 0,9% (-1,3% per le categorie svantaggiate), relativamente alle assunzioni a tempo indeterminato

Da settembre 2024

  • A partire da settembre 2024 (quindi fra pochi giorni), dopo l’entrata in vigore della nuova politica di coesione, il carico fiscale totale che spetta ai datori di lavoro per l’assunzione di donne sarà inferiore rispetto al 2023. Al contrario, il beneficio fiscale per l’assunzione di giovani sarà nel 2024 inferiore rispetto al 2023. Per l’assunzione di dipendenti nelle regioni del Mezzogiorno, la riduzione del carico fiscale complessivo per il datore di lavoro sarà maggiore rispetto al 2023, ma solo per le imprese fino a 10 dipendenti. Lo spiega sempre l'Istat

I dati sull’occupazione dell’Istat

  • Secondi i dati dell'Istituto, gli occupati in Italia a giugno 2024 erano 23 milioni e 949mila, 337mila in più rispetto al giugno del 2023. La crescita è stata dovuta all'aumento di 465mila dipendenti permanenti (arrivati a 16 milioni e 37mila) e di 121mila autonomi (5 milioni e 144mila), e alla diminuzione di 249mila dipendenti a termine (scesi a 2 milioni e 768mila). L'aumento degli occupati, dell'1,4%, coinvolge uomini, donne e tutte le classi d'età

Per approfondire: Stipendio, rischio povertà con meno di 1.245 euro al mese. I dati Istat