Fisco, le imprese potranno correggere gli errori: cosa sapere su procedura e sanzioni

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Introduzione

La firma del decreto attuativo dello scorso 5 agosto ha introdotto una procedura per le imprese che vogliono sanare eventuali errori commessi nell’ambito dell’adempimento collaborativo. La soglia per aderirvi scenderà dagli attuali 750 milioni di euro a 100, ma soltanto nel 2028: in questo modo si spera di agevolare la partecipazione delle grandi aziende.

 

Ma come funziona la procedura? Si invia all’Agenzia delle Entrate una comunicazione qualificata prima che decadano i termini di accertamento, non andando oltre i 9 mesi dagli stessi. Il documento dovrà contenere i dati fiscali e i numeri relativi alle imposte dovute con tanto di eventuali maggiorazioni legate alle violazioni perpetrate. A quel punto scatta il contraddittorio: entro 90 giorni dalla ricezione della comunicazione, l’ufficio del Fisco invierà alla società interessata uno schema di calcolo con l’importo delle maggiori imposte, sanzioni e interessi dovuti in base alle opportune segnalazioni. Valutate eventuali nuove osservazioni, si procede al pagamento

Quello che devi sapere

Gli errori con il Fisco si potranno correggere

  • Le aziende potranno correggere gli errori dialogando con il Fisco. La firma del decreto attuativo dello scorso 5 agosto ha introdotto una sorta di procedura per sanare gli eventuali errori commessi nell’ambito della cooperative compliance o adempimento collaborativo

 

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La soglia scenderà a 100 milioni

  • Presente la correzione guidata degli errori per i soggetti che aderiscono al regime: a questa soglia si potrà accedere a partire dai 100 milioni di euro di ricavi dal 2028, anziché gli attuali 750, confermati però anche per il 2025. Una procedura su misura caratterizzata dal dialogo preventivo (contraddittorio) che rappresenta uno stimolo a incrementare la platea

Lo stimolo per le imprese a partecipare

  • A essere molto interessata è soprattutto la platea delle grandi imprese, che a fine 2023 erano 111 ma con un impatto pesante per l’Erario in quanto la base imponibile sotto monitoraggio ha raggiunto i 24 miliardi di euro. La speranza è che il progressivo abbassamento della soglia stimoli la partecipazione

Come rimediare a errori e irregolarità

  • Ma come sarà possibile rimediare a errori e irregolarità? Occorrerà inviare alle Entrate una comunicazione qualificata prima che decadano i termini di accertamento, non andando oltre i 9 mesi dagli stessi. Il documento dovrà contenere i dati fiscali e i numeri relativi alle imposte dovute con tanto di eventuali maggiorazioni legate alle violazioni perpetrate

Il contraddittorio

  • A questo punto scatterà il contraddittorio: entro 90 giorni dalla ricezione della comunicazione, l’ufficio del Fisco invierà alla società interessata uno schema di calcolo con l’importo delle maggiori imposte, sanzioni e interessi dovuti in base alle opportune segnalazioni e assegnerà un termine non inferiore a 60 giorni per ulteriori osservazioni

Il contraddittorio/2

  • Una volta valutate le osservazioni dell’impresa in cooperative compliance, l’Agenzia invierà (passati 60 giorni dal termine assegnato per le osservazioni) un atto di ricalcolo con gli importi da versare per sanare la propria posizione e la data entro cui effettuare il versamento, non prima dei 15 giorni

Come funzionano le sanzioni

  • E le sanzioni? La misura delle sanzioni nell’atto di ricalcolo è determinata alla luce delle riduzioni previste, ai sensi dell’articolo 13 del Dlgs 472/1997, ma lo sconto può essere ancora più sostenuto grazie anche alla riduzione a metà delle sanzioni dovute prevista, in presenza dei presupposti, per i soggetti ammessi all’adempimento collaborativo. Resta comunque ai contribuenti la possibilità di tagliare i tempi e di versare subito sulla base dello schema di ricalcolo senza attendere i giorni concessi per le osservazioni

Come si conclude la procedura

  • La procedura di correzione guidata si intenderà conclusa al momento del versamento degli importi dovuti entro il termine indicato nell’atto di ricalcolo e, nelle circostanze in cui sarà necessario, presentando un' eventuale dichiarazione integrativa che serve a regolarizzare quella in cui sono stati commessi gli errori che hanno generato il ravvedimento

I possibili controlli del Fisco

  • Attenzione, però, perché il Fisco può comunque ancora procedere ai controlli. La conclusione della procedura, con il pagamento degli interessi indicati nell’atto di ricalcolo, non preclude l’inizio o la prosecuzione di accessi, ispezioni, verifiche o altre attività amministrative di controllo e accertamento sui periodi d’imposta oggetto della comunicazione qualificata di avvio dell’iter di correzione guidata

Stop ai controlli-bis

  • Allo stesso tempo, nella logica di fair play tra Fisco e contribuente che punta a creare l’attuazione della riforma fiscale, l’Agenzia è chiamata a non reiterare i controlli già effettuati nell’ambito della procedura, a meno che non emergano difformità di fatto o di diritto rilevanti ai fini della valutazione effettuata o ravvisi che quanto è stato rappresentato dal contribuente sia non veritiero o incompleto

 

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