Esonero contributivo parità di genere, come correggere la domanda? Le istruzioni Inps

Economia
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Introduzione

L’Inps ha fornito chiarimenti in merito alle modalità di trasmissione delle richieste di esonero contributivo da parte delle imprese che si sono impegnate a promuovere la parità di genere nel mondo del lavoro. 

 

Nello specifico, i datori di lavoro privati che sono in possesso della certificazione di parità hanno diritto a un esonero dal versamento dei contributi previdenziali dell’1%, con un limite massimo di 50.000 euro annui (art. 5, legge n. 162 del 2021). L'Istituto ha fornito anche alcune informazioni in merito alla correzione delle domande errate, ecco quali. 

Quello che devi sapere

Il messaggio Inps

  • Con il messaggio 13 agosto 2024, n. 2844, l’Inps indica i requisiti che le imprese in possesso della certificazione di genere devono rispettare per accedere all'esonero contributivo. In particolare, la domanda deve riportare la retribuzione media mensile globale, intesa come la media di tutte le retribuzioni mensili corrisposte dal datore di lavoro nel periodo di validità della certificazione, e non quella del singolo lavoratore

Per approfondire:

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Come fare per ottenere il beneficio

  • Ai fini del riconoscimento del beneficio contributivo, la certificazione di parità di genere, rilasciata in conformità alla Prassi UNI/PdR 125:2022 dagli organismi di valutazione accreditati, deve riportare il marchio UNI e quello dell’ente di accreditamento. La circolare INPS 27 dicembre 2022, n. 137 ha precisato che, per accedere all'esonero, le aziende devono presentare domanda all'INPS attraverso lo specifico modulo telematico chiamato "PAR_GEN"

I possibili errori

  • Tuttavia, spiega l’Istituto, l’indicazione nelle istanze inviate non sempre risulta corretta: "È emerso, in fase di elaborazione delle richieste, l’inserimento da parte dei datori di lavoro interessati, nei moduli di domanda, di una retribuzione media mensile globale non coerente, in quanto inferiore a quella effettiva", segnala l’Inps. Come accennato, il dato consiste nella "media di tutte le retribuzioni mensili corrisposte dal datore di lavoro nel periodo di validità della certificazione". Nello specifico: "La retribuzione media mensile globale si riferisce a tutte le retribuzioni corrisposte o da corrispondere da parte del datore di lavoro interessato a beneficiare dell’esonero in oggetto e non alla retribuzione media dei singoli lavoratori"

In caso di errori nella compilazione/1

  • I datori di lavoro che hanno conseguito la certificazione in questione entro il 31 dicembre 2023 e che hanno compilato per errore il campo relativo alla retribuzione media mensile globale stimata, possono rettificare i dati inseriti entro il 15 ottobre 2024, previa rinuncia alla domanda già presentata. Alla scadenza di questo termine tutte le domande in stato "trasmessa" - relative a certificazioni conseguite entro il 31 dicembre 2023 - verranno elaborate secondo le indicazioni contenute nella circolare 137/2022

In caso di errori nella compilazione/2

  • Qualora il datore di lavoro non rettifichi la domanda presentata in modo errato entro il termine del 15 ottobre 2024, la stessa – se ricorrano tutti i requisiti di legge – sarà accolta per il minore importo. Quest’ultimo viene determinato sulla base della retribuzione media mensile globale stimata e indicata erroneamente. L’importo autorizzato sarà comunicato con nota in calce al modulo di istanza online presente all’interno del "Portale delle Agevolazioni (ex DiResCo)"

Il beneficio vale sempre per 36 mesi

  • Inoltre, i datori di lavoro privati che hanno presentato domanda e hanno indicato per sbaglio un periodo di validità della certificazione inferiore a 36 mesi potranno beneficiare dell’esonero per l'intero periodo legale di validità della certificazione stessa, in quanto l’Inps procederà d’ufficio alla sanatoria delle relative domande e al riconoscimento dell’esonero per l’intero periodo spettante

Non è necessario presentare ancora domanda

  • Il messaggio 2844/2024 chiarisce infine che i datori di lavoro privati che hanno già ricevuto un accoglimento della domanda presentata nel 2022 non devono ripresentare domanda, in quanto, a seguito dell’accoglimento della stessa, l’esonero contributivo è automaticamente riconosciuto per tutti i 36 mesi di validità della certificazione

Italia seconda in Ue per differenza di genere sul tasso di occupazione

  • OpenPolis, partendo da dati Eurostat, ha evidenziato che in Unione europea è la Grecia il primo Paese per differenza di genere rispetto al tasso di occupazione: 21 punti percentuali. Al secondo posto c’è proprio l’Italia, con 19,7 punti. Segue a poca distanza la Romania, con 18,6. I Paesi in cui invece la differenza è minima sono quelli scandinavi e baltici, in particolare la Lituania (meno di 1 punto percentuale di differenza) e la Finlandia (1,2). In generale, nell’Unione europea è occupato l’80% della popolazione maschile in età lavorativa, contro il 69,3% di quella femminile

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