Ipotesi aumento tassa di soggiorno, fino a 25 euro negli alberghi di lusso

Economia
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Introduzione

Il tributo potrebbe venire esteso a tutti i Comuni che vorranno applicarlo e potrebbe diventare più caro. Al momento si tratta solo di un'ipotesi, ma già messa nero su bianco in una bozza di decreto.

 

Diverse le novità. La prima è quella della rimodulazione degli importi: fino a 5 euro nel caso di costo del pernottamento inferiore a 100 euro, fino a 10 euro per una stanza tra i 100 e i 400 euro, fino a 15 euro per una sistemazione tra i 400 e i 750 euro, e si sale ad un massimo di 25 euro al giorno negli alberghi di extralusso (oltre 750 euro a notte). Inoltre, gli incassi verrebbero destinati non solo ad interventi nel settore del turismo ma anche a raccolta e smaltimento dei rifiuti.

 

Critiche dal mondo degli albergatori che fanno muro. Confindustria Alberghi: "Non siamo un mero bancomat per i Comuni". Il ministero del Turismo però chiarisce: "Non si sono ancora concluse le interlocuzioni con le associazioni di categoria e gli altri attori istituzionali in vista di una possibile proposta di modifica della disciplina dell’imposta di soggiorno. Il dialogo proseguirà a settembre".

 

Quello che devi sapere

L'ipotesi sull'aumento della tassa di soggiorno

  • Per sfruttare al massimo l'ondata di turismo che sta spingendo l'economia italiana, la tassa di soggiorno potrebbe venire estesa a tutti i Comuni che vorranno applicarla e potrebbe diventare più cara. Al momento si tratta solo di un'ipotesi, ma già messa nero su bianco in una bozza di decreto (il "decreto d’agosto”.) E tanto basta alle imprese del settore alberghiero per contestare questo scenario, anche perché il gettito della tassa maggiorata potrebbe venire dirottato alla raccolta e smaltimento dei rifiuti, non più soltanto agli interventi nel settore del turismo come avviene adesso

Per approfondire:

Turismo, ecco quanto si spende per l'imposta di soggiorno. La classifica

Le novità

  • La bozza della norma ridisegna il perimetro del balzello pagato dai turisti. L'imposta di soggiorno potrebbe essere estesa a tutti i 7.904 Comuni italiani che vorranno applicarla, mentre oggi la possono applicare solo i capoluoghi, le unioni di comuni e i comuni turistici. 
  • Ci sarebbe anche una rimodulazione degli importi: fino a 5 euro nel caso di costo del pernottamento inferiore a 100 euro, fino a 10 euro per una stanza tra i 100 e i 400 euro, fino a 15 euro per una sistemazione tra i 400 e i 750 euro, e si sale ad un massimo di 25 euro al giorno negli alberghi di extralusso (oltre 750 euro a notte). 
  • Inoltre, gli incassi verrebbero destinati non solo ad interventi nel settore del turismo ma anche a raccolta e smaltimento dei rifiuti

Le proteste degli albergatori

  • L'ipotesi, come detto, preoccupa le associazioni di categoria. Federalberghi è netta: le imprese del turismo "non condividono la proposta di aumentare ulteriormente la tassa". Anche perché "sono trascorsi solo pochi mesi da quando, in vista del Giubileo, il tetto massimo è stato elevato del 40%, passando da 5 a 7 euro per notte e per persona ed è stata introdotta la possibilità di utilizzarla per coprire i costi della raccolta rifiuti, snaturando le finalità dell'istituto". In pratica con la nuova modifica, spiegano gli albergatori, per una camera in un hotel a tre stelle dal prezzo di 100 euro, si pagheranno fino a 10 euro per notte, "come se da un giorno all'altro il peso dell'Iva, che è pari al 10%, venisse raddoppiato"

 

Le richieste degli albergatori

  • Federalberghi chiede al governo di "imporre una corretta disciplina di bilancio agli enti locali, anziché fornirgli gli strumenti per peggiorare la situazione”. Anche Confindustria Alberghi fa muro contro la norma allo studio, perché le strutture recettive non possono essere "un mero bancomat per i Comuni". La presidente Maria Carmela Colaiacovo si dice "sorpresa" che "dopo mesi di dialogo proficuo e di confronto" si proceda "improvvisamente all'approvazione di un testo" che sembrerebbe far saltare "alcuni dei capisaldi su cui si innestava la riforma in discussione". Vale soprattutto per il vincolo di destinazione del gettito, nato per il sostegno delle attività turistiche, e che "invece di rafforzarsi sembrerebbe venir meno" per coprire i costi del servizio rifiuti

Il chiarimento del ministero del Turismo

  • In una nota arrivata nella serata di ieri, 5 agosto, però, il ministero del Turismo ha voluto fare una precisazione, per quanto di sua competenza: "Non si sono ancora concluse le interlocuzioni con le associazioni di categoria e gli altri attori istituzionali in vista di una possibile proposta di modifica della disciplina dell’imposta di soggiorno. Il dialogo proseguirà a settembre"

I numeri della tassa di soggiorno

  • Nel 2023 l’imposta di soggiorno ha fruttato complessivamente 702 milioni di euro. Per i Comuni più grandi, come Roma che applica un prelievo medio di 5,5 euro (10 euro nelle strutture di lusso), significa incassi superiori ai 100 milioni di euro l’anno

Come funziona ad oggi

  • Ad oggi l'imposta di soggiorno prevede il versamento di un importo che oscilla tra 1 e 10 euro. Questa particolare tassa è stata introdotta nuovamente nel 2011 dopo che era stata abolita 20 anni prima. L’elenco dei Comuni che hanno deciso di adottarla è lungo. Le città che vogliono applicarla devono approvare un’apposita delibera. Le città più importanti nelle quali attualmente si paga la tassa di soggiorno sono: Milano, come detto prima RomaFirenze e Venezia, solo per fare alcuni esempi

A chi si applica la tassa

  • La tassa di soggiorno è dovuta da tutti coloro che sono ospitati nelle strutture ricettive presenti nel comune come: alberghi, agriturismi, Bed & Breakfast e stanze affittate con AirBnB. A dover versare la tassa di soggiorno sono i soggetti ospitati all’interno delle strutture ricettive di uno dei Comuni che abbia approvato una delibera con la quale è stato introdotto il tributo

Per approfondire:

Tassa di soggiorno, i numeri del 2023