Ex Ilva Taranto, pubblicato bando per vendita Acciaierie d'Italia: cosa prevede

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Introduzione

È arrivato il bando - pubblicato dal ministero delle Imprese e del made in Italy - per la cessione dell’ex Ilva di Taranto. Le manifestazioni d’interesse dovranno essere presentate entro il 20 settembre, ed è richiesto un impegno per lo sviluppo della società e delle controllate, ma anche per la decarbonizzazione e per il mantenimento dei livelli occupazionali.

 

Il ministro Adolfo Urso si è detto nei giorni scorsi “fiducioso” perché “chi ha visto gli impianti, chi ha visitato i porti di Taranto e di Genova e chi ha avuto la possibilità di colloquiare con i commissari e alcuni con i lavoratori è tornato da me ancora più convinto di manifestare il proprio interesse. Troveremo una soluzione”, ha concluso, “anche per la crisi della siderurgia italiana”. Ecco che cosa prevede il bando e quali sono i punti salienti

Quello che devi sapere

Al via la procedura per la cessione dell’ex Ilva

  • È partita la procedura per la cessione dell’ex Ilva di Taranto. Il ministro delle Imprese e del made in Italy Adolfo Urso ha infatti pubblicato il bando che di fatto segna l’inizio della partita per vendita di Acciaierie d'Italia e prevede che entro il 20 settembre siano presentate le manifestazioni d'interesse. Viene richiesto un impegno per lo sviluppo della società e delle controllate, ma anche sulla decarbonizzazione e per il mantenimento dei livelli occupazionali.

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Preferenza alle offerte uniche

  • Si guarderà anche alle misure di compensazioni per le comunità locali. Saranno inoltre preferite le offerte uniche, per l'intero gruppo. Ma non è escluso che, se dovesse rendersi necessario, si possa procedere con uno 'spezzatino' vendendo i singoli asset.

Urso: “Sei aziende interessate”

  • Il ministro Urso aveva fatto sapere prima della pubblicazione del bando che “in via informale sei diverse aziende, quattro grandi player internazionali e due aziende significative italiane, hanno manifestato il proprio interesse visitando gli impianti". Urso ha detto di essere “fiducioso” perché “chi ha visto gli impianti, chi ha visitato i porti di Taranto e di Genova e chi ha avuto la possibilità di colloquiare con i commissari e alcuni con i lavoratori è tornato da me ancora più convinto di manifestare il proprio interesse. Troveremo una soluzione - ha concluso - anche per la crisi della siderurgia italiana".

Chi solo le aziende interessate

  • In base a quanto emerso le sei società che avrebbero bussato alla porta - e che ora dovranno mettere nero su bianco il proprio interesse - sono le due indiane Vulcan Green Steel e Steel Mont, il gruppo ucraino Metinvest, l'azienda canadese Stelco e due italiani per i quali si fanno i nomi di Arvedi e Marcegaglia.

Cosa prevede il bando di gara

  • Il bando di gara del ministero delle Imprese e del Made in Italy, che è stato firmato anche dai commissari delle diverse società, sottoscritto dai commissari straordinari di Ilva in AS (Danovi, Di Ciommo e Savi) e dai commissari di AdI in AS (Fiori, Quaranta e Tabarelli), mette sul mercato tutto il gruppo. La manifestazione di interesse potrà essere fatta per acquisire "i beni e le attività aziendali di Ilva in Amministrazione Straordinaria (AS) e Acciaierie d'Italia in AS, nonché delle altre società appartenenti ai rispettivi gruppi". Tra queste figurano Ilva Servizi Marittimi, Ilvaform, Taranto Energia, Socova, Adi Energia, Adi Servizi Marittimi, Adi Tubiforma e Adi Socova.

Le priorità previste nel bando

  • La priorità, su indicazione dei commissari, sarà data alle manifestazioni di interesse complessive. Ma se le proposte saranno ritenute non congrue non è escluso che si possano valorizzare le singole società. Importanti saranno i contenuti, già illustrati dal ministro negli incontri con le parti sociali e con gli amministratori degli enti territoriali. Tra gli obiettivi della procedura vi sono "lo sviluppo della produzione siderurgica in Italia, l'esecuzione delle misure di tutela ambientale volte alla riduzione delle emissioni di CO2 e l'impegno alla decarbonizzazione dei processi produttivi, in conformità alle prescrizioni della normativa nazionale ed europea".

Prevista la “tutela dei livelli occupazionali”

  • Inoltre, è prevista "la tutela dei livelli occupazionali, con l'obiettivo di ridurre significativamente il ricorso agli ammortizzatori sociali, mantenendo un costante dialogo con le parti sociali". La procedura di cessione mira, inoltre, a prevedere attività e forme di compensazione a favore delle comunità locali e a preservare la continuità dei complessi aziendali delle Società in AS, con l'obiettivo di riportarle rapidamente ai massimi livelli di attività".

Un altro bando in arrivo

  • Un altro bando con un invito per manifestare interesse è poi in rampa di lancio: riguarderà l'acquisizione unitaria di tutti i complessi aziendali di Sanac in AS presso gli stabilimenti di Assemini (CA), Gattinara (VC), Massa (MS) e Vado Ligure (SV).

La situazione del gruppo

  • Il gruppo sta vivendo un momento complesso. Con una contrazione della produzione - ora a poco più di 1 milione di tonnellate di acciaio rispetto ai 6 milioni necessari per garantire l'equilibrio finanziario - che ha portato, proprio nei giorni scorsi, ad un accordo per la messa in cassa integrazione di 4.050 lavoratori, con effetto retroattivo da marzo e fino al giugno 2026.

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