Consob, più criptovalute e investimenti sostenibili nel portafoglio degli italiani: i dati

Economia
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Introduzione

Come evidenzia uno studio della Commissione nazionale per le società e la borsa, nel biennio 2022-24 è più che raddoppiato il numero dei risparmiatori che scelgono di mettere a frutto i propri soldi nella moneta digitale, una pratica non sempre però associata ad una reale consapevolezza sulle caratteristiche dell'asset. Crescono inoltre gli investimenti "green" anche se permane una quota maggiore di scetticismo.

 

Per quanto riguarda le fonti di informazione, giovani e donne sono le categorie che preferiscono avvalersi maggiormente dei social media nella fase di orientamento. Mentre i social risultano meno utilizzati quando si arriva a concludere l'investimento. Nei nuclei familiari a compiere eventuali scelte finanziarie è in prevalenza il membro che percepisce il reddito più alto e prevale il divario di genere uomo-donna.

Quello che devi sapere

Il rapporto Consob

  • Negli ultimi due anni, la percentuale di investitori italiani che hanno deciso di puntare i propri risparmi sulle criptovalute in portafoglio è salita dall'8 al 18%. Lo rivela un rapporto della Consob che indica inoltre una crescita degli investimenti sostenibili, passati dall'11 al 20%. Ecco tutti i dati

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Il rapporto Consob

Cosa sono le criptovalute?

  • Nata nel contesto della crisi finanziaria del 2008, la criptovaluta ha l'obiettivo di aggirare il concetto di soldi tradizionali bypassando chi li produce - come le zecche di Stato - e chi ne gestisce la circolazione, ossia le banche. Artefice dell'idea è il misterioso Satoshi Nakamoto, che sul web crea il Bitcoin e dà vita a un sistema digitale non gestito da alcuna autorità sovrana e basato sul meccanismo del blockhain: gli scambi di valuta virtuale sono validati da soggetti pari e registrati in un archivio diffuso

L'obiettivo dell'investimento

  • Secondo lo studio Consob a spingere l'investimento è nella maggior parte dei casi la volontà di proteggere il capitale (81%). Mentre il 55% degli intervistati si prefigge l'obiettivo di accrescere i propri guadagni

Le fonti di informazione/1

  • Lo studio della Commissione passa poi in rassegna le fonti nella ricerca di informazioni finanziarie utili ad un investimento. Nelle famiglie italiane, i giovani tra i 18 e i 34 anni (58%) e le donne (42%) sono le categorie che si affidano maggiormente ai social media nella prima fase di interesse, quella di orientamento

Le fonti di informazione/2

  • Nella graduatoria delle fonti più usate dalle famiglie per orientarsi nelle scelte di investimento, i social media superano canali più tradizionali come i giornali cartacei e online e si collocano al terzo posto dopo Internet e televisione. Dall'indagine, condotta nel primo trimestre 2024 su un campione di 2.000 investitori, risulta che Internet è di gran lunga il canale più usato per la ricerca di informazioni (67%). Al secondo posto c'è la tv (43%), seguita dai social media con il 36% a pari livello con siti o app di intermediari finanziari. Sotto il podio ci sono la carta stampata e le testate on-line, usate dal 34% degli interpellati, un punto in più rispetto ai siti delle istituzioni

Chi usa i social

  • Secondo l'analisi Consob, l'utilizzo dei social per scopi di investimento risulta rilevante per oltre un terzo degli uomini, per i nuclei familiari che gestiscono somme inferiori ai 50mila euro e per gli investitori con basso livello di educazione finanziaria (55%). L'appetibilità dei social sembra però esaurirsi nella fase di raccolta delle informazioni. Quando si tratta di decidere come investire i propri soldi, la percentuale che segue indicazioni dai social crolla al 3%

Il divario di genere

  • Dallo studio sulle famiglie italiane emerge come a scegliere di investire il proprio denaro sia prevalentemente il membro che percepisce il reddito più alto ed è il principale responsabile della gestione finanziaria. In oltre 7 nuclei su 10 il profilo dell'investitore è uomo e ha un'età media di 51 anni (78%). Secondo Consob, il dato evidenzia "il consolidato divario di genere che caratterizza il contesto italiano, con riferimento non solo ad aspetti retributivi ma anche sociali e culturali"

Gli investimenti in sostenibilità

  • Nel salvadanaio degli italiani cresce inoltre la quota degli investimenti "green", aumentata di 8 punti in un biennio, dall'11 al 20%. Per l'acquisto di questo tipo di prodotti, il ruolo dell'intermediario finanziario assume maggiore peso rispetto ad altri canali. In secondo luogo, gli asset finanziari legati all'ambiente hanno un orizzonte di medio-lungo periodo

Cosa frena gli investimenti

  • Sugli aspetti che limitano l’investimento "green", il 42% degli intervistati non li considera più vantaggiosi. Il 38% non li associa a minori costi, due punti in più di chi non li considera meno rischiosi. Ci sono poi valutazioni di carattere sociale come la bassa considerazione sulla trasparenza della finanza sostenibile: il 41% la ritiene troppo opaca mentre il 39% la considera come un fenomeno di marketing

La composizione dei portafogli

  • Secondo l'analisi Consob il portafoglio degli investitori italiani è composto in prevalenza da prodotti finanziari tradizionali come certificati di deposito e buoni fruttiferi postali seguiti da titoli di Stato, fondi comuni di investimento e obbligazioni. Il balzo delle criptovalute sembra più legato a una "moda" che ad una decisione consapevole non sempre suffragata da una conoscenza sulle caratteristiche dell'asset

Per approfondire:

Il Bitcoin macina record: cosa sono e come funzionano le criptovalute