La Brexit fa bene all'agroalimentare italiano, in 6 anni +35% di prodotti esportati

Economia
Ansa/Ipa

Introduzione

Il Regno Unito si è separato ufficialmente dall'Unione Europea nel 2020. Ma il report "Effetto Brexit sul settore italiano Dop Igp", realizzato da Origin Italia in collaborazione con Fondazione Qualivita e col contributo del Ministero dell’Agricoltura, mostra come il settore agroalimentare sia la prima voce delle esportazioni italiane in Uk con 4,53 miliardi di euro nel 2023 e il comparto con la crescita più alta dell'export in valore (+35% sul 2017). Quello britannico è il quarto mercato di destinazione per le denominazioni protette, piacciono in particolare formaggi, prodotti a base di carne e aceti balsamici.

Quello che devi sapere

L’export agroalimentare italiano in Uk

  • Nonostante la Brexit, l’export delle eccellenze agroalimentari italiane verso il Regno Unito sta volando. Il settore risulta la prima voce delle esportazioni italiane nel Regno Unito con 4,53 miliardi di euro nel 2023 e il comparto con la crescita più alta dell'export in valore (+35% sul 2017). Per il settore del cibo Dop Igp nazionale, il Regno Unito è il quarto mercato di destinazione, con una quota del 6% dell'export che coinvolge oltre 60 denominazioni made in Italy, in particolare formaggi (66%), prodotti a base di carne (16%) e aceti balsamici (17%). È quanto evidenzia il report "Effetto Brexit sul settore italiano Dop Igp", realizzato da Origin Italia in collaborazione con Fondazione Qualivita e col contributo del Ministero dell'Agricoltura, a quattro anni dall'uscita del Regno Unito dall'Unione Europea (avvenuta ufficialmente nel 2020).

Per approfondire: Made in Italy, l'export vale un terzo della nostra ricchezza

Il report

  • Obiettivo della ricerca, è offrire una fotografia dell’attuale contesto di riferimento attraverso l’analisi di dati, normative, ricerche e un’indagine diretta ai Consorzi di tutela e alle imprese del settore DOP IGP italiano. Lo studio fornisce le informazioni e le coordinate utili su quattro livelli principali: Scenario, Mercato, Normativa e Accordi, Impatto Brexit DOP IGP

Le quattro sezioni

  • La sezione Scenario presenta il percorso Brexit e le nuove regole di accesso al mercato, oltre a un’analisi del sistema agroalimentare del Regno Unito con dati, informazioni e trend per gli ambiti di produzione, consumo, distribuzione, ristorazione, e-commerce. Il capitolo Mercato analizza i dati relativi agli scambi commerciali del settore agroalimentare del Regno Unito nel periodo di transizione della Brexit, con particolare attenzione ai rapporti con l’Italia. L’approfondimento su Normativa e accordi descrive l’attuale quadro giuridico per le DOP IGP nel Regno Unito oltre a una vera e propria “Guida per la registrazione delle nuove Indicazioni Geografiche in UK” per le denominazioni registrate dopo il 1 gennaio 2021. La sezione Impatto Brexit DOP IGP offre il punto di vista del settore, attraverso i risultati di due indagini svolte presso i Consorzi di tutela e le imprese associate sugli effetti più avvertiti dagli operatori, le azioni messe in atto e le prospettive percepite dagli attori del settore

I motivi del successo

  • Tra gli aspetti positivi l'Accordo sugli scambi e la cooperazione Ue-Uk - che garantisce benefici per i produttori italiani (zero dazi, autocertificazioni, ecc) e la protezione delle Dop Igp nel Regno Unito - oltre alla percezione di qualità e al buon posizionamento dei prodotti Made in Italy nel mercato britannico

I punti deboli

  • Fra gli elementi negativi l'inflazione dei prezzi alimentari che preoccupa oltre l'80% dei cittadini nel Regno Unito e le relative conseguenze sulla Gdo e la ristorazione. A questi si aggiungono nuove barriere per l'export agroalimentare dovute alla Brexit, con aumento di costi e di tempi legati alla maggiore burocrazia, come evidenziato dal 75% delle aziende Dop Igp italiane

Importazioni da Uk crollate

  • “Negli ultimi anni si è parlato molto della Brexit e delle sue possibili conseguenze sulle imprese italiane – dichiara Mauro Rosati, Direttore di Origin Italia – e oggi disponiamo dei dati per effettuare considerazioni più aderenti alla realtà. La ricerca dimostra innanzitutto la forza del nostro settore agroalimentare che, anche grazie al contributo del cibo e vino italiani DOP IGP, ha visto crescere il valore dell’export verso il Regno Unito durante questi anni di transizione, mentre le importazioni dall’UK sono crollate. L’indagine condotta sui Consorzi di tutela e le imprese del comparto DOP IGP evidenzia l’enorme sforzo degli operatori in questo periodo complesso. Nonostante le difficoltà causate dalla Brexit, il posizionamento del cibo made in Italy rimane una leva di forza nel mercato britannico. Le sfide sono ancora numerose, in uno scenario in continua evoluzione, ma lo studio conferma che l’economia Dop Economy italiana è un sistema resiliente grazie alle sue caratteristiche peculiari, quali qualità, sicurezza, tracciabilità e sostenibilità, veri driver del valore made in Italy a livello globale”

“Politica continui a sostenerci”

  • Un quadro complesso e con varie incertezze che tuttavia non sembra intaccare la fiducia del sistema italiano, con l'86% delle aziende e dei Consorzi della Dop economy che prevede investimenti per mantenere o accrescere le quote di mercato. "La politica di promozione messa in atto in questi anni dall'Ue ha raggiunto con successo i suoi obiettivi iniziali, rafforzando in modo significativo la competitività dei prodotti IG tanto da farli diventare un modello internazionale - precisa il presidente di Origin Italia, Cesare Baldrighi - per questo chiediamo che la politica continui a sostenere proporzionalmente tutti i settori e le pratiche agricole sostenibili al fine di proseguire nella crescita della competitività dei nostri prodotti Dop Igp sul mercato unico”.

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