Ricchezza mondiale, 2mila miliardi in mano a 14 persone. Più disuguaglianza in Italia
EconomiaIntroduzione
Secondo l'ultimo report di Ubs, cresce la ricchezza mondiale (+4,2%) ma rimangono le forti disuguaglianze sulla distribuzione del denaro. Infatti, 2mila miliardi di dollari nel mondo sono in mano a sole 14 persone, seguite da altre 12 con un patrimonio tra i 50 e i 100 miliardi. Metà della ricchezza globale è posseduta da "soli" 58 milioni di individui.
E crescono anche le disuguaglianze in Italia. Aumenta infatti del 15% l'indice Gini, che misura la differenza di distribuzione della ricchezza: da 50 passa a 57. Zero è uno scenario dove tutti hanno lo stesso patrimonio, 100 se è concentrato nelle mani solo di uno. Il nostro Paese, dunque, ha superato il valore medio di 50
Quello che devi sapere
La crescita della ricchezza mondiale
- Cresce la ricchezza a livello mondiale dopo la contrazione del 3% registrata l'anno precedente. Lo certifica l'ultimo Global Wealth Report di Ubs, uno dei principali gestori patrimoniali a livello globale e la banca universale leader in Svizzera. Il calo è stato in gran parte dovuto agli effetti valutari legati alla forza del dollaro, ma la ripresa a quota +4,2% ha compensato la situazione, trainata anche dalla crescita del 4,8% dell’area Emea (Europa, Medioriente e Africa) e quella del 4,4% della regione Asia-Pacifico (Apac). E con il rallentamento dell'inflazione, nel 2023 la crescita reale ha superato quella nominale, con il conseguente incremento della ricchezza globale corretta per l’inflazione, pari a quasi l’8,4%
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Più ricchi gli adulti dell'area Emea
- Nel 2023 gli adulti dell’area Emea sono stati i più ricchi (166.000 dollari di media), seguiti da quelli dei Paesi dell’Apac (156.000 dollari di media) e dalle Americhe (146.000 dollari di media). Ciò nonostante la ricchezza media in queste economie è cresciuta a un ritmo più lento dal 2008 (circa il 41%) rispetto al 122% dei Paesi dell’Apac e al 110% delle Americhe, nello stesso orizzonte temporale. La ricchezza complessiva è quindi cresciuta più rapidamente nella regione Apac (quasi il 177% a partire dal 2008) ed è stata accompagnata da una significativa impennata dell’indebitamento, che è salito di oltre il 192% nello stesso periodo
La situazione negli Stati Uniti
- Come spiega Ubs, anche se le Americhe hanno perso terreno rispetto alla ripresa della ricchezza globale nel 2023, gli Stati Uniti in particolare hanno registrato un’inversione di tendenza con un incremento del tasso di crescita annuo composto dal 4% (del periodo 2000-2010) al 6% (ottenuto tra il 2010 e il 2023). Una variazione negativa della ricchezza in dollari tra l’inizio della seconda decade del secolo e il 2023 è stata registrata solamente in Grecia, Giappone, Italia e Spagna
Dove si trovano i paperoni
- A livello di singoli mercati, la Svizzera continua a essere al primo posto per quanto riguarda la ricchezza media per adulto, seguita da Lussemburgo, Hong Kong e Stati Uniti. I più consistenti incrementi di ricchezza nel 2023 si sono registrati in Turchia, Qatar e Russia, con la Turchia che ha superato tutti gli altri Paesi, riportando una crescita vertiginosa pari al 157%. Attualmente, il numero più alto di milionari in dollari è detenuto dagli Stati Uniti, seguiti da Cina e Regno Unito, con gli Usa che rappresentano il 38% dei milionari a livello globale. Entro il 2028, secondo le previsioni del report, il numero di adulti con una ricchezza superiore al milione di dollari crescerà in 52 dei 56 mercati analizzati, e le stime suggeriscono che a Taiwan si registrerà un aumento del 50%
La scalata economica
- Secondo il report di Ubs, in tutte le fasce di ricchezza e su qualsiasi orizzonte temporale è sempre più probabile che le persone scalino la classifica della ricchezza anziché scendere al livello inferiore. Infatti, l’analisi evidenzia che circa un adulto su tre passa a una fascia di ricchezza superiore nell’arco di un decennio e che, su un orizzonte temporale di trent’anni, la possibilità di evitare lo scaglione più basso sale a oltre il 60%. Infine, si prevede che circa 83.000 miliardi di dollari saranno tramandati nei prossimi due decenni. Si tratta più o meno dell’equivalente del valore di tutta l’attività economica mondiale di un singolo anno. Un aspetto poco considerato di questo trasferimento consiste nel fatto che una parte considerevole di questa ricchezza si sposterà trasversalmente tra i coniugi, prima di passare alla generazione successiva. Concretamente, questo comporta un notevole trasferimento di ricchezza a favore delle donne, in considerazione di un’aspettativa di vita relativamente più elevata. Si ritiene che poco più del 10%, circa 9.000 miliardi di dollari, del grande passaggio di ricchezza sarà prima trasferito in senso trasversale, e soprattutto nelle Americhe
La piramide della ricchezza
- Come spiega Ubs, al mondo esistono 14 persone che, collettivamente, hanno accumulato un patrimonio di 2.000 miliardi di dollari. Ma chi sono? Basta vedere le classifiche dei miliardari nel mondo, che vedono ai primi posti Bernard Arnault, patron di Lvmh, ma anche Elon Musk, numero uno di Tesla e SpaceX e Jeff Bezos, fondatore di Amazon. Sotto i "grandi" 14, ci sono 12 persone con una ricchezza complessiva tra i 50 e i 100 miliardi di dollari. I paperoni del primo e secondo gruppo possono vantare oltre 2800 miliardi di dollari, un valore superiore a quei 1,5 miliardi di persone che hanno un patrimonio inferiore ai 10mila dollari. Al momento, i milionari nel mondo sono 58 milioni e possiedono 214mila miliardi di dollari, quasi la metà della ricchezza globale
La situazione in Italia
- Veniamo ora all'Italia. Secondo Ubs, sono circa 1,2 milioni le persone con un patrimonio superiore al milione di dollari. Ma specie per la questione demografica, il nostro Paese sta vivendo una fase di contrazione: il patrimonio medio per adulto è infatti sceso del 4% contro invece il progresso del 4,2% della ricchezza globale. E la ricchezza si sta sempre più concentrando in poche mani: è vero che il patrimonio medio degli adulti italiani è cresciuto del 10% dalla crisi del 2008, (toccando i 220mila dollari nel 2023), ma è altrettanto doveroso sottolineare che il patrimonio mediano (che evita "storture" dei dati dovute a valori estremi) è sceso del 3% negli ultimi 15 anni, attestandosi a 113mila dollari nel 2023. "Questa divergenza suggerisce che dal 2008 in poi le fasce patrimoniali più basse hanno subito un calo della propria ricchezza, contrariamente alla crescita verificatasi nelle fasce più alte", spiega Ubs citata dal Corriere della Sera. E a confermarlo è l'indice Gini, che misura la disuguaglianza nella distribuzione della ricchezza: fra il 2008 e il 2023 è passato da 50 a 57, crescendo dunque del 15%. Ma cosa vuol dire? Zero è dove tutti hanno lo stesso patrimonio, 100 dove è concentrato solo in una persona. L'Italia ha dunque superato il valore medio di 50
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