Bonus agricoltura, fino a 500 euro all’ettaro per favorire la circolazione delle api

Economia
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Introduzione

La misura cerca di incoraggiare la coltivazione di specie pollinifere, che attirano cioè gli agenti impollinatori (le api in particolare). È stata messa a punto dalla Pac, la politica agricola comune, e prevede un contributo fino a 500 euro per ettaro. Questa agevolazione può essere particolarmente importante per le aree poco produttive in cui gli agricoltori fanno fatica a ricavare un reddito.

 

Quasi il 90% delle specie di piante da fiore selvatiche del mondo e il 75% delle specie mondiali di interesse agrario dipendono per la loro riproduzione, interamente o in parte, dall'impollinazione operata da animali: la loro tutela è perciò fondamentale per la biodiversità

Quello che devi sapere

Per le api

  • La Pac, la politica agricola comune, mette e a disposizione un fondo da 500 euro l’anno a ettaro per coloro che destinano una quota di terreni seminativi a specie mellifere e pollinifere. Con questo tentativo si cerca di incoraggiare la circolazione delle api, importanti agenti impollinatori sempre più a rischio e molto utili per la tutela della biodiversità 

Per approfondire: Giornata mondiale delle api, in Italia l’impollinazione ha un valore di circa 3 miliardi

I contributi/1

  • Come specifica il ministero dell’Agricoltura, il sostegno è concesso per tutta la superficie oggetto d'impegno come pagamento annuale sotto forma di pagamento aggiuntivo al sostegno di base al reddito, per un importo unitario stimato pari a 250,00 euro all’ettaro (colture arboree) e 500,00 euro all’ettaro (seminativi)

I contributi/2

  • Questi importi vengono incrementati del 20% nel caso in cui le aziende si trovino in aree Natura 2000 o Zvn, Zone Vulnerabili ai Nitrati di origine agricola. Il contributo può essere particolarmente importante per le aree poco produttive in cui gli agricoltori fanno fatica a ricavare un reddito, in questo modo con poco impegno si ha un’entrata certa

Le specie di piante necessarie

  • Per ottenere il contributo è necessario che siano presenti le seguenti specie di piante mellifere, cioè in grado di attrarre le api: ambretta, asfodelo, busnaga, calcatreppolo, chiorchiolino, erba strega, facelia, falsa ortica, ferrocavallo, ferula, fiordalisio, liniola, mascarenna, mentuccia, radichella, repetella, rughetta selvatica, scarlina, siderite, sparviere, spina janca, trifoglino, viperina azzurra. Le essenze devono comunque essere un miscuglio

Almeno il 70%

  • Va inoltre sottolineato che, per ottenere il contributo, deve essere assicurata la copertura vegetale su almeno il 70% della superficie oggetto di impegno

Gli obblighi da rispettare

  • Una volta ottenuto il bonus vanno rispettati alcuni obblighi. Prima di tutto, fino al completamento della fioritura non è possibile utilizzare sui terreni pesticidi e diserbanti: questi infatti sono i principali responsabili della riduzione delle api. Per il trattamento delle erbe infestanti non di interesse apistico è possibile effettuare il controllo meccanico. Al termine della fioritura è possibile rimettere a coltura il terreno dopo avere terminato la coltura mellifera con asportazione, sfalcio, trinciatura o sfibratura

Le altre misure

  • Tra le misure di sostegno ci sono anche quelle per l’acquisto degli sciami e della strumentazione necessaria per l’allevamento e la conduzione dell’impresa. Questo implica che ci possono essere, oltre agli ulteriori aiuti, anche delle entrate derivanti dalla produzione se si associa alla coltura delle specie botaniche viste anche la presenza di arnie

Le domande

  • Per ottenere il bonus è necessario fare domanda ogni anno entro il 15 maggio. I contributi della Pac sono gestiti direttamente da Agea (Agenzia per le erogazioni in agricoltura). Di conseguenza, nelle Regioni che hanno attivato uffici Agea le domande possono essere presentate direttamente presso tali uffici, oppure si può procedere attraverso gli uffici territoriali Agea, infine, con l’aiuto dei CAA (Centri di Assistenza Agricola)

Il valore delle api

  • Secondo quanto riferito da Ispra, la produzione agricola mondiale direttamente associata all'impollinazione animale rappresenta un valore economico stimato tra 235 e 577 miliardi di dollari

Le specie mondiali che dipendono dalle api

  • Quasi il 90% delle specie di piante da fiore selvatiche del mondo e il 75% delle specie mondiali di interesse agrario dipendono per la loro riproduzione, interamente o in parte, dall'impollinazione operata da animali

Il suolo

  • La misura ideata dalla Pac è utile anche per una migliore gestione delle risorse idriche e del suolo in quanto le specie arboree favoriscono le infiltrazioni di acqua nel suolo evitando il deflusso idrico superficiale, aumentano la rugosità superficiale del terreno e lo stabilizzano con le reti di radici e contrastando, di conseguenza, gli effetti generalmente prodotti da abbondanti piogge ultimamente molto frequenti

Le cause

  • Secondo l’Onu, fra le cause che provocano la crisi delle api si annoverano la distruzione, degradazione e frammentazione degli habitat, l’inquinamento (in particolare da pesticidi), i cambiamenti climatici e la diffusione di specie aliene invasive, parassiti e patogeni

Per approfondire: Oggi è la Giornata mondiale contro la desertificazione e la siccità