Introduzione
L'Istituto nazionale della previdenza sociale ha aggiornato la pagina "Pensami" con le nuove regole della legge di Bilancio. Inserendo i propri dati anagrafici, il tipo di lavoro che si svolge e i dettagli sulla tipologia di contribuzione, si può avere un'idea di quando si andrà in pensione e quanti anni di contributi saranno necessari.
Fondamentale segnalare eventuali attività usuranti, lavoro precoce, servizio militare, riscatto di titoli di studio universitari o accredito figurativo della maternità obbligatoria fuori dal rapporto di lavoro, perché sono elementi che possono cambiare il calcolo degli anni necessari per l’accesso alla pensione.
In un messaggio, l'Istituto ha sottolineato che sono stati aggiornati gli adeguamenti agli incrementi alla speranza di vita dei requisiti pensionistici sulla base dello scenario demografico Istat mediano (base 2022) relativo alle tendenze di medio-lungo periodo del sistema pensionistico.
Quello che devi sapere
Il simulatore Inps sulle pensioni
- Quando riuscirà ad andare in pensione un 30enne che ha iniziato a lavorare da poco? E con quanti anni di contributi? A queste domande risponde il simulatore Inps "Pensami”, appena aggiornato con le nuove regole della legge di Bilancio
Per approfondire:
Pensioni, a luglio arriva la quattordicesima: gli aumenti fascia per fascia
Le prospettive per chi oggi ha 30 anni
- Chi ha oggi 30 anni e ha cominciato a lavorare da poco riuscirà ad andare in pensione tra i 66 anni e 8 mesi - nel caso abbia versato 20 anni di contributi e maturato un assegno superiore a una certa soglia (tre volte l'importo mensile dell'assegno sociale nel 2024, quindi 1603,23 euro) - e i 74 anni se non riesce a versare almeno 20 anni di contributi
L'esempio
- Un caso specifico: secondo il simulatore, un uomo nato all'inizio del 1994 che ha cominciato a lavorare all'inizio del 2022 e abbia almeno 20 anni di contributi andrà in pensione di vecchiaia a dicembre del 2063 con 69 anni e 10 mesi di età
Come funziona la simulazione
- Per la simulazione occorre inserire nella pagina a questo link i propri dati anagrafici e il tipo di lavoro che si è svolto (impiegato, dipendente pubblico, autonomo….). Inoltre si può indicare a quali fondi pensioni per dipendenti si è aderito, oppure a quali gestioni separate, o ancora a che casse professionali. Una volta inseriti i dati, si viene indirizzati a una pagina che mostra i tipi di pensione a cui, ad oggi, si potrebbe accedere, e quando
Dati fondamentali
- Nel simulatore si ricorda di inserire dati fondamentali come eventuali attività usuranti, lavoro precoce, servizio militare, riscatto di titoli di studio universitari o accredito figurativo della maternità obbligatoria fuori dal rapporto di lavoro perché possono cambiare il calcolo degli anni necessari per l'accesso alla pensione
I criteri per l'aggiornamento
- In particolare, sottolinea l'Inps in un messaggio, sono stati aggiornati gli adeguamenti agli incrementi alla speranza di vita dei requisiti pensionistici sulla base dello scenario demografico Istat mediano (base 2022) relativo alle tendenze di medio-lungo periodo del sistema pensionistico e socio-sanitario elaborato dalla Ragioneria Generale dello Stato e pubblicato a dicembre 2023 sul sito istituzionale del Ministero dell'Economia e delle finanze
Le novità
- Sempre l'inps, precisa poi che, "fino al 2028, l'età per l'accesso alla pensione di vecchiaia resta ferma a 67 anni perché non si sono registrati aumenti della speranza di vita mentre dovrebbe crescere a 67 anni e un mese dal 2029". Inoltre, spiega l'Inps, è stato aggiornato, per l'anno 2024, l'importo massimo della pensione anticipata flessibile maturata sulla base dei requisiti perfezionati entro il 31 dicembre 2023, da porre in pagamento fino al compimento dell'età richiesta per la pensione di vecchiaia. Con i requisiti raggiunti nel 2023 sarà pari a cinque volte il trattamento minimo (soglia massima prevista anche per il 2024 insieme all'allungamento delle finestre).
La spesa italiana per le pensioni
- Nonostante la stretta sull'accesso alla pensione (poi rivista con Quota 100 nel 2019) l'Italia è il secondo Paese Ue con la più alta spesa per pensioni rispetto al Pil. Secondo un documento Eurostat, sui dati relativi al 2021 in Italia il rapporto tra la spesa per le pensioni e il Pil ha toccato il 16,3, secondo solo alla Grecia (16,4%). Nell'insieme dei Paesi Ue la spesa per le pensioni è arrivata nel 2022 a 1.882 miliardi di euro, il 12,9% del Pil dell'Unione. Rispetto all'anno precedente la spesa complessiva è cresciuta del 2,8% ma il rapporto con il Pil è diminuito di 0,7 punti (nel 2020, anno però in cui il Pil è caduto a causa del Covid, era al 13,6%). Seguono l'Italia l'Austria (15%) e la Francia (14,9%)
Per approfondire:
Come andare in pensione prima: età, requisiti e assegno per il 2024