Affitti brevi, ok a banca dati unica e Codice Identificativo: collaudo al via il 3 giugno

Economia
©IPA/Fotogramma

Introduzione

La Conferenza Stato-Regioni ha dato il parere favorevole al decreto sull’interoperabilità della piattaforma nazionale realizzata dal Ministero del Turismo insieme a Regioni e Province Autonome. La sperimentazione della piattaforma inizierà con la Puglia a partire dalle 9 di lunedì 3 giugno e in seguito, sul sito ministeriale, sarà data notizia dell'attivazione del servizio per gli altri territori. Attenzione alle sanzioni sul mancato utilizzo del Codice identificativo nazionale: chi metterà in affitto una struttura senza Cin rischierà una multa tra 800 e 8 mila euro mentre chi non utilizza il Cin negli annunci rischierà una sanzione tra 500 e 5 mila euro

Quello che devi sapere

LA NOVITÀ

  • La Banca dati nazionale delle strutture ricettive e degli immobili in locazione breve e per finalità turistica (Bdsr) e il Codice identificativo nazionale (Cin) sono realtà. È arrivato, infatti, il parere favorevole della Conferenza Stato-Regioni al decreto sull'interoperabilità della piattaforma digitale realizzata dal Ministero del Turismo in collaborazione con le Regioni e le Province Autonome, che prenderà il via a partire dal 3 giugno

Per approfondire: 

Affitti brevi, arriva l’obbligo del codice unico. Oltre 500mila le case da registrare

LE PAROLE DI SANTANCHÉ

  • "La Banca dati delle strutture ricettive - dice la ministra del Turismo Daniela Santanchè - è frutto di un importante lavoro tecnico condotto e coordinato dal Ministero e portato avanti in maniera sinergica e condivisa con Regioni e Province Autonome. Dimostriamo, ancora una volta, come il gioco di squadra - centrale nella visione del dicastero e del governo - sia la chiave per raggiungere risultati importanti e concreti. Con questa piattaforma, basata sul modello di interoperabilità, dotiamo finalmente il sistema ricettivo e l'industria turistica di uno strumento di contrasto all'abusivismo e di tutela del consumatore"

L’IMPORTANZA DEL CIN

  • Attraverso la Bdsr, con un processo semplificato, è possibile richiedere il Codice Identificativo Nazionale (Cin), da utilizzare per la pubblicazione degli annunci e per l'esposizione all'esterno delle strutture ricettive e degli immobili in locazione breve o turistica

COME FUNZIONERÀ IL CIN

  • Una volta effettuato l'accesso alla piattaforma tramite identità digitale, infatti, i titolari delle strutture e i locatori di immobili possono visualizzare le strutture collegate al proprio codice fiscale, integrare gli eventuali dati mancanti e ottenere il Cin

LE FASI

  • Il processo di entrata in esercizio della Bdsr si articola in due fasi: una fase sperimentale per lo sviluppo del modello di interoperabilità e una fase a regime. La sperimentazione della piattaforma inizierà con la Puglia a partire dalle 9 di lunedì 3 giugno. In seguito, sul sito del ministero, sarà data notizia dell'attivazione del servizio per le altre Regioni e Province Autonome, fino a raggiungere, progressivamente, l'intero territorio nazionale

LE SANZIONI

  • La mappatura capillare permetterà di coprire tutto il territorio nazionale. Se tutto procederà secondo l’iter previsto, da novembre scatteranno le sanzioni per chi non utilizza il Codice unico. Chi metterà in affitto una struttura senza Cin rischierà una multa tra 800 e 8 mila euro. Chi non utilizza il Cin negli annunci rischierà una sanzione tra 500 e 5 mila euro

GLI ALTRI OBBLIGHI

  • Allo stesso tempo, scatterà anche l’obbligo di dotarsi di dispositivi per la rilevazione di gas e di estintori portatili. In questo caso però la sanzione per eventuali mancanze (fino a 6mila euro) colpirà solo chi esercita l’attività turistica in forma imprenditoriale

LE PAROLE DI BOCCA

  • "Sono anni - dice il presidente di Federalberghi Bernabò Bocca - che ci battiamo perché vi siano regole chiare nel campo delle locazioni brevi, un mondo in cui ormai non vi è più genuina improvvisazione bensì capacità imprenditoriale che, come tale, va inquadrata. Sebbene la strada per sanare radicalmente il problema dell'abusivismo non si esaurisca qui, al MiTur va il nostro plauso per questo ulteriore passo che premia la trasparenza"

I PARERI DELLE ASSOCIAZIONI DI CATEGORIA

  • Secondo il presidente di Assoturismo Confesercenti e Assohotel Vittorio Messina "adesso bisogna continuare in questa direzione perché il turismo è uno dei settori più dinamici della nostra economia ed è fortemente danneggiato dal fenomeno dell'abusivismo ricettivo". Per Maria Carmela Colaiacovo, presidente di Associazione Italiana Confindustria Alberghi "il settore si dota di uno strumento di trasparenza dell'offerta a tutela delle imprese e dei consumatori". Valuta con favore l'avvio della banca dati anche l'Associazione Italiana Gestori Affitti Brevi-Aigab: "Riteniamo che per combattere l'abusivismo sia fondamentale avere regole omogenee a livello nazionale, semplicità di utilizzo dei software della P.A. ed evitare il proliferare di regole a livello comunale che risultano spesso essere arbitrarie e lesive del diritto alla proprietà privata e alla concorrenza"

I DATI

  • Secondo i calcoli dell'Aigab rispetto all'asset delle seconde case degli italiani non utilizzate, circa 9,6 milioni, quelle immesse nel circuito degli affitti brevi sono solo 640 mila (rappresentando l'1,8% delle abitazioni nazionali). Di queste circa il 25% è gestito da aziende. Complessivamente, gli operatori professionali e non sono circa 30 mila, con un indotto nel mondo del lavoro di circa 150mila persone. L'Aigab stima che nel 2023 il settore affitti brevi abbia avuto un valore di prenotazioni di circa 11 miliardi di euro, con un indotto sul Pil di ulteriori 44 miliardi di euro in modo diretto (spese degli ospiti per ristoranti, trasporti, cultura, esperienze, shopping) e di circa altri 2 miliardi di euro per ristrutturazioni e manutenzioni delle case online

Per approfondire: 

Affitti brevi, arriva il nuovo regolamento europeo: cosa cambia