Dopo il successo riscosso dal BtP Valore, il Mef si prepara a lanciare sul mercato un nuovo BTp Green con scadenza ottobre 2037. Il ministero di via XX settembre annuncia di aver affidato a un pool di banche composto da Bnp Paribas, Crédit Agricole (Corp. inv. bank), Deutsche Bank A.G., NatWest Markets N.V. e UniCredit il mandato per il collocamento
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- I BtP Green sono titoli a medio-lungo termine e presentano le medesime caratteristiche degli altri Buoni del Tesoro Poliennali: garantiscono un reddito fisso stabilito dalla cedola, pagata semestralmente, ed il rimborso del valore nominale alla scadenza
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- I titoli possono essere scambiati dagli investitori istituzionali sia sul mercato secondario regolamentato all’ingrosso (Mts), per operazioni non inferiori a 2 milioni, che su quelli non regolamentati
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- I risparmiatori individuali possono negoziare il titolo sul MoT dove sono consentite operazioni dal taglio minimo di 1.000 euro, o sulle altre piattaforme di negoziazione, secondo il principio della best execution introdotto con la Mifid
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- Tramite l’emissione di BTP Green, precisa il Mef, l’Italia si impegna a finanziare le spese statali a positivo impatto ambientale, selezionate mediante il supporto del Comitato Interministeriale (istituito con il DPCM del 9 ottobre 2020) e incluse nel bilancio dello Stato italiano
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- Nella nota si dettaglia la ripartizione delle spese ammissibili per categoria. Le voci che assorbono la parte maggiore dei fondi nel quadriennio '21-'24 sono efficienza energetica e trasporti, rispettivamente il 48-53% la prima e il 27-33% la seconda
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- Le quote residue della spesa vanno alla ricerca (4-5%), prevenzione e controllo dell’inquinamento ed economia circolare (7,5-8,5%), tutela dell’ambiente e della diversità biologica (6,5-8,5%) e fonti rinnovabili per l’energia (1%)
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- La nota del Ministero specifica che il periodo considerato è rappresentato dal quadriennio comprensivo dell’anno in corso e dei tre anni precedenti, ma il peso relativo è per la maggior parte concentrato su spese sostenute nel corso del 2023 (42-46%) e 2024 (44-48%)
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- Per i primi tre anni del quadriennio - spiega il ministero - si tratta di dati di consuntivo, mentre per il 2024 ci si basa su una stima che, partendo dagli stanziamenti di bilancio e dalle evidenze storiche, estrapola i probabili pagamenti effettivi che si verificheranno nell’anno