"Ci metteremo al lavoro sul Piano nazionale di ristrutturazione edilizia previsto dalla direttiva europea", ha detto il ministro al "Corriere della Sera" in merito alla direttiva appena arrivata al traguardo, "ma lo facciamo guardando agli obiettivi finali europei del 2050 sul climate change". Rispetto, poi, alle scadenze del 2030 e 2033 conferma: "Cercheremo di stare anche dentro quegli obiettivi"
"Voglio premettere che il governo condivide in pieno gli obiettivi di decarbonizzazione, lo sosteniamo nelle Cop, le Conferenze sul clima, è un tema del G7 di cui abbiamo la presidenza. Sappiamo che i fabbricati sono una delle principali cause delle emissioni di CO2 e che dobbiamo intervenire". A sottolinearlo, in un'intervista concessa al "Corriere della Sera", è stato il ministro dell'Ambiente Gilberto Pichetto Fratin, in merito alla direttiva sulle case green. Proprio nelle scorse ore la stessa è arrivata al traguardo, grazie al via libera dagli Stati membri Ue. I ministri europei dell'Economia e delle finanze riuniti al Consiglio Ue Ecofin, infatti, hanno confermato l'accordo raggiunto con l'Eurocamera a dicembre sulle nuove norme per rendere il parco immobiliare dell'Unione a emissioni zero entro il 2050. Italia e Ungheria hanno votato contro l'intesa, mentre Repubblica Ceca, Croazia, Polonia, Slovacchia e Svezia si sono astenute.
"Obiettivi difficili" per l'Italia
"Ci metteremo al lavoro sul Piano nazionale di ristrutturazione edilizia previsto dalla direttiva europea", ha aggiunto Pichetto Fratin, "ma lo facciamo guardando agli obiettivi finali europei del 2050 sul climate change". Rispetto, poi, alle scadenze del 2030 e 2033 conferma: "Cercheremo di stare anche dentro quegli obiettivi ma, per quanto il testo della direttiva sia migliorato, dobbiamo essere realisti. Per noi sono obiettivi difficili, anzi, diciamo pure impossibili". L'Italia, ha proseguito nella sua analisi, "ha una storia e caratteristiche fisiche del tutto peculiari in Europa. Abbiamo il 70% dei fabbricati che ha oltre 70 anni, quindi sono edifici storici, una proprietà immobiliare diffusa, con l'80% delle famiglie che possiede un'abitazione, ed estremamente frazionata. Abbiamo due terzi degli edifici in zona montana o collinare, con 50 mila piccoli borghi".