Caro-spesa, si compra meno ma si spende di più. Il report di Mediobanca

Economia

Sull'economia delle famiglie pesa l'aumento dei prezzi degli scorsi mesi. L'attenzione al risparmio crescente degli italiani ha premiato i prodotti a marchio del distributore ai quali i consumatori riconoscono convenienza ma anche qualità e affidabilità

 

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Si compra meno, ma si spende di più. L’Area Studi Mediobanca ha presentato la nuova edizione dell’Osservatorio sulla GDO italiana e internazionale a prevalenza alimentare che aggrega i dati economici e finanziari di 129 aziende nazionali e 32 maggiori player internazionali. Il calo dei redditi e l’aumento dei prezzi hanno prodotto una corsa al discount, ma nonostante ciò gli italiani comprano di meno e spendono di più. La quota di mercato dei discount in Italia è passata dal 18,9% del 2019 al 23% del 2023, un anno nel quale i volumi di vendita della grande distribuzione nel suo complesso sono scesi dell'1,7%. Con le vendite “nominali” che nel settore sono in crescita (+8,3%), ma solo per l'aumento generalizzato dei prezzi, spiega il rapporto dell'Area studi sul settore. L'attenzione al risparmio crescente degli italiani ha premiato i prodotti a marchio del distributore (Mdd) ai quali i consumatori riconoscono convenienza ma anche qualità e affidabilità.

La domanda rallenta a causa dell'inflazione

Nel 2023 l'aumento generalizzato dei prezzi ha spinto le vendite nominali della grande distribuzione italiana (+8,3% sul 2022) con un impatto però negativo sui volumi, che sono scesi dell'1,7%. Mentre nel 2022 i distributori hanno assorbito parte dell'inflazione dei fornitori (+11% l'aumento annuale dei prezzi alla produzione dell'industria alimentare e bevande sul mercato interno), trasferendo sui prezzi al dettaglio un livello di inflazione medio del 6,3% (variazione media annua dei prezzi al consumo di prodotti alimentari, bevande analcoliche e alcoliche). Nel 2023 il gap si è ridotto e la variazione media annua dei prezzi al consumo ha superato quella dei prezzi alla produzione, con un aumento dell'8,2% contro il 6,3% con la domanda che rallenta a causa dell’inflazione, che erode il potere di acquisto dei consumatori.

 

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