L’indagine, condotta su un campione di 1.348 professionisti, prevalentemente middle e top management e su 828 aziende, ha voluto monitorare i principali trend del mercato del lavoro in Italia per l’anno scorso, analizzando anche le aspettative per quello in corso
Cresce la soddisfazione dei dipendenti verso le aziende, ma la metà degli impiegati prevede prospettive di crescita basse per l’anno in corso. La retribuzione media cresce, ma i professionisti la considerano non adeguata e le aziende mostrano pochi margini per gli aumenti salariali. E per questi motivi, quasi quattro professionisti su dieci sono pronti a cambiare azienda. Questi alcuni degli elementi emersi dal report sul mercato del lavoro “Salary Guide 2024” di Hays Italia, società leader a livello mondiale nell’ambito del recruitment specializzato.
Un’indagine su oltre 1300 professionisti e 800 aziende
L’indagine, condotta su un campione di 1.348 professionisti, prevalentemente middle e top management e su 828 aziende, ha voluto monitorare i principali trend del mercato del lavoro in Italia per l’anno 2023, analizzando anche le aspettative per il 2024. Il risultato generale è stato che, nel 2023 il mercato del lavoro è risultato “particolarmente dinamico”, pur evidenziando alcune criticità, tra cui la sempre più cronica carenza di candidati e di professionisti qualificati, che rendono complesso il recruiting. Un dato emerso è quello legato alla complessiva soddisfazione dei lavoratori, sebbene ci siano ancora tanti professionisti “scontenti” della propria vita professionale, della propria situazione economica oltre che della bassa prospettiva di carriera. Fattori, questi, che li spingono a cambiare azienda in 4 casi su 10. Cosa influisce particolarmente nella scelta di un nuovo lavoro? Oltre allo stipendio si guarda anche alla crescita professionale, al work life balance e ai benefit. Il lavoro agile, specie quello ibrido, persiste come una realtà ormai consolidata anche per il 2024, tanto che diversi lavoratori potrebbero anche licenziarsi nei casi in cui venisse eliminato. Capitolo intelligenza artificiale: sono diversi i dubbi e i timori, ma le imprese e i lavoratori sono pronti ad accettare la sfida, soprattutto considerando i professionisti più giovani d’età. Prospettive per il 2024, in sintesi? Per il 2024 aumentano le aziende che intendono assumere ed emerge l’intenzione di adeguare gli stipendi, sebbene con incrementi contenuti.
La soddisfazione dei lavoratori
Ecco, poi, nel dettaglio, alcuni numeri sottolineati dal report di Hays Italia. In generale, aumenta la soddisfazione dei lavoratori, ma tanti vogliono “cambiare e le aspettative di carriera sono basse”. Nel 2023 il gradimento dei professionisti rispetto al proprio lavoro è in trend positivo, passando dal 47% del 2022 al 61% dello scorso anno. E questo nonostante non si intravedano, a livello generale, grosse opportunità di avanzamento di carriera nell’azienda attuale (47%) e non si aspettino nel 2024 promozioni (70%) e aumenti di stipendio (65%), pur ritenendo di avere le competenze necessarie per svolgere il ruolo. Non vanno dimenticati, come detto, i quasi quattro lavoratori su dieci insoddisfatti, a cui le aziende devono prestare molta attenzione per trattenerli. Questi lavoratori scontenti cambierebbero società, principalmente mantenendo lo stesso ruolo o settore. Tra le principali motivazioni, ci sono la mancanza di opportunità di sviluppo professionale, la retribuzione troppo bassa, l’assenza di un percorso di carriera e lo scarso equilibrio tra vita privata e lavoro. Per i lavoratori, infatti, la retribuzione è importante, ma quando si considera un nuovo lavoro non deve mancare un mix di elementi composto da crescita professionale (per il 51%), work life balance (49%), benefit (47%) e ruoli o progetti interessanti (41%). Le retribuzioni risultano in aumentano a livello globale (+2% sul 2022), ma tanti sono insoddisfatti.
L’aspetto economico
La leva retributiva, soprattutto in questo momento storico, si conferma un elemento cruciale per influenzare la scelta dei lavoratori. Secondo l’analisi di HAYS Italia, lo stipendio medio nel 2023 (RAL), considerando le figure di middle e top management, è di circa 54.000 €, in crescita del 2% sul 2022, con una netta differenza tra Junior/Specialist (34.000 €), Senior Specialist/Coordinator (49.000 €), Manager (68000 €), Director (75.000 €) e C-Level (94.500 €). Nonostante questo e pur aumentando il livello di soddisfazione retributiva (dal 45% del 2022 all’attuale 57%), oltre quattro professionisti su dieci (43%) continuano a essere insoddisfatti della propria situazione economica e più della metà (55%) pensa che il suo stipendio non sia adeguato alle attuali responsabilità.
L’importanza dei benefit
Tra i tanti aspetti emersi dal report, uno nello specifico riguarda i benefit, risultati fondamentali per i lavoratori e sempre più presenti nelle strategie HR delle aziende. Questi, infatti, rappresentano un aspetto importante sia per i lavoratori (47%), che valutano principalmente questo elemento quando considerano un nuovo lavoro, sia nella strategia di molte aziende (46%) come strumento per il recruitment e la retention dei propri collaboratori. Ad oggi quasi tre quarti dei professionisti hanno dichiarato di ricevere dei benefit aziendali che riguardano principalmente i classici computer, telefono, buoni pasto, assicurazione sanitaria o copertura medica privata e lavoro flessibile, ma quelli più apprezzati in assoluto sono l’auto aziendale (56%) e lo smart working (51%).