Autovelox, volti oscurati e niente più foto a casa: le novità del decreto di Mit e Interno
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Ansa e Ipa
In arrivo una stretta: il provvedimento voluto dal ministro Salvini, di concerto con il collega Piantedosi, prevede di non inviare più la foto dell’infrazione a casa, l’oscuramento di soggetti terzi e anche di chi è alla guida e, infine, una conservazione delle immagini scattate solo in caso di effettiva violazione. “Gli autovelox non sono trappole per fare cassa”, ha dichiarato il titolare del dicastero dei Trasporti
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- Le multe prese con l'autovelox e i rispettivi verbali continueranno ad arrivare nelle case degli automobilisti, ma prive della foto del veicolo. Il decreto interministeriale di Trasporti e Interno che regola gli apparecchi per rilevare le infrazioni stradali, atteso da quattordici anni, è ormai pronto e ha ricevuto il parere favorevole del Garante della Privacy, che ha concordato con il ministro Salvini paletti molto stretti per l'uso di questi strumenti
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- Come è stato finora, le foto, che normalmente accompagnano la multa rilevata con autovelox, e che di fatto costituiscono fonte di prova per le violazioni al codice della strada, venivano inviate al domicilio dell’intestatario del veicolo. Adesso non sarà più così
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- Come spiega il Corriere della Sera, la foto resterà custodita dall'autorità, e sarà a disposizione dell'automobilista che potrà richiederla in caso di ricorso al Giudice di Pace o al Prefetto. L'autorità che custodisce l'immagine dovrà garantire, in ogni caso, "che siano opportunamente oscurati o resi irriconoscibili soggetti terzi e targhe di eventuali altri veicoli ripresi”
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- Il Garante ha inoltre dato il via libera alle rilevazioni frontali dei veicoli con gli autovelox, ma solo con accorgimenti che oscurino automaticamente i volti delle persone a bordo
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- I dispositivi e i sistemi di ripresa, inoltre, pur potendo effettuare un continuo monitoraggio del traffico, ha stabilito il Garante, memorizzeranno le immagini solo in caso di infrazione
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- Nel decreto vengono, infine, definiti i tempi di conservazione delle immagini e dei video raccolti da parte degli organi di polizia stradale competenti ad erogare le sanzioni. Queste sono conservate per il periodo di tempo strettamente necessario all'applicazione delle multe e alla definizione dell'eventuale contenzioso, in conformità a quanto previsto dal Titolo VI del Nuovo codice della strada
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- Soddisfatto il ministro Salvini, che ha sottolineato come gli autovelox non debbano essere “trappole del Far West stradale per fare cassa”. Nel 2023, ha ricordato, i Comuni hanno incassato 1,5 miliardi di euro, il 6,5% in più dell'anno precedente, ma nei Comuni sotto i 10mila abitanti si incassa il doppio di quattro anni fa
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- "Dobbiamo salvare le vite con la prevenzione e i controlli, ma anche salvare il portafoglio dei cittadini, liberandolo dall’anarchia degli autovelox", ha ribadito il ministro in una diretta su YouTube. Via libera, dunque, alle telecamere nei luoghi più a rischio, "magari vicino alle scuole o agli ospedali, ma non sugli stradoni a doppia corsia, accese dalla sera alla mattina, al solo scopo di tassare e tartassare gli automobilisti"
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- Ma la stretta sull'autovelox non si limita alla foto recapitata a casa. Secondo le bozze del nuovo decreto dei ministri delle Infrastrutture e dell'Interno, infatti, questi strumenti non potranno essere piazzati a meno di un chilometro dai centri abitati o dove ci sia un limite di 50 km/h, né sui tratti delle strade extraurbane dove la velocità è ridotta di almeno 20 km/h rispetto alla norma
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- È possibile che siano addirittura le Prefetture a indicare i tratti stradali sui quali poter piazzare gli strumenti. In ogni caso l’intenzione è quella di piazzarli al fine di garantire la sicurezza e la circolazione: più di una multa sullo stesso tratto di strada, entro un ristretto arco di tempo, per esempio, non si potrà più fare