Pensioni, riforma nel 2025? Da Quota 41 all'uscita anticipata, ecco cosa potrebbe cambiare
Incertezza sulle tempistiche, con la ministra del Lavoro, Marina Calderone, che di recente ha chiarito che la riforma "non si farà a breve". Nei piani del governo ci sarebbe, come già emerso più volte nei mesi scorsi, quello di introdurre Quota 41 stabilmente: si va in pensione con 41 anni di contributi, indipendentemente dall’età. Ma c'è il problema delle coperture
- È da tempo che il dossier pensioni è sul tavolo del governo. L’esecutivo ha dovuto posticipare i lavori rispetto alla Legge di bilancio 2024, ma anche per il 2025 le prospettive non sono certe
- La stessa ministra del Lavoro, Marina Calderone, ha chiarito che la riforma “non si farà a breve”
- Nei piani del governo ci sarebbe, come già emerso più volte nei mesi scorsi, quello di introdurre Quota 41 stabilmente: si va in pensione con 41 anni di contributi, indipendentemente dall’età. Il problema sta nelle coperture
- In questo schema ci sarebbe una penalizzazione in uscita con ricalcolo contributivo. Nei piani dell’esecutivo nascerebbe così un’alternativa alla pensione anticipata
- Per il momento, la scelta sulle pensioni è stata quella di confermare Quota 103 (41 di contributi e almeno 62 di età) con il ricalcolo contributivo per chi vi accede. Ci sono poi state le novità sull’Ape sociale e il taglio della rivalutazione per gli assegni più pesanti, per fare cassa
- La ministra Calderone comunque ha ribadito che verranno valutati “tutti gli interventi per mettere in protezione chi deve uscire dal lavoro in anticipo, ma perché ha lavorato tanto, e per chi è giovane e deve ancora costruire la propria posizione previdenziale”
- L'altra ipotesi in capo è quella di passare a Quota 104, che peraltro era già comparsa nelle prime bozze della manovra