Bonus mamme 2024, al via da questo mese l’esonero col conguaglio di gennaio: cosa sapere
Dopo i ritardi nella pubblicazione della circolare operativa Inps, sulla busta paga di febbraio scatta la detrazione dalla contribuzione previdenziale entro il limite dei 3mila euro. Come previsto dalla Legge di bilancio, fino al 2026 il bonus è destinato alle dipendenti nel settore pubblico e privato con almeno 3 figli a carico. Per l’anno in corso tuttavia la norma si estende in via sperimentale anche alle madri con 2 figli. Per tutte la richiesta va fatta tramite datore di lavoro o autodichiarazione telematica
- Da questo mese diventa operativo il bonus mamme 2024, l’esonero dalla contribuzione previdenziale applicato alle buste page di lavoratrici con più figli a carico. Ecco quali sono gli effetti sugli stipendi e come fare richiesta
- Finalità del provvedimento è sostenere le donne che coniugano lavoro e famiglia e combattere di conseguenza la denatalità
- Le legge di Bilancio ha stabilito che l'esonero ammonta al 9,19% della retribuzione fino a un massimo di 3mila euro. Sullo stipendio mensile il peso del bonus corrisponde ad un aumento che può arrivare fino a 250 euro. L'incremento non è fisso ma proporzionale al peso dei contributi richiesti e alla Ral (retribuzione annua lorda). L'aumento medio stimato è di 30 euro al mese
- L'esonero contributivo previsto dal bonus mamme è attivo da inizio 2024. Tuttavia, a causa dei ritardi nella pubblicazione della circolare operativa Inps, il sostegno farà sentire i suoi effetti dalla busta paga di febbraio dove sarà presente il conguaglio con gli arretrati di gennaio
- Per il biennio 2024-26 il bonus mamme si applica alle lavoratrici con almeno 3 figli a carico e termina col compimento della maggiore età del figlio più piccolo. Limitatamente all'anno in corso, l'esonero si estende in via sperimentale anche alle madri con 2 figli: qui il bonus vale se il figlio più piccolo ha meno di 10 anni
- Come ha spiegato l'Inps nella circolare applicativa, per le madri lavoratrici con tutti i requisiti l'esonero contributivo parte da gennaio 2024. Nel caso di figli nati nell'anno in corso, il bonus si attiva a partire dal mese di nascita
- Il bonus mamme trova cittadinanza nei contratti a tempo indeterminato sia nel settore pubblico sia in quello privato. Sono incluse le lavoratrici con altre tipologie di contratti: agricolo, in somministrazione e in apprendistato
- La Legge di bilancio taglia fuori dall'esonero contributivo le lavoratrici domestiche (colf, badanti) e le libere professioniste in Partita Iva, collaborazione occasionale o con contratti di collaborazione continuativa. Sono escluse inoltre le lavoratrici madri con un solo figlio a carico anche se disabile
- L'Istituto di previdenza indica due modalità a disposizione delle lavoratrici intenzionate a richiedere il bonus mamme. In primo luogo è possibile inviare una comunicazione al proprio datore di lavoro inserendo il numero dei figli a carico e dei relativi codici fiscali. I datori esporranno nelle denunce retributive l’esonero spettante per consentire i controlli sulla titolarità del requisito
- In secondo luogo resta la possibilità di comunicare direttamente all'Inps le informazioni relative ai codici fiscali dei figli. Sul portale telematico dell'Istituto verrà predisposta una sezione apposita e si attende la sua attivazione