Margherita Agnelli, la battaglia contro i figli Elkann per l'eredità e la holding Dicembre
EconomiaLa figlia dell'Avvocato e di Marella Caracciolo contesta il passaggio nelle mani di John (60%), Lapo (20%) e Ginevra Elkann (20%) della società a cui fanno capo Juventus, Ferrari, Stellantis e Cnh. Chiede che il testamento della madre venga annullato e di essere riconosciuta come unica erede legittima di entrambi i genitori, così da ottenere la restituzione dei beni adesso in capo ai tre figli
Margherita Agnelli starebbe cercando di prendere in mano i beni che i tre figli Elkann hanno ricevuto come eredità per la morte dei nonni Gianni Agnelli (2003) e Marella Caracciolo (2019), genitori della stessa Margherita. Sintetizzando al massimo, quello che si contesta è soprattutto il passaggio nelle mani di John (60%), Lapo (20%) e Ginevra Elkann (20%) delle quote della holding Dicembre, a cui fanno capo Juventus, Ferrari, Stellantis, Cnh. Agnelli chiede che venga annullato – per dichiarazione di invalidità o di inefficacia – il testamento con cui la madre ha lasciato i beni ai tre nipoti. Vuole essere riconosciuta come unica erede legittima (anche del padre), così da arrivare alla reintegrazione delle quote "mediante riduzione delle donazioni, anche indirette e dissimulate" e alla condanna degli Elkann alle restituzioni. Questo perché, per arrivare all'assetto attuale della Dicembre, sarebbero stati dirimenti alcuni passaggi tra John Elkann e la nonna, dopo la morte dell'Avvocato. Secondo gli altri figli di Margherita Agnelli, i De Pahlen, se si accertasse la simulazione degli atti di compravendita, nell'eredità di Marella Caracciolo rientrerebbe il 75% della Dicembre. Che dovrebbe così andare a Margherita Agnelli.
Il nodo delle scritture private
La pretesa di Margherita Agnelli è messa nero su bianco in un’ordinanza della Cassazione pubblicata lo scorso gennaio, scrive il Corriere della Sera. L’atto è però collaterale a un’altra questione da lei aperta, quella della presunta dichiarazione fraudolenta contro John Elkann, contro lo storico commercialista di famiglia Gianluca Ferrero e contro il notaio svizzero Von Gruenigen. Su questo stanno lavorando sia i giudici torinesi che quelli svizzeri. In un’annotazione della Guardia di Finanza del 6 febbraio si parla di una “scrittura privata non autenticata” con cui Marella nel 2004 andava a cedere ai nipoti il controllo sulla holding Dicembre. Il pagamento sarebbe stato eseguito “apparentemente”, in quanto ai tempi “non documentato”.
L'inchiesta sugli obblighi fiscali e sulla residenza di Margherita Agnelli
Come detto, al momento i giudici indagano più che altro su una possibile violazione in materia di dichiarazione dei redditi: stanno cercando di capire se ci siano state storture in riferimento agli anni 2018 e 2019, riguardo il pagamento del vitalizio versato da Margherita a Marella dopo un accordo tre le due siglato nel 2004, in terra elvetica. In quelle carte la figlia rinunciava alle partecipazioni nelle società di famiglia in cambio di un corrispettivo in beni, per l'equivalente di un miliardo e 275 milioni di euro. Ma Margherita Agnelli in seguito non riconobbe la validità dell'intesa, ingaggiando una lunga serie di azioni legali che però non ebbero successo. Dibattuta anche la reale residenza della donna. Secondo Margherita Agnelli avrebbe trascorso nel 2018 almeno 183 giorni sulle colline torinesi, quindi la residenza sarebbe da considerarsi in Italia. Secondo John, Lapo e Ginevra Elkann sarebbe invece da considerarsi in Svizzera.