Lotta all'evasione, recupero record nel 2023

Economia
Simone Spina

Simone Spina

L'Agenzia delle Entrate ha assicurato 24,7 miliardi alle casse pubbliche. La cifra sale a oltre 31 miliardi se consideriamo anche l'attività svolta a favore di altri enti come Inps e Comuni. Il ministro dell'Economia Giorgetti: concluderemo la riforma fiscale entro primavera 

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I controlli sulle dichiarazioni, le conciliazioni coi contribuenti e le varie forme di sanatorie, fruttano un nuovo record nel recupero dell’evasione. L’anno scorso, infatti, l’Agenzia delle Entrate ha assicurato alle casse dello Stato 24,7 miliardi. E’ la cifra più alta di sempre, che arriva a 31,4 miliardi se si considera quanto fatto per conto di altri enti come Inps e Comuni. 

Verifiche e sanatorie

Il grosso è arrivato dalle verifiche ordinarie, quindi: controlli su imposta dei redditi e Iva, ma anche cartelle esattoriali e chiusura rapida dei contenziosi. Oltre quattro miliardi sono, invece, il frutto delle rottamazioni, che comportano sconti su sanzioni e interessi a chi non aveva pagato il dovuto.

Ruffini: col digitale più difficile evadere

In totale, ha sottolineato il direttore dell’Agenzia  Ernesto Maria Ruffini, va all’Erario una somma superiore a quella necessaria per l’ultima manovra:  “La digitalizzazione ha reso sempre più difficile l’evasione fiscale ed aumenta la capacità degli uffici di individuare e recuperare quanto evaso”.

Riforma fiscale pronta entro primavera

L’Italia, con oltre 83 miliardi di tasse e contributi non versati nel 2021 (anno dell’ultima stima del Tesoro), è uno dei Paesi europei messi peggio. Da un lato c’è la necessita di pagare le tasse, dall’altro quello di stabilire un rapporto conciliante tra Fisco e cittadino, ha detto il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, ricordando che questo è uno degli obiettivi del governo: “Questa alta ambizione di riscrivere il sistema fiscale dovrebbe concludersi entro l’estate, anzi entro la primavera”.

Servono oltre 14 miliardi per confermare taglio Irpef e cuneo

In questo senso, da ultimo, il concordato preventivo per le Partite Iva, che permetterà di stabilire in anticipo – a prescindere dai guadagni - quante imposte pagare in cambio di meno controlli. Una misura volontaria che, se porterà risorse sufficienti, darà una mano al taglio delle tasse. Questa l’intenzione dell’Esecutivo, che però deve trovare oltre 14 miliardi per confermare per il 2025 la riduzione dell’Irpef e dei contributi ai dipendenti decisi con la legge di Bilancio. 

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