Bonus casa, cosa succederà quando scadranno le agevolazioni fiscali: le proposte di legge
Economia
fotogallery
10 foto
©IPA/Fotogramma
Quasi tutti gli sconti fiscali in vigore sono in scadenza e bisogna quindi provvedere a una revisione complessiva dei bonus casa. In parlamento sono state già presentate diverse idee sul tema che saranno la base di partenza per i lavori dei prossimi mesi. Ecco quali sono
1/10
©IPA/Fotogramma
- Alla fine del 2024 è prevista la scadenza di molte agevolazioni fiscali come il sismabonus, l'ecobonus, il bonus mobili, il bonus giardini e il bonus ristrutturazioni al 50 per cento. Si tratta di quasi tutti gli sconti fiscali in vigore, con l'eccezione del bonus barriere e del superbonus già prorogati al 2025, in attesa di riconferma
2/10
©IPA/Fotogramma
- In questo contesto, nei prossimi mesi tornerà quindi in primo piano una revisione complessiva dei bonus casa. Una riflessione che dovrà tenere conto anche dell'entrata in vigore della nuova direttiva europea sulle case green. Quest'ultima darà infatti indicazioni sugli sconti fiscali da garantire ai lavori di efficientamento energetico
3/10
©IPA/Fotogramma
- In realtà in parlamento sono state già presentate diverse proposte di legge sul tema che saranno la base di partenza per i lavori dei prossimi mesi
4/10
©IPA/Fotogramma
- Tra le proposte più rilevanti c'è quella targata Lega e depositata da quattro deputati (Alberto Gusmeroli, Alberto Bagnai, Laura Cavandoli e Giulio Centemero) della commissione Finanze della Camera. L'obiettivo è calibrare le agevolazioni in base alle disponibilità economiche, facendo distinzione tra capienti e non capienti
5/10
©IPA/Fotogramma
- Nel concreto, se un cittadino è fiscalmente capiente avrà a disposizione uno sconto fiscale del 60%, utilizzabile da cinque a venti anni. Se, invece, non è capiente potrà arrivare fino al 100%, avendo a disposizione anche sconto in fattura e cessione del credito
6/10
©IPA/Fotogramma
- Un’altra proposta di legge è stata firmata da Erica Mazzetti di Forza Italia e prevede una detrazione del 90% per gli interventi di riqualificazione di edifici che assicurino determinati livelli di efficientamento energetico e una detrazione variabile tra il 60 e il 90%, a seconda dei livelli di miglioramento, per i lavori di messa in sicurezza antisismica. Per i livelli più bassi di reddito è previsto anche l’utilizzo di cessione del credito e sconto in fattura
7/10
©IPA/Fotogramma
- Sono arrivate idee anche dall’opposizione, in particolare dal Movimento 5 Stelle (primo firmatario Agostino Santillo). In questo caso si parla di un meccanismo che prevede il passaggio da una detrazione base a una percentuale crescente in base al tipo di intervento e alla sua finalità, come ad esempio la classe energetica migliorata
8/10
©IPA/Fotogramma
- Anche il mondo produttivo ha provato a proporre le proprie idee. Ance, Associazione nazionale costruttori edili, ha proposto due livelli di sconto (70% per tutti e 100% solo per gli incapienti), incentivi concentrati sui lavori di riqualificazione sia sismica che energetica di interi edifici, per i quali andranno ripristinati cessione del credito e sconto in fattura, e l’attivazione di un fondo di garanzia per l’erogazione di mutui verdi che andranno a coprire la quota di spese non agevolata
9/10
©IPA/Fotogramma
- Rete Irene e Assocond Conafi hanno invece presentato una proposta che parte dal principio di incentivare gli interventi in base alla loro qualità. In questo modo verrebbe assicurato un incentivo maggiore al crescere degli ambiti di intervento, un’aliquota base per una sola tipologia di ambito (ad esempio, l’efficientamento energetico) e poi via via più alta a condizione che vengano coinvolti anche altri ambiti come il miglioramento sismico, l’installazione di rinnovabili e il raffrescamento estivo
10/10
©IPA/Fotogramma
- In aggiunta, la proposta prevede anche una premialità aggiuntiva per gli interventi che raggiungano risultati particolarmente ambiziosi per almeno uno dei propri ambiti. Verrebbero, infine, mantenuti i meccanismi di sconto in fattura e cessione del credito, riservandoli però agli interventi integrati