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Una leadership più giovane fa crescere l'Italia, le stime: +1-2% per il Pil

Economia

Tonia Cartolano

Una ricerca di Bain e Key2People: con manager più giovani Pil può crescere tra l’1 e 2% in più

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Basterebbe lasciarsi sedurre da un dato per convincersi che una leadership più giovane conviene: il Pil italiano potrebbe crescere tra l’1 e il 2%. Cioè tra i 20 e i 40 miliardi in più per il nostro Paese.

Eppure il leader di oggi ha un identikit un po’ âgé. L’età media dei Ceo di società italiane quotate si attesta però sui 60 anni (e sta ulteriormente invecchiando), rispetto ai 55-58 anni che si registrano tra i vertici di realtà quotate di altri Paesi europei. E questa situazione ha un costo per il Sistema Paese.

Lo studio sulla classe dirigente

È solo uno dei dati, il punto di partenza, di una ricerca realizzata da Bain & Company con Key2people e presentata a Roma all'Ara Pacis, durante l'evento "Next Generation Leadership: il ricambio della classe dirigente come elemento di competitività del Paese”. Lo studio si è concentrato sulle difficoltà del Sistema Italia nel garantire un ricambio della classe dirigente, investendo sulle nuove generazioni di management. E le realtà fotografate non possono che richiedere una risposta di sistema.

"Di fronte a noi non abbiamo molto tempo. Recuperare la competitività del Paese in un mondo post-globalizzato e sempre più aperto alle sfide tecnologiche e di innovazione passa inevitabilmente attraverso l’accelerazione del ricambio generazionale. Questo sarà davvero possibile solo se imprese e Istituzioni agiranno in maniera sinergica e rapida", secondo Roberto Prioreschi, SEMEA Regional Managing Partner di Bain & Company.

 

Eppure il nostro Paese, come ha ricordato Cristina Calabrese, amministratore delegato di Key2people, ha un serbatoio di competenze molto forte nei manager quarantenni che può essere un acceleratore di crescita. “Questa generazione – ha spiegato Calabrese – è la generazione di manager che si è sviluppata all’interno della rivoluzione digitale, interpretandone i cambiamenti relativi ai processi industriali e commerciali e alle nuove modalità di lavoro flessibile”.

Nuove competenze e capacità di adattarsi

Sfide nuove che richiedono competenze nuove e la capacità di adattarsi, rinnovarsi, trasformarsi, affrontando anche la dose di rischio che comporta l'innovazione. ‘’Abbracciare la sfida di un’equilibrata coesistenza tra generazioni nei ruoli apicali e della definizione di nuovi ecosistemi è la ricetta per recuperare la capacità di innovazione e competitività del Sistema Paese", non ha dubbi Pierluigi Serlenga,Managing Partner Italia di Bain & Company.

 

 

A ragionare su questi temi sono stati, tra gli altri, il ministro per l’Università e la Ricerca Anna Maria Bernini, Andrea Casaluci, Ceo di Pirelli, Luigi Ferraris, ad del Gruppo Ferrovie dello Stato Italiane, Elena Goitini, ad di BNL e Responsabile BNP Paribas per l’Italia, Gioia Manetti, Ceo AutoScout24, Chiara Russo, Ceo e Co-founder di Codemotion e Fabio Vaccarono, presidente e Ceo del Gruppo Multiversity.