Stipendi in Italia, il confronto con l’Europa: meglio di noi Francia, Germania e Irlanda
I dati Eurostat del 2021 mostrano come il nostro Paese avesse nel 2018 una retribuzione oraria mediana di 12,6 euro lordi, un dato decisamente inferiore a quello di Paesi come Danimarca, Francia e Germania, ma anche di Irlanda e Paesi Bassi. Anche per questo si è discusso negli ultimi mesi di salario minimo, una misura presente in quasi tutti gli Stati dell’Unione europea tranne Danimarca, Austria, Finlandia, Svezia e Italia
- La discussione interna al Parlamento italiano sul salario minimo, con lo stop alla proposta delle opposizioni sul salario minimo a 9 euro lordi, riaccende il dibattito sugli stipendi nel nostro Paese, specie se confrontati con il resto d’Europa
- Il confronto con l’Europa evidenzia le criticità di un sistema Paese che remunera poco il lavoro in confronto a Francia o Germania. Un fenomeno di bassi salari, denunciato dai sindacati, ulteriormente acuito dall’inflazione
- Nei primi mesi del 2023 il salario reale ha continuato a scendere, riducendosi solo in questi mesi con il rallentamento dell’inflazione. Si prevede che i salari reali torneranno a crescere del 3,7% nel 2023 e del 3,5% nel 2024, mentre l’inflazione dovrebbe arrivare al 3% nel 2024
- I numeri del 2021 di Eurostat certificano che nel 2018 in Italia la retribuzione oraria mediana era pari a 12,6 euro lordi, mentre a parità di potere d’acquisto è leggermente più bassa, a 12,2 euro
- Il peggioramento dei dati ha riportato in auge la discussione sul salario minimo, presente a oggi in 22 dei 27 Stati membri. Non è previsto in Danimarca, Italia, Austria, Finlandia e Svezia. I salari mensili variano ovviamente tra i diversi Stati membri: si va dai 399 euro della Bulgaria ai 2.508 del Lussemburgo
- Il terzo gruppo è composto dai Paesi con un salario minimo nazionale inferiore a 1.000 euro al mese. Questo gruppo comprende: Cipro, Grecia, Portogallo, Lituania, Malta, Polonia, Cechia, Estonia, Slovacchia, Croazia, Ungheria, Lettonia, Romania e Bulgaria. Il loro salario minimo nazionale variava da 399 euro in Bulgaria a 940 euro a Cipro