Ocse, il Pil dell'Italia frena a +0,7% nel 2023 e nel 2024

Economia

Per l'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico, la bassa crescita dei salari e l'inflazione alta hanno eroso i redditi reali, le condizioni finanziarie si sono inasprite e la maggior parte del sostegno fiscale legato alla crisi energetica è stato ritirato, pesando sui consumi privati e sugli investimenti

ascolta articolo

La crescita del Pil dell'Italia dovrebbe rallentare allo 0,7% sia nel 2023 sia nel 2024, prima di risalire "modestamente" all'1,2% nel 2025. È la stima dell'Ocse contenuta nel suo 'Economic outlook' di novembre. Per l'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico, la bassa crescita dei salari e l'inflazione alta hanno eroso i redditi reali, le condizioni finanziarie si sono inasprite e la maggior parte del sostegno fiscale eccezionale legato alla crisi energetica è stato ritirato, pesando sui consumi privati e sugli investimenti. Il previsto calo dell'inflazione, le riduzioni mirate delle imposte sul reddito (taglio al cuneo fiscale, ndr.) e la ripresa degli investimenti pubblici legati ai fondi del Pnrr compenseranno solo in parte "questi venti contrari", prosegue il rapporto Ocse. 

Quali sono i rischi

I rischi, tuttavia, sono rivisti al ribasso. Il principale rischio negativo è rappresentato da un inasprimento delle condizioni finanziarie superiore alle aspettative legato alla politica monetaria dell'Area euro e da un aumento dello spread sui titoli di Stato italiani. Dall'altro lato, invece, gli effetti positivi potrebbero arrivare da una ripresa significativa degli investimenti pubblici legati al Piano nazionale di ripresa e resilienza che potrebbero 'spingere' la crescita del Pil nel 2024 e nel 2025. 

Economia: I più letti