Gen Z, l'80% dei ragazzi gestisce il denaro in autonomia: lo studio
Economia
fotogallery
10 foto
©Getty
Scarse conoscenze delle dinamiche economico finanziarie, entrate limitate e spese spesso elevate. La Generazione Z necessita di punti di riferimento che ricerca in primis all’interno della propria famiglia senza trovare però informazioni sufficientemente affidabili e autorevoli. Ė quanto emerge dall’indagine promossa da Esdebitami Retake e condotta da Nomisma sui giovani della fascia d’età compresa tra i 18 e i 25 anni
1/10
©IPA/Fotogramma
- Un’indagine condotta da Nomisma e promossa da Esdebitami Retake, valuta le abitudini nella gestione del denaro nella Generazione Z, ovvero i giovani nella fascia d’età compresa tra i 18 e i 25 anni, risultati che saranno presentati in occasione dell’evento finanziato dal MEF : “Gen Z e consapevolezza finanziaria tra digitale, tecnologia e new economy
2/10
©Getty
- Considerando la disponibilità finanziaria dei ragazzi appartenenti alla Gen Z emerge come 8 su 10 abbiano avuto negli ultimi 12 mesi denaro da gestire in autonomia, con un’entrata media mensile pari a 842 € tra stipendio, paghetta e regali. Un campanello d’allarme proviene però dal fatto che il 12% degli intervistati dichiara di ricavare guadagni da vincite a scommesse, giochi e lotterie
3/10
©IPA/Fotogramma
- Considerando che in questa fascia di età meno del 40% dei ragazzi ha un’occupazione lavorativa più o meno stabile, nel complesso rimane elevato il supporto da parte della famiglia nella copertura delle spese mensili: ben il 62% di chi lavora e il 72% di chi non lavora non riesce infatti a far fronte alle spese mensili, anche per una frequente difficoltà a gestire in modo consapevole l’equilibrio tra risorse disponibili e spese
4/10
©Getty
- Diverse, invece, le modalità di approccio alla spesa: il 42% dei giovani tra i 18 e i 22 anni sostiene di valutare attentamente l’opportunità di fare o meno un acquisto (39% nel caso di ragazzi tra i 23 e 25 anni). Un accorgimento usato frequentemente è quello di fissare un limite di spesa giornaliero o settimanale cercando di non superarlo (dal 39% dei ragazzi tra i 18 e 22 anni e dal 42% di quelli tra i 23 e i 25 anni). Dall’indagine emerge, però, che 1 ragazzo su 5 non pensa a quanti soldi ha a disposizione prima di effettuare un acquisto
5/10
©Getty
- Tra le principali voci di spesa sostenute nell’ultimo anno dai ragazzi della Gen Z al primo posto si trovano cibo e bevande per consumi domestici (citati dal 48% degli intervistati), seguiti dalle spese per mangiare e bere fuori casa (42%), da quelle dedicate ad abbigliamento, calzature e accessori (40%) e da quelle per il divertimento . e viaggi (entrambi con il 33%). Le spese per il carburante e mezzi di trasporto sono citate solo dal 30% dei rispondenti, bollette e utenze dal 25% e l’affitto solo dal 18%
6/10
©IPA/Fotogramma
- Solo il 43% dei ragazzi tra i 18 ai 22 anni tiene traccia in maniera continuativa di tutte le spese sostenute, mentre il 45% se ne cura solo a volte e/o per quelle più consistenti, percentuali che salgono rispettivamente al 45% e al 50% nella fascia d’età tra i 23 e i 25 anni. Il 12% dei ragazzi tra i 18 ai 22 anni non tiene però alcuna traccia delle proprie spese, percentuale che scende al 5% tra i giovani tra i 23 e i 25 anni
7/10
©IPA/Fotogramma
- Tra gli intervistati risulta che il 35% ha in corso almeno una posizione debitoria tra mutuo per la casa, prestiti finalizzati all’acquisto di prodotti o servizi, dilazioni di pagamento e prestiti personali. Di questi, il 13% con difficoltà è riuscito a pagare le rate. La scelta di effettuare qualche acquisto a rate è riconducibile prevalentemente alla necessità di ridurre le uscite mensili e spalmare nel tempo il peso di una spesa a fronte di una liquidità non sufficiente
8/10
©Getty
- Tra gli strumenti finanziari più utilizzati dalla Gen Z troviamo al primo posto il conto corrente bancario o postale personale (citato dal 70% degli intervistati), seguito da carta prepagata (66%) e bancomat personale (57%). Tra gli old Gen Z le percentuali salgono rispettivamente al 73%, 63% e 62%. Interessante notare come il 19% della Gen Z utilizzi le crypto wallet per la gestione del denaro. Nella top 3 degli strumenti più utilizzati dai ragazzi per il pagamento delle proprie spese si trovano contanti, bancomat e PayPal
9/10
©IPA/Fotogramma
- L’87% dei ragazzi attua azioni di risparmio mentre una quota minoritaria si dedichi a qualche forma di investimento. Questa propensione, però, si scontra con le scarse conoscenze in ambito. Le attuali conoscenze economico-finanziarie della Gen Z derivano principalmente dalla famiglia (40%), dalle ricerche condotte in autonomia su internet (33%), dal proprio percorso di studi (22%) o dai social network (21%)
10/10
©Getty
- Tra i giovani che hanno attuato qualche forma di investimento, vengono privilegiati prodotti tradizionalmente più sicuri come buoni postali, libretti di risparmio, conti deposito, che precedono fondi comuni, ETF e azioni. In oltre 2 casi su 10, però, emerge una propensione a investire in prodotti alternativi come le criptovalute. Da sottolineare, però, come solamente il 20% degli intervistati con esperienze di investimento dichiari di saper valutare correttamente i rischi