Manovra, sgravi alle mamme che lavorano: limite a 3mila euro

Economia
Simone Spina

Simone Spina

Contributi a carico delle lavoratrici azzerati se hanno almeno due figli. Più soldi in busta paga ma l'agevolazione ha un tetto. Inoltre, in buona parte sarà assorbita dal taglio del cuneo fiscale che nel 2024 varrà per tutti i dipendenti con redditi medio-bassi. Rafforzato il bonus asili nido per il secondo figlio. Fringe benefit fino a 2mila euro. Un mese in più di congedo parentale. Iva più alta per latte e pappe (ma anche assorbenti)

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La busta paga delle donne con figli dall’anno prossimo sarà un po’ più ricca. La manovra infatti prevede che le lavoratrici non versino i contributi a loro carico perché ci penserà lo Stato a mettere quei soldi. Lo sgravio totale riguarderà la quota di denari per pensione, malattia e assistenza che pesa per circa il 9 per cento sullo stipendio.

I requisiti

L’agevolazione – si legge nella bozza della legge di Bilancio – sarà solo per le dipendenti a tempo indeterminato, con esclusione di colf e altre lavoratrici domestiche, ed è legata al numero dei figli. Chi ne ha solo uno non avrà questo beneficio, per chi ne ha due durerà fino ai quando il bambino più piccolo avrà dieci anni, mentre chi ne ha tre potrà goderne fino alla maggiore età dell’ultimo nato.

Quanto vale il beneficio

In ogni caso non si potranno superare i 3mila euro l’anno, ciò vuol dire che i contributi saranno azzerati per chi guadagna fino a circa 33mila lordi nell’arco di dodici mesi, mentre per chi prende di più ci sarà – appunto – un taglio dei contributi di 3mila euro.

Taglio contributi alle mamme fino al 2026

Questo aiuto per favorire la natalità, che nel nostro Paese continua a scendere, l’anno prossimo sarà però in buona parte assorbito dal taglio dei contributi per tutti i dipendenti che guadagnano fino a 35mila euro lordi l'anno. A conti fatti la misura per le madri si tradurrà, dunque, in un beneficio aggiuntivo ma, per fare un esempio, su uno stipendio di 1500 euro al mese sarà di poche decine di euro in più rispetto a quello di tutti gli altri lavoratori. A differenza di questi ultimi, per i quali lo sgravio è solo per il 2024, quello per le mamme però è garantito fino al 2026.

Bonus asili nidi rafforzato per il secondo figlio

Fra gli altri provvedimenti che riguardano famiglie con prole, si rafforza il bonus per la retta degli asili nido per i secondi figli che nasceranno da gennaio, sempre che il fratellino abbia meno di dieci anni e l’Isee non superi i 40mila euro. L'aiuto, è iscritto nella bozza, è elevato a 2.100 euro.

Fringe benefit fino a 2mila euro

Salgano a duemila euro, poi, i fringe benefit, cioè i buoni per beni e servizi dati dalle aziende al loro personale e che dovrebbero poter essere usati anche per pagare l’affitto o il mutuo della casa. Fino a quota mille euro, invece, per chi non ha figli.

Iva più alta su prodotti per neonati

Potenziato il congedo parentale retribuito, con un mese in più pagato al 60 per cento dello stipendio da utilizzare finché il figlio ha sei anni. Aumenta, intanto dal 5 al 10 per cento l’Iva sui prodotti per la prima infanzia come latte e pappe, un rialzo che comprende anche gli assorbenti per l’igiene femminile.

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