Reddito di cittadinanza, prorogato per le categorie più fragili: cosa sappiamo
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Niente stop al Reddito di cittadinanza dopo 7 mensilità per alcune categorie particolarmente fragili, prese in carico dai servizi sociali con una comunicazione alle piattaforme dell'Anpal o del ministero del Lavoro entro il 30 novembre. Lo prevede il decreto Anticipi. Inoltre, i servizi sociali avranno un mese in più per comunicare all'Inps tramite la piattaforma GePI l'avvenuta presa in carico di persone non attivabili al lavoro
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- Niente stop al Reddito di cittadinanza dopo 7 mensilità per alcune categorie particolarmente fragili, che avranno anche più tempo per essere prese in carico dai servizi sociali. Lo prevede il decreto Anticipi pubblicato due giorni fa sulla Gazzetta Ufficiale ed entrato in vigore ieri
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- In particolare, la proroga del Reddito di cittadinanza riguarda le categorie più fragili prese in carico dai servizi sociali con una comunicazione alle piattaforme dell'Anpal o del ministero del Lavoro entro il 30 novembre
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- Per particolari categorie fragili, quindi, c’è la possibilità di ricevere il sussidio anche oltre il limite delle 7 mensilità già ricevute nel 2023. La condizione è che i nuclei che rientrano nei requisiti vengano presi in carico dai servizi sociali entro il prossimo 30 novembre. Il termine, quindi, è stato prorogato rispetto al 31 ottobre
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- In base al decreto Anticipi i servizi sociali avranno fino al 30 novembre - quindi un mese in più - per comunicare all'Inps tramite la piattaforma GePI l'avvenuta presa in carico di persone non attivabili al lavoro. I percettori del Reddito che vengono presi in carico dai servizi sociali hanno diritto a ricevere la prestazione fino al 31 dicembre 2023, indipendentemente dalle mensilità ricevute
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- La novità potrebbe interessare alcune migliaia di persone: in particolare, come spiega Il Messaggero, si tratta di donne incinte, persone con tossicodipendenza o patologie mentali che non risultano come disabili, vittime di violenza. “Serve un po' di tempo in più per consentire la presa in carico nella piattaforma dedicata di quei nuclei familiari che, per le loro specifiche caratteristiche, secondo quanto stabilito dal governo, manterranno il diritto a fruire del sostegno statale”, spiega il governo
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- La proroga serve a garantire un aiuto a queste persone e ai nuclei più fragili in attesa del 2024, quando rientreranno nel nuovo assegno di inclusione. Chi sarà preso in carico entro fine novembre non perderà il sussidio anche se supererà le 7 mensilità, mentre chi si è già visto sospendere i pagamenti riceverà gli arretrati
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- La proroga è contenuta nell’articolo 19 del decreto Anticipi, pubblicato il 18 ottobre sulla Gazzetta Ufficiale con il titolo “Decreto-legge 18 ottobre 2023, n. 145, recante misure urgenti in materia economica e fiscale, in favore degli enti territoriali, a tutela del lavoro e per esigenze indifferibili”
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- Il decreto Anticipi è collegato alla Manovra 2024 e anticipa a quest’anno alcuni provvedimenti ritenuti più importanti. Oltre alla misura che riguarda il Reddito di cittadinanza per i più fragili c’è, ad esempio, l’anticipo al primo dicembre del conguaglio 2023 delle pensioni all’inflazione e l'anticipo per il rinnovo dei contratti pubblici 2022-24
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- C’è anche l’aumento di 15 miliardi di euro del fondo per il Superbonus e lo stop al versamento dell'acconto per gli autonomi con fatturato fino a 170mila euro, che potranno rateizzarlo da gennaio. Inoltre, la tassa sugli extraprofitti delle società energetiche viene riproposta anche nel 2024 ma solo per chi nel 2023 ha deciso di escludere dalla base imponibile del contributo la distribuzione, o comunque l'utilizzo nel periodo d'imposta 2022, di riserve accantonate in sospensione d'imposta o destinate alla copertura di vincoli fiscali
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- L’Rdc ha subito diverse modifiche e si avvia verso il tramonto. Molte famiglie hanno già smesso di riceverlo dopo averne fruito per 7 mensilità nel 2023: si tratta di quei nuclei che non hanno al loro interno minori, disabili, over 60. Il limite delle 7 mensilità cade anche per i nuclei che risultino presi in carico dai servizi sociali in quanto non attivabili al lavoro. Per gli ex percettori occupabili è diventato operativo il Supporto alla formazione e al lavoro. Nel 2024 per gli altri scatta l’Assegno di inclusione