Sconti fiscali, novità e regole: dalle mascherine agli occhiali
La spesa per gli occhiali nuovi, se si è utilizzato il Bonus Vista, può essere detratta solo per la parte eccedente a questo contributo. Per quanto riguarda invece le mascherine, per ottenere lo sconto fiscale è necessario verificare se la singola tipologia di mascherina protettiva rientri fra i dispositivi medici individuati dal Ministero della salute e rispetti i requisiti di marcatura Ce
- L'Agenzia delle Entrate aggiorna le istruzioni per accedere ad agevolazioni e sconti che riguardano diversi aspetti della vita più o meno quotidiana, dagli occhiali nuovi ai tamponi fino alle mascherine
- Al contempo, la testata specializzata FiscoOggi ricorda le ultime novità sulla salute e sul fisco, consultabili alla guida Le agevolazioni fiscali sulle spese sanitarie
- La spesa per gli occhiali nuovi, se si è utilizzato il Bonus Vista, può essere detratta solo per la parte eccedente a questo contributo. La misura è pari a 50 euro in forma di voucher una tantum e vale anche per l’acquisto anche di lenti a contatto correttive (oltre che per gli occhiali da vista). È rivolto a nuclei familiari aventi un Isee non superiore a 10mila euro annui
- Per quelli che hanno ricevuto nel 2022 questo contributo, la spesa detraibile da indicare in dichiarazione dei redditi è pari all'ammontare delle spese sostenute per l'acquisto degli occhiali da vista o delle lenti a contatto correttive al netto dell'importo del bonus stesso
- Il vademecum accoglie anche le indicazioni per usufruire della detrazione Irpef della spesa sostenuta per l'acquisto delle "mascherine chirurgiche", di quelle "Ffp2 e Ffp3" e anche per l'esecuzione di tamponi e di test per il Sars-Cov-2, eseguiti da laboratori pubblici o privati
- Per quanto riguarda le prime, per ottenere lo sconto fiscale è necessario verificare se la singola tipologia di mascherina protettiva rientri fra i dispositivi medici individuati dal Ministero della salute e rispetti i requisiti di marcatura Ce
- Per quanto riguarda, invece, i tamponi, la guida specifica che, ai fini dello sconto fiscale, l'obbligo di pagamento tracciato per tali spese sussiste solo se le prestazioni sono eseguite da strutture private non accreditate al Servizio sanitario nazionale
- Per i tamponi e i test eseguiti in farmacia le spese sono detraibili anche se pagate in contanti, considerato che le farmacie (sia pubbliche sia private) operano in regime di convenzionamento con il Servizio sanitario nazionale
- I tamponi rapidi di autodiagnosi, cioè i dispositivi destinati ad essere utilizzati in ambito domestico, non sono compresi nell'elenco dei dispositivi di uso più comune emanato dal ministero della Salute
- Pertanto, se il documento di spesa non riporta il codice AD, che attesta la trasmissione al sistema Tessera sanitaria della spesa per dispositivi medici, per richiedere la detrazione Irpef è necessario conservare la documentazione dalla quale risulti la marcatura Ce del dispositivo e la conformità alla normativa europea