Tornano le tensioni sul differenziale tra titoli di Stato italiani e tedeschi Il rendimento dei decennali durante la giornata ha sfiorato il 5%. Cottarelli: "Colpa del deficit gonfiato"
L’approvazione della Nadef, la Nota di aggiornamento del Def, da parte del governo non ha riacceso la fiducia dei mercati verso il nostro Paese. Lo testimonia la tensione sullo spread tra Btp e Bund a 10 anni. Durante tutta la giornata di oggi è passato tra diversi alti e bassi, arrivando a toccare 200 punti base, tornando ai livelli di inizio anno con un tasso al 4,93%, per poi chiudere in calo a 193 punti dai 194 di ieri. Sempre forte il rendimento del decennale italiano che a fine giornata si assesta al 4,85% (+7,7 punti) dopo essersi avvicinato più volte alla soglia del 5%, livello di febbraio 2012.
Cottarelli: “Spread sale perché il governo ha dovuto gonfiare il decifit”
Secondo l’economista Carlo Cottarelli, il ritorno delle tensioni sullo spread si deve proprio al governo, che "ha dovuto 'gonfiare' il deficit per mantenere almeno qualche promessa come il taglio del cuneo. Ne risulta però aggravata la posizione relativa del Paese nel momento in cui è ultimo in Europa come spread e costo del debito”. In un’intervista a Repubblica, l’economista ha aggiunto: “Sarebbe stato meglio iniziare a tempo dovuto un'attenta revisione della spesa", visto che per l'anno prossimo "c'era la possibilità di ridurre drasticamente il disavanzo, che invece è stato fissato ben sopra i limiti europei. I mercati fiutano l'aria di tensione e lo spread è in crescita".