Pnrr, governo fa il punto: al lavoro su quinta rata e su obiettivi secondo semestre 2023

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In attesa dei soldi della terza rata, che ha ricevuto il via libera definitivo, e dopo la richiesta formale per ottenere la quarta, l’esecutivo si concentra sui prossimi passi. Previste due cabine di regia presiedute dal ministro Raffaele Fitto: sul tavolo il cronoprogramma modificato degli obiettivi da centrare entro dicembre. Nella versione originaria, la quinta tranche valeva 18 miliardi di euro

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Il governo Meloni continua a lavorare sul Pnrr. Incassato il via libera definitivo alla terza rata - che dovrebbe arrivare a giorni - e inoltrata la richiesta formale per ottenere la quarta, l’esecutivo si sta ora concentrando sulla quinta. Per avviare il cammino servono due cabine di regia. Si parte oggi, alla presenza della premier, dei ministri e dei rappresentanti di Regioni, Province e Comuni. Martedì, poi, saranno coinvolte anche le parti sociali. Sul tavolo c’è per la prima volta il cronoprogramma modificato degli obiettivi da centrare entro dicembre, cioè quelli del secondo semestre 2023 legati alla quinta rata. Nel programma originario, la tranche valeva 18 miliardi di euro.

La terza e quarta rata

Nella riunione di oggi spazio, prima di tutto, a un aggiornamento sulla procedura di pagamento della terza rata. Dopo mesi di trattative con Bruxelles, l'ok formale dell’Ue è arrivato e l'Italia incasserà a breve l'assegno che vale 18,5 miliardi di euro. Il governo nei giorni scorsi ha presentato anche la richiesta della quarta rata, ma i 16,5 miliardi ad essa legati non sono attesi prima della fine dell'anno. La Commissione Ue, infatti, ha solo approvato le modifiche agli obiettivi della quarta tranche, ma adesso inizia il percorso di verifica di ogni voce. Un processo che, con la terza rata, ha richiesto più di sei mesi. La quarta rata contiene 21 milestone e sette target che comprendono diverse riforme nei settori dell'inclusione sociale e degli appalti pubblici, oltre a misure di follow-up necessarie all'attuazione delle riforme già adottate in materia di giustizia e di pubblico impiego.

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Gli alloggi universitari

Nella quarta rata c'è anche l'obiettivo dei 60mila nuovi alloggi per gli studenti universitari, inizialmente previsto nella terza ma poi spostato dal governo perché per Bruxelles il target non era stato raggiunto. Proprio qualche giorno fa una cabina di regia convocata ad hoc, anche con la ministra dell'Università e della Ricerca Anna Maria Bernini, ha fatto il punto della situazione alloggi e stabilito che nei prossimi giorni saranno attivate le misure necessarie ad assicurare la rendicontazione dell'obiettivo. Intanto, da oggi torna proprio la mobilitazione degli studenti universitari, con le tende piantate a Milano, Roma e altre città. "Abbiamo deciso di protestare in quanto il governo continua a ignorare il caro studi e la crisi abitativa, senza attuare alcuna soluzione concreta. Ci sentiamo traditi rispetto alle promesse che avevamo ricevuto prima dell'estate", hanno spiegato i giovani.

Studenti universitari con le tende all esterno del Ministero dell Università e della ricerca a margine di un incontro per la condizione di caro-affitti. Roma, 12 maggio 2023. ANSA/CLAUDIO PERI

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Verso la quinta rata

Tornando al Pnrr, in attesa di passare all'incasso dei fondi, il governo apre il cantiere per mettere in sicurezza i progetti del secondo semestre 2023, legati alla quinta rata. Lo fa, appunto, a cominciare da oggi e non a caso insieme agli enti locali, i più critici sulla rimodulazione del Pnrr varata ad agosto e ancora al vaglio della Commissione europea. Il timore di sindaci e presidenti di Regione è di perdere i fondi di progetti già avviati. Il cronoprogramma originario prevedeva 69 obiettivi da conseguire entro dicembre. La riscrittura complessiva del piano, che ha modificato e rimodulato 144 misure su 349, interesserà anche i target del semestre in corso: alcuni sono stati cancellati, come quello sul biometano, mentre altri sono stati definanziati e altri ancora verranno posticipati. In totale dovrebbero superare la ventina, ma maggiore chiarezza verrà fatta proprio durante le riunioni di questi giorni, presiedute da Raffaele Fitto, ministro degli Affari europei, Sud, Politiche di coesione e Pnrr.

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