PNRR, il Governo accelera sui 60mila posti-letto per universitari
EconomiaLa cabina del regia di PNRR di oggi, mercoledì 20, ha messo mano al delicato dossier degli studentati: bisogna trovare 60 mila posti-letto per gli universitari fuori sede entro il 2026, da realizzare coi soldi del Recovery. Dopo le frizioni con Bruxelles su questo capitolo, il Governo prova ad accelerare
L’anno accademico sta ricominciando, gli studenti fuori sede tornano nelle città universitarie e il Governo accelera sulla delicata questione delle residenze.
Con una riunione specifica della Cabina di Regia del PNRR. Dall’esito ancora interlocutorio: “nei prossimi giorni – recita la nota finale di Palazzo Chigi – saranno attivate le misure necessarie ad assicurare la rendicontazione dell’obiettivo specifico”. Nessuna decisione ufficiale, insomma.
Ma perché è un tema così delicato? Antefatto: martedì il Consiglio Affari Generali dell’Unione ha dato l’ok alle modifiche proposte dal Governo sugli obiettivi del Pnrr del primo semestre 2023, collegati alla quarta rata da 16,5 miliardi. Ora la possiamo richiedere, lo faremo nei prossimi giorni. La valutazione ne durerà 60, quindi dovremmo incassare i soldi entro la fine dell’anno. E uno dei punti di maggior frizione con Bruxelles, nella lunga trattativa per le modifiche al Pnrr, è stato proprio il piano-alloggi per gli studenti.
Il primo step intermedio di fine 2022 (7.500 posti) è stato eliminato una volta diventato chiaramente irraggiungibile, saltando direttamente a quello finale da 60 mila posti, da realizzarsi entro il 2026. La ministra dell’Università, Anna Maria Bernini, a inizio estate ha avviato un censimento sugli immobili non utilizzati da convertire in studentati, a cui hanno partecipato enti pubblici, università e gestori privati. E sta coinvolgendo gli altri ministri competenti per arrivare al dunque.
La ricognizione di immobili in disuso, pubblici e privati
Dagli ipotetici 80mila posti-letto inizialmente individuati, finora si è scesi a 67 mila con le prime scremature. Nei prossimi giorni – probabilmente entro martedì, quando è convocata la prossima cabina di regia – sarà reso noto il quadro. Secondo indiscrezioni, dei 67mila posti letto attivabili in edifici pubblici e privati, circa uno su tre si trova nelle grandi città. In testa Milano con quasi 11mila, poi Roma con 5mila, Napoli e Torino con 2.700 ciascuna.