Così il Viceministro dell'Economia e delle Finanze: "Vogliamo accorpare i primi due scaglioni in uno unico, con un’aliquota al 23%, così facendo otteniamo il duplice risultato di dare più soldi in tasca agli italiani"
Intervistato a Sky TG24 il Viceministro per l'Economia e le Finanze ha parlato così a proposito della riforma dell'Irpef: "Ci stiamo lavorando, è tutto legato alla nota di aggiornamento del documento di economia e finanza, che verrà predisposta il 27 di questo mese. In ogni caso il nostro obiettivo è di una proroga per tutto l’anno, però ovviamente dobbiamo trovare le risorse. Vogliamo accorpare i primi due scaglioni in un unico scaglione, con un’aliquota al 23%, così facendo otteniamo il duplice risultato di dare più soldi in tasca agli italiani, evitando vi sia una riduzione del flusso finanziario per effetto del meccanismo a 4 aliquota”. "La situazione dei conti pubblici è abbastanza complessa -ha proseguito Leo -. Abbiamo sulle spalle il fardello del Superbonus, circa 100 miliardi. Il cuneo fiscale rappresenta una priorità per questo governo: ci muoveremo in questa direzione", ha detto il vice ministro dell'Economia sull'ipotesi che il taglio del cuneo fiscale sarà confermato per tutto il 2024 o almeno per i primi 6 mesi.
"Salvaguardare detrazioni per mutui, sanità, istruzione"
"Facendo un lavoro chirurgico, intervenendo in modo intelligente sulle tax expenditures, penso al massimo un 800 milioni, un miliardo penso si possa raggiungere" ha aggiunto ancora il Viceministro. "Noi dobbiamo salvaguardare le detrazioni per i mutui, le spese sanitarie, l'istruzione. Ma un'attenta revisione di quelle che sono le tax expenditures magari di minor ammontare e che interessano il minor numero di contribuenti, su quello si può incidere. I soldi risparmiati potrebbero andare a beneficio della riduzione da 4 a tre aliquote dell'Irpef. Con il concordato preventivo biennale non stiamo facendo nessuno sconto: nel momento in cui noi sappiamo esattamente qual è il reddito di quel contribuente e quel reddito viene assoggettato alle imposte regolari: non stiamo facendo sconti e nessun condono. Non è assolutamente un condono - continua Leo -, perché l'imposta va pagata tutta, ma agiamo ex ante anziché ex post. È come dire al contribuente: guarda ti diamo un vantaggio perché nei due anni in cui accetti la proposta dell'amministrazione finanziaria tu ti attesterai su quel reddito: se guadagni di più il di più te lo tieni in conto senza tassazione, fermo restando gli adempimenti Iva", ha spiegato Leo, sottolineando infine:"La logica è spingere il contribuente a dichiarare e di avere dall'altra parte un fisco amico, collaborativo e che non vuole svolgere un ruolo di appesantimento della sua vita imprenditoriale".